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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0076
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CIMITERO DI TRASONE

A S. SATURNINO

TAVOLA LXVIII.a

I • Dottari CLVIII. L'arcosolio ha la volticina divisa in
aree quadrate, ma prive di pitture; nel centro soltanto è
un cerchio con entro un fiore. La parete di fondo aveva
tre scompartimenti dipinti: ma quello di mezzo era perito
quando Antonio Bosio fece disegnare i due laterali. L'Aringhi
(1. IV, e. 37) imagina che vi fosse dipinto Gesù Cristo in atto
di moltiplicare il pane, perchè vede contigui sette canestri nel
compartimento a destra. Quivi adunque sono sette giovani in
tunica talare e a lunghe maniche, sulla quale due o tre ve-
stono la pelliccia, due hanno una sorta di mantello che scende
loro dalle spalle, ed è certamente mal interpretato dal dise-
gnatore ; i due che sono dietro gli altri non è chiaro qual so-
pravveste indossino. Stanno tutti in ginocchio ed hanno
davanti sul terreno sette pani e due pesci, e inoltre sette
ceste colme di pane sono schierate loro innanzi. I loro gesti
sono diversi: il primo s'involge nel pallio come chi medita,
il secondo addita il personaggio che doveva esser nel mezzo,
il terzo si reca ambedue le mani alla bocca, il quarto invece
le stende, il quinto appressa il dito della sinistra alle labbra.
Tutto dimostra che qui debbono essere stati espressi i sette
Apostoli, come altrove assisi a mensa sul lago di Tiberiade.
L' Aringhi sospetta che questi possano essere i figliuoli di
S. Felicita, o sette vergini sepolte in questo cimitero, o piutto-
sto la turba saziata da Cristo ; il che credesi dal Bottari (p. 98)

u molto più verisimile, e che si rende probabilissimo dal
vedere sette canestri, e due d'essi che stanno mangiando, e
in terra sette pani e due pesci ». Il De Rossi (R. Sott. voi. II,
p. 341, n. 5) dice, che questa pittura non ha alcuna autorità,
perchè spetta alla classe dei primi inesattissimi saggi; e che
ha buoni argomenti per credere che vi sia stata espressa
soltanto la cena, come nei cubicoli callistiani. Stando la cosa
cosi, mi par che non avrebbe dovuto altrove accettare, senza
muover dubbio, i tre fanciulli ebrei nella fornace di Babilonia,
espressi ignudi al lato sinistro di questo fondo d'arcosolio :
della qual nudità non v'è confronto nelle cimiteriali pitture,
quantunque un tal soggetto sia assai di frequente rappre-
sentato; e vi si vedono in modo tanto singolare rappre-
sentati in mezzo alle fiamme che loro fan tetto sul capo.

2. Bottari CLX. Arcosolio del cubicolo II con fronte
esterna dipinta. La parete di fronte rappresenta un busto
virile in un clipeo, cinto intorno da laurea. L'Aringhi il crede
un capitano' illustre, dal che inferisce e dalle pitture di altri
monumenti che qui possano essere stati sepolti i 72 soldati
di Claudio tribuno, martirizzati sotto Numeriano (an. 284.
V. Martyrol. 3 dee). Il personaggio rappresentato ha poca
barba, i capelli sembrano tosati, ha il petto nudo, e solo ap-
paiono i lembi di unpiccol pallio appoggiato sull'omero destro

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