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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0126
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CIMITERO DETTO DI S. SEVERO

TAVOLA CVA

,Le

^e pitture di quest'unica cripta del cimitero, il quale
dalla chiesa dedicata al santo vescovo Severo, che la edificò,
prende il nome, furono trovate e scoperte dal Galante, la
cui descrizione si legge nel Bullettino di archeologia cri-
stiana 1867, (p. 73 seg.). Tre sono le pareti tuttavia super-
stiti, e in ciascuna di esse un arcosolio dipinto. Quello che
do in questo luogo, e sembra essere il principale, rappre-
senta l'imagine intera del personaggio defonto, in compagnia
di quattro santi suoi protettori, i primi dei quali, che gli
stanno più d'appresso, facilmente si possono determinare,
portando le note sembianze dei due principi degli Apostoli
Pietro e Paolo: gli altri due verosimilmente saranno i santi
Gennaro a destra e Severo a sinistra dei due primi. Tutti e
quattro sono cinti del nimbo: vestono tunica e pallio che
nei santi Apostoli è insignito della lettera J. Il personaggio
che è nel mezzo porta una nobile tunica ed ha per soprav-
veste la clamide affibbiata sull' omero destro, e calzari neri
alti fino al ginocchio, insigniti al calcagno di una bianca
lunetta: ed essendo atteggiato al discorso sostiene colla sini-
stra velata dalla clamide un libro aperto : in alto sul capo
di lui campeggia una corona e probabilmente un festone,
del quale si vedono le tracce. La lunetta che si vede al
calcagno è la si controversa luna, insegna dei patrizii, di
cui ecco finalmente trovato il primo esempio.

2. L'arcosolio che ora descrivo è a sinistra. Esso non
rappresenta l'imagine del defonto, ma in quella vece due
Santi attorno alla croce gemmata, ambedue in tunica e pallio,
ambedue cinti del nimbo,ma uno d'essi soltanto colla barba,
l'altro senza. Il confronto dei santi Eutichete e Protasio non
decorati dal nimbo ci fa solo conchiudere che essi debbono
essere Santi di maggior celebrità e culto locale, e forse l'uno
sarà S. Gennaro, l'altro S. Severo. Sul muro esterno a destra,
che solo rimane, è figurato S. Eutichete, uno dei due laici
martirizzato con S. Gennaro, sul quale si legge 1' epigrafe
monca NCTVS EVTH", e dall'opposta parte sarà stato
probabilmente figurato S. Acuzio.

3. Delle pitture che ornavano una volta l'arcosolio a destra,
oggi rimane una sola che è sul muro esterno. L'epigrafe
soprascritta ci toglie ogni imbarazzo di determinarne il nome:
egli è S. Protasio SANCTVS PROTASIVS. È facile imagi-
nare che sulla opposta parete si vedeva dipinto il compagno
del suo martirio, S. Gervasio; il culto di questi due santi Martiri
milanesi era diffusissimo in Italia e fuori, nel secolo quinto
e sesto. Agli esempii tuttora scarsi della croce, insegna e non
strumento di martirio, ci gode l'animo di poter aggiugnere
questo ignoto finora, nel quale si vede il Santo portar la
croce inclinata sull'omero sinistro.
 
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