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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0125
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CIMITERO DI S. GAUDIOSO

Segue la TAVOLA CIV.



2. 1 > el cimitero che fu allato alla chiesa la quale prese il
nome da S. Gaudioso e presso il sepolcro di lui, nobilmente
ornato di musaico, è una cripta con un arcosolio, il cui
sottarco è dipinto a rombi e fiori, e la lunetta di fondo porta
tre personaggi. Nel mezzo è figurato S. Pietro, privo di nimbo
in dalmatica e pallio, su'cui lembi sono le lettere o segni f T :
sopra è scritto -S- PE TR"S. A destra è un personaggio

imberbe, al modo medesimo vestito, e sui due lembi del pallio
insignito della lettera H. A sinistra è l'imagine del defonto
che dalla epigrafe soprascritta impariamo essersi appellato
Pascenzio, PASCENTiV\ il quale veste dalmatica e penula
e stende al santo suo protettore le mani velate. Tutto questo
gruppo è in mezzo a due candelabri accesi. L'ignoto personag-
gio è forse S. Gaudioso, invocato da Pascenzio, come patrono.

TAVOLA CV.



Il cimitero di S. Gaudioso è nobilitato, come ho detto, dal
sepolcro di lui tutto di bel musaico, ma assai guasto; sol-
tanto l'epigrafe si conserva quasi intera: ne darò il disegno
nel volume de' musaici. Quivi medesimo è un altro sepolcro,
del quale non è facile dire se sia di S. Nostriano, che ebbe
sepoltura in questo cimitero. Fu Vescovo di Napoli e accolse
S. Gaudioso, cacciato in esilio dagli Ariani di Africa nel 437.
Unico è il sepolcro nel cubicolo, ed ha sopra una grandiosa
nicchia, nella quale vedesi dipinta una croce gemmata. La
volta, che è a vela, ha in bel fresco il busto di Cristo nel
centro e i quattro simboli evangelici ai quattro pizzi. Il busto
di mezzo appariva dipinto entro un quadro, ma essendosi
in parte staccata la pittura, è apparso un più piccolo
busto chiuso in un tondo, che fu dipinto in prima e
facilmente rifatto più grande dallo stesso pittore. Chi ha
giudicato d'epoca recente i quattro simboli evangelici ha
di troppo arrischiato il giudizio : egli avrebbe dovuto

considerare che son tuttavia visibilissimi i segni dei con-
torni fatti colla punta sull' intonico ancor fresco. Tutti e
quattro recano il libro, il toro e il leone fra le zampe,
" aquila vi sta sopra, il giovane alato, del quale bellissimo
è il volto, l'ha nelle mani. L'ordine con che sono disposti
è in decusse: il giovane alato ha il leone dall'angolo opposto
diametralmente, e il toro si riguarda alla guisa medesima
coli' aquila.

L'imagine di Cristo è quale si vede sulle borraccette di
Monza : ha il nimbo, entrovi la croce gemmata, e quando
era più conservato vi fu qualche disegnatore che gli pose
nella sinistra un libro aperto con la leggenda EGO SVM
RESV... La sua tunica ha maniche lunghe e vedesi ornata
di una striscia di porpora: il pallio appare sull'omero sini-
stro. Rari sono i peli della barba che termina in punta:
ha i capelli alquanto intrecciati e lunghi.


 
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