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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0069
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CIMITERO DI S. AGNESE

SULLA

VIA NOMENTANA

TAVOLA LX.

I. Dottari GXXXIX. Cubicolo. Sull'architrave interno
della porta a"ingresso si vedono dipinti due fanciulli alati,
cinti di ceruleo nimbo, che dal pittore del Bosio fu creduto
un panno gonfio dal vento, ed io 1' ho emendato. Essi so-
stengono sopra bastoni, che portano sull'omero sinistro,
due ceste ricolme di frutti, e si vanno incontro : altre due
ceste sono ivi presso di loro per terra. Nel mezzo è figu-
rato un cervo che va a destra. Non v' ha dubbio che i due
fanciulli significhino le stagioni dell' anno, ma non è chiaro
se il cervo si abbia il mistico senso di Cristo.

2. Bottari CXLI. Arcosolio di questo cubicolo. Nel sottarco
della volticina è rappresentata una cena. Tutti sono seduti a
mensa in veste da pranzo, ma tre di essi soltanto, due donne

e un giovane, indossano il breve pallio. La mensa si compone
del sigma, o sia tavola a mezzo cerchio, sulla quale sono
posti due pani e tre deschi entrovi tre pesci. Separatamente
e sul fondo dell' arcosolio son dipinti due vasi e sette bic-
chieri di terra cotta con strisce intorno di nero colore.
L'Aringhi li ha creduti sette sporte o canestri, u forse per
tenervi il pane o per altri usi » e vi acconsente il Bottari a
p. 54. E veramente il disegno del Bosio aveva, in questo
particolare, bisogno di esser corretto, ed era d' uopo che i
tre pesci nei deschi fossero bene espressi, come ho fatto,
non avendo la stampa niente di determinato e di certo. I
convitati già mostrano di sentire il sapore del cibo e la
dolcezza del vino. Un filo quasi di perle a riprese, attaccato
alla volta, fregia intorno intorno la sala.

TAVOLA LXI.a

B,

'ottari CXL. La volta di questo cubicolo ha nel centro
un personaggio in dalmatica e pallio che veste alla esomide.
Siede egli e spande ambedue le mani in atto di parlare,
stando in mezzo a due ceste cilindriche ripiene di volumi.
Il Bottari a p. 56 tiene che sia Gesù Cristo u colle braccia

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stese in atto come di chi perora, o di chi invita altrui a
sé per istringerselo al seno. " I capelli male espressi nella
stampa sono stati da me corretti, e la mano sinistra ho
alquanto elevata secondo l'originai pittura. Dalla rotonda
cornice, ove è dipinto il soggetto predetto, partono quattro
 
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