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Garrucci, Raffaele
Storia della arte cristiana nei primi otto secoli della chiesa: corredata della Collezione di tutti i monumenti di pittura e scultura ; incisi in rame su 500 tavole ed illustr. (Band 2,1): Pitture cimiteriali — Prato, 1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.1394#0052
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VIA LATINA

TAVOLA XL.»

L

I- l_/a pittura qui espressa al n. i è nel Bottari alla
tav. XCI. Nel centro di questa volta è un cerchio entrovi il
Signore in tunica lunga e a maniche larghe, stante fra due
alberi con pecora sulle spalle. Due uccelli, uno da ciascun
lato, posano sui due alberi, volti ambedue verso il pastore
divino. Intorno a questo cerchio di mezzo sono quattro lu-
nette a'quattro lati opposti di un secondo cerchio, ne'cui
intervalli vedonsi dipinti grotteschi. Nella lunetta a sinistra
è Cristo in tunica e pallio che percuote la rupe colla verga,
e ne cava acqua copiosa. Segue indi il medesimo Redentore
in simile abbigliamento, nell'atto di porre la destra sul capo
del cieco che stende a lui le mani : questi è in semplice
tunica. Il Bottari (p. 107) stima che u il pallio del Signore sia
diversamente divisato dal solito, poiché gli sembra che sia
un vestito rotondo a campana senza veruna apertura , sic-
ché bisogni cavar le mani per disotto alzandolo alquanto n.
Ma noi siamo avvertiti a non fidarci del disegno, sapendo
per esperienza, che gli abiti sono a quando a quando mal
intesi dai pittori del Bosio. Appresso a destra è Gio bbe se-
dente sopra un cumulo di terra e veste tunica discinta ed
esomide e appoggiato colla sinistra sembra che col la spugna
terga la piaga che è sullo stinco della gamba. Al Bottari
(p. 107) pare che questo personaggio, per lui ignoto, u nella

mano dritta tenga un non so che, con cui sembra toccarsi
la destra gamba n : ei peraltro non si oppone all' Aringhi
che vi riconosce il pazientissimo Giobbe. La quarta lunetta
figura Cristo in abbigliamento simile ai due primi dipinti,
il quale tocca con una verga la mummia di Lazaro stante
sulla soglia della sua edicola sepolcrale. Ai quattro pizzi
sono quattro maschere giovanili, che al Bottari (p. 107)
sembrano volti di femmine giovani. Son coronate di lauro
e due squamose code di draghi partono dal loro mento a
destra e sinistra : ond' è che possono tenersi per una grot-
tesca della nota Medusa. Nei tramezzi di queste maschere
guizzano due delfini.

Il nesso delle quattro rappresentanze è agevole ad inten-
dersi dopo le spiegazioni date a simili scene profetiche. Il
buon pastore nel mezzo le aggruppa intorno a sé; e come
egli significa il Verbo incarnato a fin di redimere il mondo,
così l'acqua della rupe mosaica dinota il battesimo e la ri-
surrezione di Lazaro è figura della nostra. II cieco risanato
ci ricorda che il battesimo illumina, e Giobbe ci fa sperare
l'adempimento della promessa beata risurrezione, fatta a
coloro che soffrono con rassegnazione i mali della presente
fuggevole vita.

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