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Volume II.
DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE
Tav. y4, 75, 76, 77, 78.
TAVOLA LXXVIII.»
: B
ottari CLXXX. Sulla parete di fronte del cubicolo V
e sopra di essa il pallio sacro, e sta in cattedra in atto di
esortare una giovane donna che ha dinanzi quasi volta di
schiena, la quale stando tutta intenta ad ascoltare, tiene con
ambedue le mani una fascia o mitra come per cingersene il
capo. Alquanto indietro mirasi un uomo vestito di tunica e
di pallio che tiene colle due mani un velo disteso. Il perso-
naggio che dalla cattedra parla alla giovane donna stende
la destra e addita una donna che siede dirimpetto in sedia
con spalliera, e veste semplice tunica dalmatica e stringe al
seno un nudo bambino. Una donna di più alta statura sta
nel centro del quadro, ma non entra nella composizione
descritta. Essa è in attitudine di orante, veste tunica interiore
e dalmatica, le cui doghe sono ornate di ricamo, ha sul
capo un velo ripiegato a guisa di fascia, del quale le casca
a sinistra sul petto una falda che è fimbriata. Questa è senza
dubbio la donna sepolta, colla quale deve aver qualche ana-
logia la scena figurata. La donna che siede a destra è scalza
del tutto. La donna, che ha in mano la mitra, e 1' orante
hanno stivaletti ai piedi, e cosi parimente è calzato il per-
sonaggio che stando dietro alla donna tiene il velo. Il Bot-
tari fp. i46) propone al nostro esame una spiegazione di
questo singoiar dipinto : e pensa > che la donna di statura
maggiore è la madre di due figliuole, una consecrata a
Dio, l'altra maritata. L'uomo sedente in cattedra è il Ve-
scovo che consacra, l'uomo tosante, che le sta accanto tiene
il pallio, la vergine ha in mano il velo, ossia flammeum
virginale. " L'Aringhi stima qui rappresentata S. Prassede
o S. Pudenziana, accompagnata dal prete Pastore, nell'atto
di ricevere il velo dal Papa S. Pio, la donna col fanciullo
crede che sia la Madre di Dio: il che sembra non approvarsi
dal Bottari, stando al modo onde rapporta l'opinione di lui
a pag. 1 5 1. V interpretazione di questo quadro fu già da
me proposta nel Macario (p. 243), ed è in sostanza che sia
espresso un Papa nell'atto di dare il velo ad una vergine ed
esortarla ad imitare nel nuovo suo stato la Vergine Madre
di Dio, che è qui figurata come ipotiposi del discorso. Il
personaggio che sta dietro la donna che prende il velo, detto
dal Bottari tosante per la falsa idea che nella consecrazione
le vergini in quei tempi si tosassero, è 1' arcidiacono, il quale
non tiene il pallio, come opina il detto autore, ma il velo
che il Papa dovrà imporre alla vergine quando ella si avrà
cinta la mitella. Il Papa veste il pallio sacro abbottonato sul
petto. La donna di statura maggiore, che sta orando nel centro
della composizione, potrebbe ben credersi quella medesima,
la cui consecrazione è espressa nella pittura del sepolcro.
Il monumento precede i tempi di S. Silvestro, il quale
diede ai diaconi per insegna la palla linostema sulla spalla
sinistra, che qui si vede non essere ancora venuta in uso.
La stampa del Bosio figura il Papa a vertice raso ; non
così l'antica pittura
2. Bottari CLXXXIII. Cubicolo VI. Nel mezzo della
volta è dipinto il buon pastore fra due alberi e due pecore :
ei si reca la pecora smarrita sulle spalle. Sugli alberi posano
due uccelli. L' abito del pastore è una tunica addogata e
a lunghe maniche: porta alti calzari e la siringa pendente
da una correggia messa a tracolla. Ai quattro pizzi della
volta volano quattro uccelli, e negl'intramezzi sono quattro
donne oranti in dalmatica a capo coperto da un velo fim-
briato. Negl'intramezzi sono dipinte quattro lunette, tre di
esse coli' istoria di Giona e la quarta coli' allegoria della
nave noetica. Giona nella prima lunetta è gittato da due
marinai al mostro marino: la nave ha il pennone sull'albero,
creduto dal Bottari (pag. r 56) una specie di padiglione o
d'ombrello: nella seconda è vomitato dal pesce, e nella terza
giace all'ombra della cucuzza. Nella quarta lunetta un gio-
vane nella nave noetica, della quale rimane il solo coperchio,
attende la colomba che a lui ne vola, recando un ramo di
olivo.
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DICHIARAZIONE DELLE TAVOLE
Tav. y4, 75, 76, 77, 78.
TAVOLA LXXVIII.»
: B
ottari CLXXX. Sulla parete di fronte del cubicolo V
e sopra di essa il pallio sacro, e sta in cattedra in atto di
esortare una giovane donna che ha dinanzi quasi volta di
schiena, la quale stando tutta intenta ad ascoltare, tiene con
ambedue le mani una fascia o mitra come per cingersene il
capo. Alquanto indietro mirasi un uomo vestito di tunica e
di pallio che tiene colle due mani un velo disteso. Il perso-
naggio che dalla cattedra parla alla giovane donna stende
la destra e addita una donna che siede dirimpetto in sedia
con spalliera, e veste semplice tunica dalmatica e stringe al
seno un nudo bambino. Una donna di più alta statura sta
nel centro del quadro, ma non entra nella composizione
descritta. Essa è in attitudine di orante, veste tunica interiore
e dalmatica, le cui doghe sono ornate di ricamo, ha sul
capo un velo ripiegato a guisa di fascia, del quale le casca
a sinistra sul petto una falda che è fimbriata. Questa è senza
dubbio la donna sepolta, colla quale deve aver qualche ana-
logia la scena figurata. La donna che siede a destra è scalza
del tutto. La donna, che ha in mano la mitra, e 1' orante
hanno stivaletti ai piedi, e cosi parimente è calzato il per-
sonaggio che stando dietro alla donna tiene il velo. Il Bot-
tari fp. i46) propone al nostro esame una spiegazione di
questo singoiar dipinto : e pensa > che la donna di statura
maggiore è la madre di due figliuole, una consecrata a
Dio, l'altra maritata. L'uomo sedente in cattedra è il Ve-
scovo che consacra, l'uomo tosante, che le sta accanto tiene
il pallio, la vergine ha in mano il velo, ossia flammeum
virginale. " L'Aringhi stima qui rappresentata S. Prassede
o S. Pudenziana, accompagnata dal prete Pastore, nell'atto
di ricevere il velo dal Papa S. Pio, la donna col fanciullo
crede che sia la Madre di Dio: il che sembra non approvarsi
dal Bottari, stando al modo onde rapporta l'opinione di lui
a pag. 1 5 1. V interpretazione di questo quadro fu già da
me proposta nel Macario (p. 243), ed è in sostanza che sia
espresso un Papa nell'atto di dare il velo ad una vergine ed
esortarla ad imitare nel nuovo suo stato la Vergine Madre
di Dio, che è qui figurata come ipotiposi del discorso. Il
personaggio che sta dietro la donna che prende il velo, detto
dal Bottari tosante per la falsa idea che nella consecrazione
le vergini in quei tempi si tosassero, è 1' arcidiacono, il quale
non tiene il pallio, come opina il detto autore, ma il velo
che il Papa dovrà imporre alla vergine quando ella si avrà
cinta la mitella. Il Papa veste il pallio sacro abbottonato sul
petto. La donna di statura maggiore, che sta orando nel centro
della composizione, potrebbe ben credersi quella medesima,
la cui consecrazione è espressa nella pittura del sepolcro.
Il monumento precede i tempi di S. Silvestro, il quale
diede ai diaconi per insegna la palla linostema sulla spalla
sinistra, che qui si vede non essere ancora venuta in uso.
La stampa del Bosio figura il Papa a vertice raso ; non
così l'antica pittura
2. Bottari CLXXXIII. Cubicolo VI. Nel mezzo della
volta è dipinto il buon pastore fra due alberi e due pecore :
ei si reca la pecora smarrita sulle spalle. Sugli alberi posano
due uccelli. L' abito del pastore è una tunica addogata e
a lunghe maniche: porta alti calzari e la siringa pendente
da una correggia messa a tracolla. Ai quattro pizzi della
volta volano quattro uccelli, e negl'intramezzi sono quattro
donne oranti in dalmatica a capo coperto da un velo fim-
briato. Negl'intramezzi sono dipinte quattro lunette, tre di
esse coli' istoria di Giona e la quarta coli' allegoria della
nave noetica. Giona nella prima lunetta è gittato da due
marinai al mostro marino: la nave ha il pennone sull'albero,
creduto dal Bottari (pag. r 56) una specie di padiglione o
d'ombrello: nella seconda è vomitato dal pesce, e nella terza
giace all'ombra della cucuzza. Nella quarta lunetta un gio-
vane nella nave noetica, della quale rimane il solo coperchio,
attende la colomba che a lui ne vola, recando un ramo di
olivo.
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