11
FITEATRI
1 2,
Ito Tauro edificò a fue fpefe nel Campo marzo
un Teatro Cacciatoio di pietra, e lo dedicò
con pugna d'uomini armati. Secondo Strabe-
ne nel sopraccennatoluogo parrebbe nonfos-
se propriamente slato nel Campo marzo ,
ma vicino ad essb. Quell’Anfiteatro però
certamente non fa gran cosa ; e benché la
novità meritasfe in premio dal popolo il pri-
vilegio d’elegger lui ogn’ anno ? un de’Pre-
tori; nè credo riuscisse quell’ edilìzio degno
d’ un tanto nome, nè adattato al bisogno di
Roma. Scrisiè Isidoro, che Curione prima
farvum d’ogn’ altro fece di due Teatri di legno un
^nUdit -infiteatro ì e di poi Stasillo Tauro un pic-
cai ne fece dì fa fi. Non si vede veramente
quello passo nell’ Isidoro, che abbiam dalle
Pampe, ma come di lui vien citato da Gu-
*?• glieimo Paltrengo Scrittor Veronese coeta-
neo al Petrarca, il quale anche in altri luo-
ghi mostra d’ avere avuti i libri suoi delle
Origini più ampj eh’ or non gli abbiamo. Io
argomento però la tenuità di quel? edilizio
con più sicurezza dal vedere, che ne’ solen-
ni Giuochi celebrati due anni dopo, ben-
ché decretati avanti per la vittoria Aziaca,
combatterono i prigionieri in uno Stadio di
Dìo Ub.S3. legno , collruito a tal fine pur’ in Campo
marzo : così le Cacce date per la Pretura
di Druso, e pel giorno natalizio d’ Augn-
ilo furon nel Circo : lo spettacolo d’ acque,
in cui furono uccisi 36 Cocodrilli, lo diede
Augnilo nel Circo Flaminio: tutto da Dio-
ne; il quale delle pugne funerali prima da
corpo a corpo, poi a truppe d’ ugual nume-
ro per la morte d’ Agrippa, narra altresì,
che h fecero nel Serraglio de’ Comizii; così
per onor dell’ istesso Agrippa, che avea da-
to il compimento, e gli ornamenti a quel
W. 55. luogo, come a motivo, che non potea darfi
nel Foro per l'incendio seguito di molti edifizj
all' intorno : dove ben’apparisce, che al? An-
fiteatro di Tauro nè pur si pensava. Confer-
mo la congettura nei? ofservare, come do-
po quello, Anfiteatri si fecero ancora di le-
gno . E’ credibile in oltre non folte di pietra
tutto, ma i gradi forte , ed altre interne
p. 709- parti di legname avesiè; poiché leggesi in
Di°ne compendiato, che siotto Nerone si
™ abbruciò ; nè in occasione di tanti Giuochi da
sws». Storico alcuno sie ne fa mai più ricordanza.
Non olla ? elter detto lapideo da Dione,
Xtpb. perchè così chiamò quello Storico anche il
X/" Ponte di Traiano sui Danubio, benché non
uveite di pietra se non le pile, e la parte
superior di legname, come nella colonna
Traiana ben si riconosce, e dal contesto del?
istesio Dione può trarli. Osièrvisi finalmen-
te, che d’ Anfiteatro punto non parla Vi-
truvio, il quale della /frattura de’ Teatri sì
a lungo tratta; dal che si può arguire, che
Anfiteatro di con sederazione, e tutto siabi-
le, non si folle veduto ancora: e pure eh’
egli dopo quel di Tauro i suoi libri delle
fuori, si può arguir dalla Prefazione, in cui
parla con Augnilo, come già siabilito nel
possèsiò del Principato, e già rivolto ad ab-
bellir Roma con gli edifizj . Che in tempo
d’ Augnilo per altro più d’ un Anfiteatro
si vedeite in Roma di legno, può raccogli- Gr.
ersi dal dir lui nelle Lapide Ancirane d’aver as
dato siiperbispettacolinel Circo, nel Foro.,theams...
ed in Ansiteatri. D’alcun di elsi pare faces-
te uso una volta Tiberio, per quanto accen-
na Svetonio, nel passo del quale però Lipsio c- t-
legge in Septis, fòrte da qualche m£
Dopo i tempi d’ Augnilo altro Ansitea-
tro incominciò Caligola, ma noi conssuite Cal-:-21
a sine. Per gladiatori! certami, e per altri Iò'
silmili seri ve Svetonio, eh’ or si valle quel?
Imperadore de i Septi, cioè del Serraglio
de i Comizj, or del? Anfiteatro di Statili©
Tauro ; ma afferma Dione al? incontro, as-
sai meglio concordando con ? altre notizie ,
come Caligola ora diede i suoi spettacoli
ne i Septi, ora in luoghi eh’ egli faceaa tal
fine circondare di palizate, abbattendo ove
occorrelte per far piazza molti e grandi edi-
fizj, e ciò perchè del Teatro dì Tauro eìnon1- ,sv
sece cento. Claudio, che si dilettò di spet-
tacoli grandemente, il gladiatorio più sor-r^c^^
tenne lo diè ne i Septi. Affermali per al- ^Qn<Ti
quanti moderni Scrittori, che ne’ Septi .An-
fiteatro fabricò Claudio, e ne citano Sveto-Svet-cl-
nio: ma dice Svetonioal? incontro in Cali-21'
gola,com’egli due opere intraprese, Acque- Cal-
dotto, ed Anfiteatro ne’-Septi, delle quali
Claudio poi altra ne compì, altra ne trala-
sciò:e dice in Claudio, come la daluicom- ci. c. 21.
pira fu ? Acquedotto; per conseguenza fu
? Anfiteatro la tralasciata. Nerone , che *:•IZ”
amò gli spettacoli parimente , edisicò per ^"atré n-
elsi un nuovo Anfiteatro di legno nella re-
gione del Campo marzo, e Io termino dee-
tro un anno: che avesiè buoni fondamenti, bacate.
e fòssè di gran mole, e con travature gran-
di sondamente lavorato, si può raccoglier fundameit.-
da Tacito. Accenna Plinio, come vi fafh^hT
impiegata anche una trave di lance, lunga p/.i, U;,
120 piedi, e grolla due da un capo al?altro c- 39- ès
ugualmente; quale dal Paefe a noi prossì-40”
mo, cioè dalla Rezia, era insicine con al-
tre fiata condotta a Roma per ordine di Ti-
berio, quando fece rifare il ponte alla Nau-
machia, e fu dal? istessò Imperadore fatta
esporre in publico per maraviglia, e conser-
vata poi tanto tempo per rarità.
A intraprendere anche in altre Città An-
fiteatri , dopo ? esempio di Roma poco si
slette. Sotto Tiberio uno capacissimo ne fu
edificato da certo Attilio predò Fidena, cui
cin-
FITEATRI
1 2,
Ito Tauro edificò a fue fpefe nel Campo marzo
un Teatro Cacciatoio di pietra, e lo dedicò
con pugna d'uomini armati. Secondo Strabe-
ne nel sopraccennatoluogo parrebbe nonfos-
se propriamente slato nel Campo marzo ,
ma vicino ad essb. Quell’Anfiteatro però
certamente non fa gran cosa ; e benché la
novità meritasfe in premio dal popolo il pri-
vilegio d’elegger lui ogn’ anno ? un de’Pre-
tori; nè credo riuscisse quell’ edilìzio degno
d’ un tanto nome, nè adattato al bisogno di
Roma. Scrisiè Isidoro, che Curione prima
farvum d’ogn’ altro fece di due Teatri di legno un
^nUdit -infiteatro ì e di poi Stasillo Tauro un pic-
cai ne fece dì fa fi. Non si vede veramente
quello passo nell’ Isidoro, che abbiam dalle
Pampe, ma come di lui vien citato da Gu-
*?• glieimo Paltrengo Scrittor Veronese coeta-
neo al Petrarca, il quale anche in altri luo-
ghi mostra d’ avere avuti i libri suoi delle
Origini più ampj eh’ or non gli abbiamo. Io
argomento però la tenuità di quel? edilizio
con più sicurezza dal vedere, che ne’ solen-
ni Giuochi celebrati due anni dopo, ben-
ché decretati avanti per la vittoria Aziaca,
combatterono i prigionieri in uno Stadio di
Dìo Ub.S3. legno , collruito a tal fine pur’ in Campo
marzo : così le Cacce date per la Pretura
di Druso, e pel giorno natalizio d’ Augn-
ilo furon nel Circo : lo spettacolo d’ acque,
in cui furono uccisi 36 Cocodrilli, lo diede
Augnilo nel Circo Flaminio: tutto da Dio-
ne; il quale delle pugne funerali prima da
corpo a corpo, poi a truppe d’ ugual nume-
ro per la morte d’ Agrippa, narra altresì,
che h fecero nel Serraglio de’ Comizii; così
per onor dell’ istesso Agrippa, che avea da-
to il compimento, e gli ornamenti a quel
W. 55. luogo, come a motivo, che non potea darfi
nel Foro per l'incendio seguito di molti edifizj
all' intorno : dove ben’apparisce, che al? An-
fiteatro di Tauro nè pur si pensava. Confer-
mo la congettura nei? ofservare, come do-
po quello, Anfiteatri si fecero ancora di le-
gno . E’ credibile in oltre non folte di pietra
tutto, ma i gradi forte , ed altre interne
p. 709- parti di legname avesiè; poiché leggesi in
Di°ne compendiato, che siotto Nerone si
™ abbruciò ; nè in occasione di tanti Giuochi da
sws». Storico alcuno sie ne fa mai più ricordanza.
Non olla ? elter detto lapideo da Dione,
Xtpb. perchè così chiamò quello Storico anche il
X/" Ponte di Traiano sui Danubio, benché non
uveite di pietra se non le pile, e la parte
superior di legname, come nella colonna
Traiana ben si riconosce, e dal contesto del?
istesio Dione può trarli. Osièrvisi finalmen-
te, che d’ Anfiteatro punto non parla Vi-
truvio, il quale della /frattura de’ Teatri sì
a lungo tratta; dal che si può arguire, che
Anfiteatro di con sederazione, e tutto siabi-
le, non si folle veduto ancora: e pure eh’
egli dopo quel di Tauro i suoi libri delle
fuori, si può arguir dalla Prefazione, in cui
parla con Augnilo, come già siabilito nel
possèsiò del Principato, e già rivolto ad ab-
bellir Roma con gli edifizj . Che in tempo
d’ Augnilo per altro più d’ un Anfiteatro
si vedeite in Roma di legno, può raccogli- Gr.
ersi dal dir lui nelle Lapide Ancirane d’aver as
dato siiperbispettacolinel Circo, nel Foro.,theams...
ed in Ansiteatri. D’alcun di elsi pare faces-
te uso una volta Tiberio, per quanto accen-
na Svetonio, nel passo del quale però Lipsio c- t-
legge in Septis, fòrte da qualche m£
Dopo i tempi d’ Augnilo altro Ansitea-
tro incominciò Caligola, ma noi conssuite Cal-:-21
a sine. Per gladiatori! certami, e per altri Iò'
silmili seri ve Svetonio, eh’ or si valle quel?
Imperadore de i Septi, cioè del Serraglio
de i Comizj, or del? Anfiteatro di Statili©
Tauro ; ma afferma Dione al? incontro, as-
sai meglio concordando con ? altre notizie ,
come Caligola ora diede i suoi spettacoli
ne i Septi, ora in luoghi eh’ egli faceaa tal
fine circondare di palizate, abbattendo ove
occorrelte per far piazza molti e grandi edi-
fizj, e ciò perchè del Teatro dì Tauro eìnon1- ,sv
sece cento. Claudio, che si dilettò di spet-
tacoli grandemente, il gladiatorio più sor-r^c^^
tenne lo diè ne i Septi. Affermali per al- ^Qn<Ti
quanti moderni Scrittori, che ne’ Septi .An-
fiteatro fabricò Claudio, e ne citano Sveto-Svet-cl-
nio: ma dice Svetonioal? incontro in Cali-21'
gola,com’egli due opere intraprese, Acque- Cal-
dotto, ed Anfiteatro ne’-Septi, delle quali
Claudio poi altra ne compì, altra ne trala-
sciò:e dice in Claudio, come la daluicom- ci. c. 21.
pira fu ? Acquedotto; per conseguenza fu
? Anfiteatro la tralasciata. Nerone , che *:•IZ”
amò gli spettacoli parimente , edisicò per ^"atré n-
elsi un nuovo Anfiteatro di legno nella re-
gione del Campo marzo, e Io termino dee-
tro un anno: che avesiè buoni fondamenti, bacate.
e fòssè di gran mole, e con travature gran-
di sondamente lavorato, si può raccoglier fundameit.-
da Tacito. Accenna Plinio, come vi fafh^hT
impiegata anche una trave di lance, lunga p/.i, U;,
120 piedi, e grolla due da un capo al?altro c- 39- ès
ugualmente; quale dal Paefe a noi prossì-40”
mo, cioè dalla Rezia, era insicine con al-
tre fiata condotta a Roma per ordine di Ti-
berio, quando fece rifare il ponte alla Nau-
machia, e fu dal? istessò Imperadore fatta
esporre in publico per maraviglia, e conser-
vata poi tanto tempo per rarità.
A intraprendere anche in altre Città An-
fiteatri , dopo ? esempio di Roma poco si
slette. Sotto Tiberio uno capacissimo ne fu
edificato da certo Attilio predò Fidena, cui
cin-