fede dalle ruine , fuor di Verona non reg-
giana forsè manifcsta pruova d’Anfiteatro
/labile, se non a Capua, Di quelli di Sici-
lia , e di Pela soipendiamo il parlar per ora.
Gli altri avanzi, che si predicano d’Ansi-
teatri al Garigliano, a Pezzuole, in Otri-
coli, a Spello, ed in più altri luoghi non
mostrano perdo più se non pezzi d’ antico
muro laterizio, overo segni di circuito,da
quali o visionaria, o incerta cosa è arguire
Anfiteatro; e tanto più che alcuni di elsi
sono in corta di collina, eh’ eran industria
per formare un Teatro con minore spesa,
lavorando l’uditorio nel declive, e metten-
do nel piano la seena, non Anfiteatro, che
volea i gradini circolarmente all’ intorno .
Quella particolarità mi fa dubitare, sè ve-
ro Ansiteatro fòrte nè pure in Albano, ben-
ché ciò si creda comunemente ; poiché le
vestigie d’antichità, che quivi tuttavia ri-
mangono , e delle quali parla Pio secondo
ne’ suoi Commentari, e tra quelli che sende-
rò sopra le antichità del Lazio, il Cavalier
Giacovazzi in opera non publicata dicesi
mostrino un semicerchio di gradini, inca-
vati a fòrza di scalpello nel vivo sasso del
colle; e che nella metà opporta nulla di
pietra si vegga, nè vestigio di gradi, ma
bensì reliquie di muraglia in varj pezzi. Vi
si vede ancora un giro di nicchie, che non
si osservano nel Romano Anfiteatro, nè nel
Veronese, e molte conserve d'acqua con
sotterraneo speco, ove pare, che forte
acquedotto, Giuochi di Fiere fece Domi-
ziano in Albano, dov’ebbe sontuosa villa.
Parla Dione dell’ aver lui costretto quivi
Glabrione slato Console a combatter centra
un Lione, ma non nomina Anfiteatro.Di-
ce Svetonio, eh’ ei saettò gran numero di
Fiere in Albano fecefsu^ dove pare asfai non
averte detto in Albano Ampbitbeatro, Ma sì
fatti giuochi si fecero in Albano fin dal tem-
po di Nerone, che vuol dire avanti l’uso
d’ Anfiteatri di pietra ; di ciò fa fede Giu-
venale, ove dice, che nell’ Albana arena
trafiggea bravamente le belve d’ Africa,
quali Bestiario, quel giovane figliuolo di
Console uccido poi da Nerone . Or qual
fòrte il luogo, ove in Albano sì fatte Cac-
ce si celebravano, indegna l’antico interpre-
te del suddetto Poeta, assermando quivi,
in Liborio ch> era un Luforio dell’ Imperadore : vuol
dire un recinto particolare per usi limili,
che sarà flato bensì ampio, e magnifico,
ma non tale , che meritasse nome d’ Ansi-
teatro . <
Ma io non farò ricerca degli asserti in
Italia, che troppo lungo sarebbe: dirò ben-
sì, che se prendiamo a considerare la Vene-
zia noflra, regione, che in ogni tempo tan-
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to si diflinse, e tanto doviziosa fu, è po-
polata, grandissima Città, nell’estremitàdi
erta fu Aquileia, e non per tanto d’ Anfi-
teatro non vi si ha memoria ; nè io atten-
tamente ricercando ve n’ ho saputo quivi
riconoscere orma, o indizio alcuno. Gior-
nande, il qual fiorì cent’anni dopo l’incur-
sion d’Attila, afferma, che d’Aquileia ap-
pena erano rimali i vefligj : son certo eh’ .
egli allora esaggerò ; ma una mole come la
noflra Arena non avrebbe potuto mai ri-
maner poca cosa in sì breve tempo. Po-
trebbe rispondersi, nonavere avuto Ansi-
teatro Aquileia, perchè la siua grandezza
fu nel secol basso, e sì fatti edifizj furon.
lavori delle sùperiori età, Ma che diradi
di Padova, la qual fiorì nell’alto sècolo sì
fattamente, che poche in Italia potevano
ad elsa paragonarli, come da Strabene si
può raccogliere ? e con tutto ciò se Anfi-
teatro flabile avesse, dubito grandemente,
mentre non se n’è mai sicoperto vestigio. al-
cuno , e non ne fece però parola lo Scardeo-
ne, Vera cosa è, che il Pignorio poid’An-
fiteatro in Padova parlò a lungo, e ne die-
de la pianta, e quattro prospettive; ma ta-
le parve a lui un Cortile ovato dinanzi un
bel Palagio pressola Chiesa de’Padri Ago-
fliniani con avanzo di muro intorno, che
per la moltipliqità di porte, e per la figu-
ra fu chiamato Arena ; ma non mostrapiù
di quattro, o cinquesecoli d’età, nè por-
tici ebbe an.nessì mai, nè sicaie, o, gradi.
Osservisi negli Atti de’ SS. Fermo e Rudi-
co publicati poco fa da me a piè dell’ Iftoria
de ì Diplomi. Ad Anolino, nel punto di do-
ver partire da Milano verso. l’una e l’altra
Venezia con autorità di Magiflrato straor-
dinario, vengono consegnati per ordine di
Massimia.no que’ due Crifliani Eroi,perchè
gli ssorzi a rinegar la fede, o gli uccida,
Costui con intenzione di farne publico spet-
tacolo, e di gratificar con ciò il popolo,
ordina Libito, che sian mandati a Vero-
na, dove gli fece poi nell’Anfiteatro lace-
rare . Così Traiano ordinò in Antiochia,
che forte condotto Sant’ Ignazio a Roma,
perchè servide alla plebe di spettacolo, co-
me parlano gli Atti. Pare poterli ricavar
da quello, che Anfiteatro non forte in Ber-
gamo, nè in Brescia, per le quali Città
Anolino dovea partar prima ; e non fusse nè
pure in Aquileia, dove come Città allor
più grande e più frequentata di tutte 1’ al-
tre della Provincia, gli avrebbe certamen-
te più torto fatti condurre. Anche Verona
troppo fu per quello conto onorata da Giu-
lio Celare Scaligero, il quale di due Anfi- Comtek.
teatri le fu liberale. Così ad Ambrogio
Leone, che scrissè nel principio del decimo-
sesto