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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0066
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ii9

DE GLI ANFITEATRI

1 20

la stessa Medaglia di Tito, ma di mezana
grandezza, da me veduta non mostra figu-
re ; e quinci è , che nelle diverte Me-
daglie quelle figure son diverte ; e quin-
ci è ancora, che dove nel quarto piano del
Colite© veggiam fenestre quadrate alterna-
tamente, nelle Medaglie veggiamo gli spazj
* intermedii, non nudi come son nella fabri-
ca, ma occupati da certi tondi, che pajon
clipei, ed altro non possono rappretentare,
che ornamenti posticci, quali si ponessèro,
e si levastero. Nell’ alta machina descritta
da Erodiano per la Deificazion de gl’Im-
Ì>ì>. 4. peradori racconta egli, che pitture varie ,
e figure d’avorio si metteano attorno; e
nejja Medaglia d’Antonino con detta ma-
’71-china statue veggonsi siotto archi appunto
come nelle Medaglie del Coliseo , e su
la cima l’Imperadore in quadriga ; non per-
tanto è certissimo, che non di marmo sa-
ranno fiate, nè di metallo , poiché tutto
dovea avvampare, e ridurli in cenere. La
Medaglia con l’Arco in Nerone io l’ho con
un Fellone, che discende nell’alto, e at-
traversa il vacuo, ed altro però che orna-
mento pofiiccio di certi giórni senza dub-
bio non rappretenta.
(ap, -ii. Il R Montfaucon nel Diario Italico, e
nella raccolta d’Antichità , numeroso po-
polo di simulacri ammette intorno all’ An-
fiteatro di Capua, quale presio tal riveri-
to Scrittore incontrò miglior sorte di mole
altre cote Italiane. Narra egli adunque,
come sopra gli Epìsilli dell’ interior piano
son le tefie de i Numi ; sopra quei del
secondo gli Dei fiesfi dall’ umbilìco in su,
e sopra quei del terzo le statue intere
de’ medesimi ; rissettendo come mancava
questo genere d’ornamento al Coliseo Ro-
mano , e quanto bella cote dovea estere
il veder’ in un circuito telo tutta la tur-
ba dell’antiche Deità nella lor vera for-
ma . Parrebbe, eh’ ei credeste , dover co-
testi Episiilii in ogn’Ordine prolungarli,
talché prima capissero le figure sino al pet-
to, poi con tutto il bullo, poi sino a’pie-
di . Ma nuovo è prima l’intendere, come
busti, e statue steltero su gli Epifiilii: per-
chè o vogliali intender quella voce de gli
architravi, come ragion vuole, el’usaVi-
truvio , o de’capitelli, com’altri la pren-
de , e suol malamente spiegarsi ; gioconda
cote è l’udire , che posaltero statue sopra
architravi suppostia’fregi, o sopra capitel-
li supposti ad architravi, Nell' Antichità
Spiegata dicesi, che quelle cote potevano
sopra ogni colonna ; ma le semicolonne, eh’

erano attorno, avean sopra di te gli archi-
travi. Non men graziate è il pensare, che
per un sito d’ottanta figure aveltero lecito
per argomento di rappretentarvi i Dei,
quali tanti n’avessero i Romani de’princi-
pali, e comuni da porre nell’istesfo grado.
La verità si è , che nelle due arcate inte-
riori , quali si conservano , le chiavi degli
archi portano per ornamento effigiata di ri-
levo una faccia col principio del bullo, e
che niente più, avranno avuto gli ordini su-
periori, vedendoli anche nel Coliseo gli Ar-
chi affatto limili in tutti quattro i piani.
Non è mancato chi dalla deserizion sudet-
ta si sia molte a dire, che busti, e nicchie
in copia foltero anche nel Coliseo, quali
restassero sopra gl’ ingressì per di dentro ,
benché di ciò alcun vestigio non si ravvili,
nè per sì fatti ornamenti opportuno' luogo
additar si poffa.
Tornando alle nosire statue, motivo di
tanto inganno diedero alcuni dadi, di pietra,
che si veggon su la cornice seconda al piè
delle colonne piane , come appar nel di-
segno : ma quelli son sì piccali, che non
avrebbero potuto servine te non per figuri-
ni , là dove in quell’altezza volean’elter
colossì, con gran piedestallo, e con incavo
nelle pareti per ricettargli. Nè sarebbero
svanite qual polvere settantadue sì grandi
statue senza che molti e molti pezzi te ne
folter veduti, e disotterrati. Che s’altri
mi richiede a che dunque servian que’da-
di, dirò prima, come ho osservato in me-
zo d’ognun di elsi buca in quadro, nella
quale un legno potea piantarli, e altro fo-
ro per davanti accennata nel ditegno, che
serviva d’esito all’acqua , e da cui si rac-
coglie, come quel vano non era pieno, nè
coperto tempre : ho osservato ancora , co-
me altri dadi limili erano anche sopra la
terza cornice, vedendotene tuttora due al
piè delle colonne quadre dell’ultimo pia-
no . Quelli abbiali per certo , che non nel
mezo, ma saranno incavati prelte la pare-
te, affinchè in essi posassèro le travi, quali
forando la cornice superiore , scrviva.no al
Velario : tanto ho riconosciuto a Pela,do-
ve parimente veggonsi in quel sito pietre
del tutto limili col buco sopra,che siunisee
all’incavatura del muro. Ma di quelli che
pressò noi son su la cornice seconda, e col
buco in mezo, non saprei altro pensarmi,
se non che ne’giorni di Apertacelo, e di
concorso vi si piantali ero vessilli, trofèi,
cartelloni, figure, e altri tali ornamenti,*
che alla solcnnità si rifèristero.

CAPO
 
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