18%
CAPO ULTIMO.
Si dà -sine con la relazione del Te a-
tra di Pota j creduto Ansiteatro
sinora. /
ALlorachè da. una sommaria descri-
zione, e da una breve notizia, eh’
ebbi prima in animo, di stendere dell’ A-
rena nostra , mi trovai a poco a poco
impegnato , e dal piacere de’ nuovi seo-
190
primenti condotto, a trattar pienamente
dell’ Anfiteatro ; vennemi torto in animo
di passare a Pola nell’Istria, del famoso
Anfiteatro della qual Città mi veniva par-
lato molto variamente. Ma essendomisi
dalla stagione invernale, e da più affari
impedito per alcuni meli il tragitto, che
da Venezia a cammin Franzese è poco
più che di cento miglia, passatovi poi
dopo compito già il mio Trattato, mie
convenuto levare, e mutar tutto ciò, che
su la fede de’ libri , e delle relazioni in
tal proposito da me si era scritto.
LIBRO SECONDO.
Pota , ultima Città dell’ Italia di qua
dall’Arfa, dove l’Irtria si spinge più avan-
ti nell’ Adriatico, è così felicemente situa-
ta , che non è maraviglia, se grande già
forte, e doviziosa, come le sue antichità
infallibilmente dimostrano . Siede appunto
come la Spezie in Lunigiana, in capo a un
ampio seno, capace di dar ricetto, non ad
una sidamente, ma a più Flotte. Formai!
il seno dal continente a destra, e da una
lingua di terra a sinistra, venendone a riu-
seire un incomparabil porto sicurissìmo da
tutti i venti. La bocca è a Ponente, ha po-
co più di mezo miglio di larghezza, e po-
trebbe di qua e di là facilmente anche da
nimici guardarsi . Da gl’ insiliti del vento
resta ditesa per la punta d’ un’ Isola , o iia
d’ un lungo scoglio detto Brioni, che con-
tinuando anche sott’acqua, viene a coprir-
la tutta. Il fondo è ottimo tenitore, e mol-
to n’ avanza per ogni gran nave da guerra.
Galere, e badimene! grortì vanno sì presso
a terra, che potrebbero in più luoghi but-
tar ponte, e caricare, e scaricare con tutto
comodo. Dalla bocca alla Città è distan-
za presso che di tre miglia. Ha dentro tre
Isolette disporte per largo , in una delle
quali detta di S. Andrea piantando un For-
te, si potrebbe facilmente impedire 1’ ulte-
rior passaggio a i legni grortì, che per in-
ternari! hanno un sol canale tra elsa , e
quella di S. Pietro. V’è altresì una lingua
di terra, o ila penisoletta, che fa. nuovo
riparo da un lato, e più addentro, presso la
Città altr’Isola, eh’è tutta foltamente in-
selvata , e coperta d’ uliviDi parte e d’
altra il mare s’allarga, e su la dritta della
Città asfai s’inoltra. Quivi tra essa e l’A-
rena, a pochi parti dal mare, è una (èr-
gente di buon’ acqua molto abbondante ?
che ha intorno un semicerchio di gradini
lavoratovi molto d’antico. Il territorio all’
intorno ha collinette, fertili ove sien colti-
vate, e piene di (empiici, e d’ erbe odori-
fere.. Vedesi in più Epistole di Cassiodorio,
come non sola mente olio , e vino, ma
quantità di grano si cavava in occasion di
bisogno dall’ Istria per Ravenna, La pesea
è molto ricca, nè altro manca in sommaal
paesesenon popolazione, e operosità..
Le intigni reliquie di sontuosirtimi edisi-
zj, e nella buona età lavorati, che non in
altra parte dell’ Istria , nè delle prossime
parti (1 trovano , mostran con sicurezza,
che questa folle già la primaria Città di
quel tratto, e possono far credere, che te-
nesse per lo splendore, e per la ricchezza
quel luogo nel secol’alto, che nel secol bas«
CAPO ULTIMO.
Si dà -sine con la relazione del Te a-
tra di Pota j creduto Ansiteatro
sinora. /
ALlorachè da. una sommaria descri-
zione, e da una breve notizia, eh’
ebbi prima in animo, di stendere dell’ A-
rena nostra , mi trovai a poco a poco
impegnato , e dal piacere de’ nuovi seo-
190
primenti condotto, a trattar pienamente
dell’ Anfiteatro ; vennemi torto in animo
di passare a Pola nell’Istria, del famoso
Anfiteatro della qual Città mi veniva par-
lato molto variamente. Ma essendomisi
dalla stagione invernale, e da più affari
impedito per alcuni meli il tragitto, che
da Venezia a cammin Franzese è poco
più che di cento miglia, passatovi poi
dopo compito già il mio Trattato, mie
convenuto levare, e mutar tutto ciò, che
su la fede de’ libri , e delle relazioni in
tal proposito da me si era scritto.
LIBRO SECONDO.
Pota , ultima Città dell’ Italia di qua
dall’Arfa, dove l’Irtria si spinge più avan-
ti nell’ Adriatico, è così felicemente situa-
ta , che non è maraviglia, se grande già
forte, e doviziosa, come le sue antichità
infallibilmente dimostrano . Siede appunto
come la Spezie in Lunigiana, in capo a un
ampio seno, capace di dar ricetto, non ad
una sidamente, ma a più Flotte. Formai!
il seno dal continente a destra, e da una
lingua di terra a sinistra, venendone a riu-
seire un incomparabil porto sicurissìmo da
tutti i venti. La bocca è a Ponente, ha po-
co più di mezo miglio di larghezza, e po-
trebbe di qua e di là facilmente anche da
nimici guardarsi . Da gl’ insiliti del vento
resta ditesa per la punta d’ un’ Isola , o iia
d’ un lungo scoglio detto Brioni, che con-
tinuando anche sott’acqua, viene a coprir-
la tutta. Il fondo è ottimo tenitore, e mol-
to n’ avanza per ogni gran nave da guerra.
Galere, e badimene! grortì vanno sì presso
a terra, che potrebbero in più luoghi but-
tar ponte, e caricare, e scaricare con tutto
comodo. Dalla bocca alla Città è distan-
za presso che di tre miglia. Ha dentro tre
Isolette disporte per largo , in una delle
quali detta di S. Andrea piantando un For-
te, si potrebbe facilmente impedire 1’ ulte-
rior passaggio a i legni grortì, che per in-
ternari! hanno un sol canale tra elsa , e
quella di S. Pietro. V’è altresì una lingua
di terra, o ila penisoletta, che fa. nuovo
riparo da un lato, e più addentro, presso la
Città altr’Isola, eh’è tutta foltamente in-
selvata , e coperta d’ uliviDi parte e d’
altra il mare s’allarga, e su la dritta della
Città asfai s’inoltra. Quivi tra essa e l’A-
rena, a pochi parti dal mare, è una (èr-
gente di buon’ acqua molto abbondante ?
che ha intorno un semicerchio di gradini
lavoratovi molto d’antico. Il territorio all’
intorno ha collinette, fertili ove sien colti-
vate, e piene di (empiici, e d’ erbe odori-
fere.. Vedesi in più Epistole di Cassiodorio,
come non sola mente olio , e vino, ma
quantità di grano si cavava in occasion di
bisogno dall’ Istria per Ravenna, La pesea
è molto ricca, nè altro manca in sommaal
paesesenon popolazione, e operosità..
Le intigni reliquie di sontuosirtimi edisi-
zj, e nella buona età lavorati, che non in
altra parte dell’ Istria , nè delle prossime
parti (1 trovano , mostran con sicurezza,
che questa folle già la primaria Città di
quel tratto, e possono far credere, che te-
nesse per lo splendore, e per la ricchezza
quel luogo nel secol’alto, che nel secol bas«