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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. I
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Müntz, Eugène: Studi Leonardeschi: influenza di Leonardo da Vinci sulla scuola fiorentina e sulla scuola tedesco-fiamminga
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0040

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EUGENIO MUNTZ

Schizzo di Madonna, di Botticelli

(National Gallery)

ai Magnificat del Botticelli, agli Uffizi. Il disegno di Windsor ha il tipo leonardesco molto
più accentuato; la bocca è più larga, meno sentimentale; il naso più forte. Ma l'atteggia-
mento è rigorosamente lo stesso, eccetto i capelli, che in quella del Botticelli sono a trecce
ed in quella di Leonardo cadono sciolti.

Ma ecco dove Leonardo appare chiaramente l'ispiratore di Botticelli: disegnando il Gesù
bambino per la Natività, della Galleria Nazionale di Londra, Botticelli s'è incontestabilmente
inspirato a qualche modello creato dal suo amico: ci troviamo la stessa libertà d'atteggia-
mento, la stessa spontaneità di sentimento. È impossibile non
vedere le analogie fra questo Bambino e quello che ha Leonardo
in uno studio per l'Adorazione dei Magi (collez. Leone Bonnat),
e sopratutto in uno schizzo di Madonna della Biblioteca di
Windsor.1

Esaminiamo ora Filippino Lippi : sembra essere l'antitesi vi-
vente di Leonardo; l'uno brillante, ma anche, purtroppo, su-
perficiale, nato più per la pittura letteraria che per i raffinamenti
del disegno e del colorito; l'altro pieno di serietà e convinzione,
e dotato del più alto sentimento della forma e del bello. Il caso
ha voluto che Leonardo s'incontrasse tre volte con Filippino:
questi la prima Volta fu incaricato d'eseguire il postergale
dell'altare che era stato comandato a Leonardo per la cappella
di S. Bernardo al Palazzo Vecchio di Firenze (1483) ; la seconda
volta ricevette lo stesso incarico per VAdorazione dei Magi,
destinata al convento di S. Donato (1496). L'ultima volta poi
fu Leonardo, al contrario, che cercò <li farsi cedere da Filippino
il postergale dell'altare che egli doveva dipingere per il convento dei Serviti. Filippino, da
artista gentile e cortese, s'affrettò a concederglielo, ma Leonardo, secondo la sua abitudine,
lasciò l'opera incompiuta, e Filippino riprese nel 1503 il contratto primitivo, che la morte
gì'impedì di eseguire.

L'Adorazione dei Magi di Filippino e quella di Leonardo, oggi conservate entrambe agli
Uffizi, faranno toccar con mano le differenze fra i due maestri. Malgrado qualche parte vera-
mente bella, dirò anche superba, come il pastore accoccolato (questa parte del quadro po-
trebbe portare la firma di Raffaello), si criticheranno quelle teste senza espressione, vuote,
banali, dipinte con eleganza, sopratutto quelle del primo
piano. Filippino non s'è fatto scrupolo d'introdurre nel
suo quadro ritratti di suoi contemporanei, specialmente
dei Medici, mentre Leonardo da Vinci s'è sempre rigo-
rosamente guardato da questi sotterfugi. Pur tuttavia,

Filippino non ha saputo sottrarsi intieramente al fascino
del suo emulo. Il personaggio di profilo che, weWAdora-
zione dei Magi, leva in alto le mani (dietro al pastore
accovacciato) proviene dal personaggio situato al se-
condo piano verso destra, nel cartone di Leonardo.

Uno dei condiscepoli di Leonardo nello studio del Spettatore dell adorazione dei Magi

1 , di filippino Lippi

Verrocchio, Lorenzo di Credi, subisce talvolta compie- (Museo degli uffizi)

tamenteil fascino di questo grande incantatore, sopratutto in questi tipi d'angeli, veramente
soavi. Si sa d'altronde in quale imbarazzo si trovi la critica moderna nel pronunciarsi tra i
due maestri: i loro nomi sono stati, ciascuno alla sua volta, messi avanti per la paternità
della Vergine dal garofano nella Pinacoteca di Monaco.

1 Moller Walde, pag. 105. Le analogie e le diffe- anche messo in luce i rapporti fra Botticelli e Verroc-
renze fra VAdorazione dei Magi di Leonardo e quella chio (Sandro Botticelli, pag. 37-38, 63-65).
di Botticelli sono state rilevate dall' Ulmann, che ha
 
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