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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 3-5
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Rocchi, Enrico: Castel del Monte
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0166

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I

CASTEL DEL MONTE I23

di raffigurarci lo splendore di marmi e di mosaici, che dovevano dare un carattere vera-
mente orientale all'interno di quella reale dimora.

Considerato nel suo insieme, questo insigne monumento induce nell'animo di chi lo
riguarda quel senso di ammirazione che destano le più sublimi opere dell'ingegno umano.
Se ora la sua mole imponente si disegna con incerto profilo sull'orizzonte, priva di slanci e
di contorni salienti, ben altrimenti doveva presentarsi ai tempi del gran Federico, quando
le torri s'innalzavano col loro coronamento nell'azzurro cielo di Puglia, e d'intorno la mura-
glia ricorreva adorna della merlatura ghibellina, simile a quella che l'imperatore stesso aveva
fatto costruire nel castello di Lucerà, della quale tuttora si scorgono gli avanzi in una torre,
ancora in piedi, di quest'altro testimonio dell'instancabile operosità edilizia dello Svevo. Il
concetto, tante volte ripetuto, che i monumenti sono la scrittura dei popoli e che il cam-
biare di forma dell'architettura significa cambiamento della civiltà, non ebbe forse giammai
così piena conferma come in Castel del Monte, che basterebbe da solo a rivelare, dopo
oltre sei secoli, lo spirito di vita nuova che cominciò a risvegliarsi nelle vene italiane sotto
l'illuminato regime della monarchia sveva.

Non sarà perciò senza interesse per lo studio della storia dell' arte italiana, fatto sui
monumenti di conservazione perenne, qualche indicazione sul carattere, sull'architettura e
sull'autore di Castel del Monte.1

Quantunque per la sua destinazione a residenza reale e in relazione alle sue linee fon-
damentali rivesta anzitutto il carattere di edificio civile, Castel del Monte presenta tuttavia
l'aspetto di opera militare per la grossezza delle muraglie,2 per l'imponente mole interrotta
da poche e relativamente ristrette finestre, per le torri che lo cingono e per taluni parti-
colari costruttori, quali la chiusura con saracinesca della porta d'ingresso, le molte balestriere
disposte con egual simmetria nelle torri, il robusto cordone che divide i due piani, la fascia
di coronamento con la soprastante merlatura, ora sparita del tutto. Servivano poi a com-
pletare tale guerresca apparenza le tre muraglie di cinta, di tracciato parimenti ottagono,
che aveva questa regale dimora, quasi tra loro equidistanti, delle quali la prima si allonta-
nava dal fabbricato per m. 18.40.3

Il colonnello del genio tedesco v. Cohausen, morto nel 1894 mentre era conservatore

menti di primo piano a fronte di tanta ricercatezza
che si osserva nel piano terra ». (Francesco Sarlo,
Castello del Monte, monumento medievale nella Puglia,
e le riparazioni ora fatte dal Ministero di P. Istruzione.
Dal periodico Arte e Storia, anno IV, 1885, n. 13,
14 e 15).

1 Oltre i ben noti scrittori (fra cui ricordiamo il
Forges-Davanzati, lo Schultz, il Salazaro, il Minieri-
Riccio, 1' Huillard-Breholles, il Gregorovius, il Lauria)
i quali trattarono specialmente della storia di tale edi-
ficio, questo formò il soggetto di studi recenti, tra i
quali si ricorda qui il suaccennato del Sarlo, scritto
in occasione dei lavori di restauro da lui diretti, il
libro del Merra : Castel del Monte presso Andria, Trani,
1895, e l'illustrazione, ricca di dati e di disegni, che
venne fatta dell'insigne monumento nel primo fascicolo

della pubblicazione : L'arte in Puglia nel medio evo e
nel rinascimento, Bari, 1S95.

Dalla parte architettonica, dovuta al signor Ettore
Bernich, di quest'ultima notevole pubblicazione, ven-
nero desunti molti degli elementi del presente cenno
descrittivo del monumento, e sono stati inoltre ripro-
dotti taluni dei disegni appartenenti alla pubblicazione
stessa.

2 Nei muri d'ambito esterni è di m. 2.40, in quelli
che racchiudono la corte di m. 2.20.

3 Le fondazioni di queste muraglie di recinto ven-
nero scoperte durante gli ultimi sopraccennati lavori
di restauro del Castello, mediante alcuni cavi che si
praticarono in diversi punti, esternamente ed in giro
al poligonale edificio. (Sarlo, scritto suindicato).
 
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