Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

DOI Heft:
Fasc. 6-9
DOI Artikel:
Toschi, G. B.: "Ambrosiana"
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0279

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
"AMBROSIANA,,

ER l'odierna critica artistica, così raffinata, e talvolta
anche profonda, può apparire mortificante il fatto di
non aver saputo ancora determinare l'età di un monu-
mento insigne qual'è la basilica milanese di Sant'Am-
brogio, specialmente se si consideri che il divario fra
le ipotesi degli scrittori giunge a tre secoli; sicché, accet-
tando il termine più antico, si avrebbe in essa il primo
esempio d'un nuovo stile architettonico, a cui potrebbe ren-
dersi il nome, ora quasi abbandonato, di lombardo ; mentre accettando l'altro termine,
la basilica ambrosiana non risulterebbe, secondo l'opinione di Luca Beltrami, che
malamente copiata sopra esempi d'oltralpe.

Ciò basta a mostrare l'importanza della monografia, nella quale quest'ultimo valente
scrittore ed architetto riprese in esame la vecchia questione, mettendo a profitto gli
scavi, le ricerche, gli assaggi eseguiti in occasione dei recenti restauri alla basilica,
'di cui può dirsi non esista ormai, dalle fondamenta al culmine dei campanili, un
sol palmo che non sia stato curiosamente frugato. Tale monografia fa parte
'del volume Ambrosiana, 1 pubblicatosi a ricordo delle feste pel XV centenario
Iella morte di Sant'Ambrogio, e merita di essere segnalata agli studiosi, anche se
Fhon se ne accolgano le conclusioni.

Il Beltrami già da otto anni, in una recensione dell'opera di Raffaele Cattaneo sul-
M Architettura in Italia, pubblicata ne\YArchivio storico dell''Arte, 2 aveva confutato
fon qualche ampiezza l'opinione dello scrittore, secondo cui il Sant'Ambrogio sarebbe
>osteriore al mille, mentre esso lo credeva e lo crede del secolo IX. Se appunto allora
la morte non avesse strappato la penna di mano al povero Cattaneo, egli non avrebbe
mancato di rispondere; ma nessun altro lo fece per lui. La sua tesi basava sul principio,
messo in piena luce dalla critica moderna, che nessun forte cambiamento nella storia in
genere, come negli stili o metodi artistici in particolare, avviene d'un tratto, senza una g'raduale
preparazione. A questa legge non può essersi sottratto lo stile romanico, che nella storia
generale dell'architettura tiene un posto di primissimo ordine, e vi spiegò un organismo,
una vita tutta sua propria.

Negli edifici di quello stile tutti gli elementi costruttivi si presentano determinati fin
dalla base dei piloni, coi quali essi salgono stretti in robusto fascio fino ai capitelli che ne
continuano la sagoma, e d'onde si spandono all' intorno, come i rami dal tronco di un albero,
a formare con l'incrocio dei costoloni e il dipartirsi degli archi il sistema delle volte: le
mura perimetrali anch'esse fin dallo zoccolo mostrano predisposti i sostegni che salgono ad

1 Milano, Cogliati, 1897.

2 Fascicolo novembre-dicembre 18S9.
 
Annotationen