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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Fraschetti, Stanislao: Dei bassorilievi rappresentati la leggenda di Santa Caterina in Santa Chiara di Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0294

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246

STANIS LA O FRASCHE TTI

gliosa simiglianza della maggior parte delle imagini e dalla esimia finezza del modellato, comuni
ad ambedue le opere bellissime.

In questi bassorilievi, più che nel grande sepolcro, emerge la tradizione diretta della
scuola di Andrea Pisano, per la mirabile affinità delle singole imagini con quelle della
celebre porta del Battistero fiorentino, finita di lavorare dal sommo maestro appena quattro
o cinque anni prima degl' imponenti e ad un tempo gentili lavori di Pacio e Giovanni.
Senza alcun dubbio i fratelli fiorentini — di cui ancora non si ha altra notizia della loro
storia e delle loro opere all' infuori d' un documento angioino 1 — eran discepoli valorosi di
Andrea.

Inoltre io credo di rilevare nella leggenda di Santa Caterina l'opera di tre mani diverse:
quelle cioè de' due fratelli e d'un discreto aiutante ; e conseguentemente distinguerò le varie
rappresentanze in tre singoli gruppi. Al primo gruppo assegno l'opera dell'aiutante, che
appare limitata ai due primi bassorilievi. Col secondo gruppo comprendo il lavoro del più
semplice dei fratelli, a cui appartengono il quarto, il sesto, il settimo, il nono e il decimo.
E finalmente nel terzo classifico l'opera del più valoroso germano, al gentilissimo scalpello
del quale credo di poter attribuire il terzo, il quinto, l'ottavo e l'undecimo.

La composizione arcaica, la severità delle decorazioni, il numero limitato delle figure,
lo squallore dei fondi, qualche errore di disegno, la rudità del modellato delle due prime
rappresentanze, mi hanno indotto a supporre l'opera di un artefice diverso da quelli che
scolpirono la più parte della mistica leggenda.

(I) QVALITER • PATER • BEATAE ■ CATHERINAE • SVVM • COXDEBAT ■ VLTIMVM •
TESTAMENT VM •

Questa è la iscrizione che appare sotto il primo bassorilievo, la quale, come farò per le altre,

riproduco riempiendo le
lacune delle abbreviatu-
re e delle lettere cadu-
te, e riparando qualche
lievissima inesattezza in
cui caddero lo Schulz e
il Bertaux.

In una stanza aperta,
fra due cortine annodate,
si vede disteso sul letto
il re Costus, assistito
dalla figliuola Caterina
negli ultimi momenti di
sua vita. Uno scriba, se-
duto con la santa su le
arche del tesoro, verga
sulla pergamena le ulti-
... . * e, / .'.--'■A^M^-iàù.^tàJ me volontà del moren-

te, mentre un servo dal

fondo si avvicina al letto, e a destra due personaggi assistono gravemente alla scena pietosa.

1 Ecco il documento estratto dal registro di Gio-
vanna I dell'anno 1343 : « Jacobo de Pactis commissio
officii Prepositi super opere construxtionis sepulture
marmoree fìende in ecclesia S. Corpori Christi de Nea-
poli Illustris. Regis Roberti avi nostri super que edi-
ficio serventur conventiones inhita inter Curiam et Ma-

gistro Facilini et Joannem de Florentìa marmorario*
fratres et solvantur eis une. centum et in dieta Pre-
positura procedat cum notitia Guillielmi de Randacio
militis familiaris. Sub die 14 februarii, XI indictionis ».
Reg. angioino 1343, F. n. 333, f- 8. — Catalani,
op. cit., voi. I, pag. 92.
 
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