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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Corsini Sforza, Lina: La collezione artistica di Caterina Nobili Sforza Contessa di Santafiora
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0327

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276

LINA CORSINI SFORZA

« Un cartone con un'altra Madonna, fatto di chiaroscuro per mano del Panneggiano. 1
« La mezza Venere nuda con occhi e capelli negri, nel braccio sinistro della quale, in

un braccialetto, è scritto RAPHAEL URBINAS ».2

Quest'ultimo è il famoso quadro Barberini, ora detto « la Fornarina», lo stesso già descritto

dal Cremaschi, e che il Coradusz definisce con maggiore esattezza « una donna nuda ritratta

dal vero, mezza figura di Raffaello ».

Quante discussioni e polemiche non ha suscitato questo quadro ! Il Morelli lo dice di Giulio
Romano, e tale è anche l'opinione del Minghetti; ma io trovo più vera l'opinione del Ven-
turi, che così ne ragiona: «... così avremmo dovuto negare, sulla scorta del Morelli, a Raf-
faello ciò che è suo, tutto suo, la bella accarezzata Fornarina della Galleria Barberini.

« Ma quando mai Giulio Romano, pesante, rossiccio, denso nelle ombre, avrebbe saputo
trovare un effetto così meraviglioso, un contrasto così festoso di colore?

« La bella testa spicca col suo turbante di un giallo dorato e con righe azzurre sulle
fronde d'alloro, fra cui occhieggia il cielo ; le carni morbide, delicate, rosee, parte ignude,
parte trasparenti sotto il finissimo velo, possono solo essere dipinte da Raffaello.

« Giulio Romano appartiene a una generazione che più non ha la diligenza, la minu-
ziosa ricerca dei particolari, attratta solo dagli effetti decorativi e grandiosi della pittura
monumentale. Nel ritratto invece vedesi l'armilla che preme le carni del braccio sinistro
della donna, di azzurro smaltato e con cerchi a puntolini d'oro, con le parole RAPHAEL
URBINAS, di belle lettere romane dorate, divise a punti a mo' di fogliette o di triangoli,
e vedesi il fermaglio con un rubino e una grossa perla fissato sui neri capelli della donna.

« Non si può a meno di riconoscere la carezza, tutta la cura di Raffaello. Le carni della
giovine donna sono ravvivate da color di rosa, non dal belletto di Giulio Romano, ed
anche negli occhi, in cui le ombre sono cresciute di tono, traspare la trasparenza raffaellesca.
La bella donna romana all'aspetto, con occhi neri, le labbra tumide, le carni soleggiate, è
la Venere di Raffaello, come tale conosciuta nel 500 ».

Come da Casa Sforza entrasse in quella Barberini non si sa ; può essere lascito o dono
di Urbano Vili; certo è che nel 1642 si trovava di già tra le opere pregevoli dei Barberini,
e neWAedes Barberinac con enfasi viene così descritta:

« Primus occurrit nobis Raphael inspeciendamque offert nobilissimam tabulam in qua
dimidiatam pulcherrimae Faeminae figuram depinxit, lineamentis, atque coloribus tam arti-
ficiose animatam, ut profecto dixeris, e tabula profìlire non modo viventem, sed blande exa-
nimantem incaute eam intuentes; cui piane nec Campaspen illam ab Apelle depictam prae-
feredam existimaveris ».

Essendo grandissima la fama di cotesto quadro, molti artisti lo copiarono in ogni tempo.
Il Passavant cita quattro riproduzioni principali:

i° Nel Palazzo Borghese, una alquanto più oscura di colore e nel catalogo antico
attribuita a Giulio Romano.

20 Nel Palazzo Sciarra-Colonna, un'altra copia venuta dal Palazzo Barberini è, come
la suindicata, di una maniera fredda e dura. Sarà forse quella della quale parla il Richardson,
e che appartenne a Cristina di Svezia? Sembra opera del Sassoferrato.

30 Nel Palazzo Albani, una terza che si crede uscita dalla scuola di Raffaello.
40 Nella Villa Albani, in un medaglione dipinto a fresco.

Le ombre delle carni della figura nel quadro Barberini tirano alquanto allo scuro, e così
pure il fondo. Questi difetti'possono derivare dal restauro fatto dal Palmaroli nel 1820 con
i suoi preparati di asfalto; e tuttavia quella durezza nei contorni e nelle ombre ha fatto

1 Questo cartone è indicato soltanto nella nota por-
tata dal Kreyczi nel Jahrbuch der K.K. oesterreischen
Kunstammlungen.

2 Questo quadro è indicato soltanto nella nota por-
tata dall'Urlichs.
 
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