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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 1.1898

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Fasc. 6-9
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Bibliografia artistica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24143#0397

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338

BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

l'altro nel 1853, quando la collezione fu venduta allo
incanto a Napoli.

L'A. inizia in questo fascicolo la pubblicazione dei
suddetti inventari.

— Pag. 78.

Notìzie e documenti per la storia dell'arte nel Na-
poletano. — Antonio Filangieri di Candida incomincia
a pubblicare in questa rubrica alcuni documenti rela-
tivi alla storia dell'arte, nei quali si è imbattuto du-
rante alcune sue ricerche negli archivi.

In questo fascicolo dà ima notizia della statua di
Geronimo d'Auria nel Museo Nazionale di Napoli e
fa conoscere un documento riguardante cinque quadri
che Francesco Solimena dipinse per Carlo I di Borbone.

— Fascicolo VI. Giugno 1898, pag. 81.

Giuseppe Ceci : //palazzo dei Sanseverino principi
di Salerno.

— Pag. 85.

Nunzio Federigo Fakaglia: La sala del Catasto
onciarìo nell'Archivio di Sfato. 11. — L'A., che in un
articolo del fascicolo precedente parlò del contenuto
di questa sala, cioè del Catasto onciario ordinato da
Carlo III di Borbone, scrive ora degli affreschi che
decorano la vòlta della sala stessa.

Nel mezzo, inquadrate in cornici di stucco, tre pit-
ture di mediocre valore : Gesù cui dal tetto è calato
il paralitico perchè lo guarisca, la Storia dell'adultera
e la Parabola della festuca e della trave; in due ovati,
fra questi tre affreschi, vedute di campagna con un
fiume o lago nel mezzo e alcune figurine.

Oltre questi dipinti, che il Celano attribuisce al Co-
renzio, vanno notate le lunette, sparse di grottesche,
recanti nei tondi di mezzo angioletti con gl'istrumenti
della Passione, e otto figure simboleggianti la Chiesa,
negli spazi della vòlta che scendono tra le lunette.

Qui non sembra al Faraglia che si debba vedere
la mano di Belisario Corenzio.

— Pag. 87.

Vittorio Spinazzola : Di una testa del Museo di
San Martino rappresentante Masaniello. — « È la testa
di un giovane non più che ventenne, morto violente-
mente: il collo delicato si torce indietro, la testa, come
ho detto, è riversa, gli occhi vitrei son volti al cielo
e la pupilla è per un terzo nascosta dalla palpebra
superiore mentre il bianco appare sotto di essa, le
gote sono infossate, la bocca è aperta all'estremo ane-
lito. Ed è morto ucciso. Dall'angolo destro della bocca
aperta (ed io mi stupisco che non la si sia veduta)
scende una riga rossa di sangue che si raggruma,
mentre qua e là sulla faccia son chiazze di sangue
dove più dove men pallide, chiarissime ».

Questa la descrizione che lo Spinazzola fa della
bella testa in legno di pioppo conservata nel Museo
di San Martino e indicata come una voluta testa di
Masaniello.

L'A. la confronta col ritratto che il Capasso fa
del capopopolo, col ritratto Rospigliosi e con quelli
dichiarati più autentici, e notando, inoltre, come essa
provenga dal Museo di Santa Caterina a Formello

— dove appunto si conservava una testa in legno
molto somigliante al ritratto di Masaniello e che non
poteva offrire l'imagine altro che del giovine capitan-
generale dei Napoletani — conclude, contrariamente
all'opinione del Capasso, che la testa del Museo di
San Martino rappresenta, senza dubbio alcuno, Ma-
saniello.

— Pag. 90.

Lorenzo Salazar aggiunge a quelli già da lui dati,
altri documenti inediti intorno ad artisti napoletani.

— Pag. 92.

La Redazione del periodico pubblica, facendola se-
guire da alcune osservazioni del vescovo di Sessa,
mons. Diamare, la veduta del pronao del duomo di
Sessa, che fu per errore sostituita nel testo dell'ar-
ticolo del prof. Pepe 1 dalla fotografia del pronao della
ex-cattedrale di Carinola.

— Pag. 93.

Antonio Filangieri di Candida continua la pub-
blicazione di Notizie e documenti per la storia dell' arte
nel Napoletano.

(Ili e IV : Elenchi dei quadri andati a Napoli dal pa-
lazzo Farnese di Roma nel 1759 e nel 1760; V: Memoria
anonima sopra la quadreria di Capodimonte e sopra
il saccheggio fattone dai Francesi nell'agosto 1799).

Ntwvct Antologia. Fase. 653, pag. 524.

Pompeo Molmenti : Il Moretto da Brescia: I. L'uo-
mo. — Per quanto molti abbiano scritto di lui, pochis-
sime e incerte sono le notizie che si hanno sulla vita
di Alessandro Buonvicino, di cui quest'anno ricorre
il centenario.

Il Molmenti nel suo studio, con la scorta di nuovi
documenti d'archivio ritrovati dal signor Giovanni Livi,
direttore dell'Archivio di Stato di Brescia, comincia
dal chiarire la genealogia del pittore, dalla quale ri-
sulta che da un Moretto della famiglia Buonvicino-
Ardesio (così chiamata, perchè originaria di Ardesio),
lanaiuolo, cittadino di Brescia, figlio di un certo Ales-
sandro, detto Assandro o Sandrino, nacquero Ales-
sandro e Pietro, pittori, il secondo dei quali fu il padre
del nostro grande artista.

1 V. notizia nell'Arie. Fase, HI V, pag. 197.
 
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