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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 1
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Longhi, Roberto: "Battistello", [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0101

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« BATTISIELLO

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parte, che il De Dominici parla di un viaggio a Roma di Battistello, per studiare Annibaie
Carracci. Non v’è nessuna forte ragione per dubitare di questo viaggio. Le circostanze ricor-
date dal biografo ne fanno cadere con certa esattezza la data verso il 1613-15, al quale ter-
mine cronologico siamo giunti a un dipresso con l’esame delle opere di Caracciolo fino al
« Calvario » di Vienna. 1

Inoltre v’è una ragione più interna per credere al viaggio di Caracciolo a Roma, e più
per spiegare la ragione del suo graduale mutamento stilistico: la necessità ch’egli ebbe di
orientarsi di/fonte al problema dell’affresco. Ve l’immaginate voi l’autore della Coronazione

di spine, della Liberazione di San Pietro, del Miracolo di Sant’Antonio, alle prese con l’af-
fresco ?

Eppure col 161Ó, cioè, io credo, poco dopo il suo ritorno da Roma, comincia la serie
copiosa degli affreschi di Giovanbattista Caracciolo.

Non è qui che io voglio dare la dimostrazione delle ragioni perchè Caravaggio non si

x « Quivi ancora vide operare i discepoli di tanto
egregio maestro, giacché Annibaie pochi anni innanzi
era morto e per forte vi trovò Guido Reni che per . . .
Paolo V dipingeva la sua cappella a Montecavallo.
Così osservò il Domenichino, PAlbani e il Lanfranco
che allora usciva in campo con la sua gran maniera ».
(De D., op. cit., pag. 279).

Caracci morì nel 1609, Lanfranco non esci in campo
con la sua gran maniera che verso il 16x2, ritornato

a Roma da Parma ; e poiché Reni aveva già finito
nel 1610 la cappella Paolina di Montecavallo, si deve
credere che De D. abbia confuso tra Montecavallo,
ove nel 1615 si lavorava ancora, e fra gli altri Lan-
franco, e la Cappella Paolina a Santa Maria Mag-
giore, dove contemporaneamente dipingevano Guido
Reni ed altri parecchi. Perciò siamo ricondotti in
ogni caso verso il 1613-15.
 
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