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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Ricci, Corrado: Gli Aspertini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0119

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GLI ASPER TINI

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Galleria Estense di Modena — attribuita prima al Mantegna,1 poi ad Ercole Roberti2 e ora
più giustamente alla « bottega di Ercole da Ferrara » ’ — fosse sua. La tavoletta, su cui è
dipinta, fu ritenuta un frammento di cassone. Ma mentre per la sua forma (larga 0,35—alta
m. 0,48) non potrebbe aver appartenuto che ad un fianco di cassone, appare per lo meno
strana l’assoluta mancanza di traccie della maniglia, oltre che la sottigliezza dell’asse intatta
(ossia, senza segni di risegatura o di riduzione) non conveniente a un cassone e, infine, il fatto
che nelY Inventario della mobilia che il Cardinal Alessandro d’ Este s’era portata a Roma,
compilato sin dal 1624, appare già indicata come «quadro».4 Ora, ricordando che Guido
Aspertini era per l’appunto creato d’Èrcole da Ferrara e doveva quindi tenersi alla sua ma-
niera, non posso a meno di correre col pensiero alla Lucrezia di Modena, quando mi avvien

Fig. 1 — Guido Aspertini: Testa del Crocifisso
Bologna, San Pietro.

di leggere nel Viridario di Giovanni Filoteo Achillini 1 che Guido Aspertini aveva appunto

dipinta una Lucrezia : XT

Non taccio Guido benché morte acerba

cil tolse quando sua virtù fioriva,

come tempesta che ruma sherba

tal che villan del seme, e frutto priva.

Ma la seconda vita se riserba

che Guido la Lucrezia morta aviva.

O bello error ! che ’l Galeazzo finto

spesso pel ver se honora, et è dipinto.

1 Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della
R. Galleria Estense (Modena, 1854), pag. 13.

2 J. A. Crowe e G. B. Cavalcaseli^, A History
0/ Painting in North Italy, II (Londra, 1912), pagine
117 e 246 ; Adolfo Venturi, La R. Galleria Estense
(Modena, 1883), pagg. 34-35 ed Ercole Roberti nel-
PArchivio storico dell’Arte, II (Roma, 1889), pag. 355.

3 Venturi, Storia dell’Arte, voi. cit., pag. 752.

4 Giuseppe Cam pori, Raccolta di cataloghi ed in-
ventarli inediti (Modena, 1870), pag. 72: « Un quadro
di Lucrezia Romana dipinta su Passa slittile ma schiap-
pata in due parti con cornice di noce». 11 Venturi
pensa che prima di passare alla Galleria Estense la
tavoletta si trovasse a Sassuolo, riferendosi alle pa-

role di Girolamo Baruffaldi {Vite de’ pittori e
scultori ferraresi, Ferrara, 1844, I, pag. 140); ma il
Baruffaldi parla di « alquante storie romane da
Ercole così espresse che producono meraviglia » e
non di cassoni o di frammenti di cassoni. Si noti
inoltre che a tergo della tavola tra diversi segni, si-
gilli e numerazioni più o meno antiche (35, 84, 181,
io A) si vede un cartellino con la scrittura « Palazzo
Reale di Modena — Inventario Generale, n. 547»,
nè altra traccia appare che possa far pensare a ridu-
zione.

5 (Bologna, 1513). Vedilo ripubblicato dal Guidicini
nelle Cose notabili di Bologna cit., voi. I, pagg. 396-
415. L’ottava riprodotta è a pag. 404.
 
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