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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 2
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Longhi, Roberto: "Battistello", [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0167

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« BATTISIELLO »

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Se studiassimo Stanzioni negli affreschi potremmo citare infinite reminiscenze di Caracciolo
nella chiarezza compositiva, nell’uso dei bianchi e in certi impieghi della luce, ma ben presto
vedremmo che egli vi aggiunge quel fare sfrangiato e a macchietta, quell’impressionismo ap-
prossimativo che dà troppo spesso alle sue scene, nelle volte e nei pennacchi, il carattere di
vignette ben riescite, e nulla più. Con quest’ultima osservazione siamo giunti dove Stanzioni
dà la mano a Cavallino, che tuttavia in un certo senso, come artista della luce, si richiama talora

Fig. 17 — Aiuti di Battistello : L’Assunta. Napoli;, Museo Nazionale
(Fotografia Brogi).

a Caracciolo più direttamente di Stanzioni ; anzi per quel suo modo di sbuffare sui fondi
scuri le sue sete ed ali d’argento frusciatiti parrebbe spesso un Battistello in miniatura, se
per l’aggiuntivo delle raffinatezze di Artemisia il suo mondo non divenisse assai presto tutto
scrosciante di sete floride o fasciato di sete pallide e vizze, mentre in Caracciolo non erano
che rare trasfigurazioni seriche.

Ed eccoci un’altra volta alquanto lontani da lui sebbene in senso migliore e simpatico;
senza poterci ravvicinare nè con Vaca ro che non fu mai un vero caravaggesco, e in cui si
ripete più torbidamente l’ecclettismo disordinato di Massimo, nè, tanto meno con Finoglia,
 
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