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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

DOI issue:
Fasc. 2
DOI article:
Venturi, Lionello: A traverso le Marche, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0221

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A TRAVERSO LE MARCILE

187

Chiunque si accorge dell’opera-tipo cui il gonfalone risale: la Madonna della Misericordia di
Piero della Francesca, nel polittico commessogli dalla Confraternita della Misericordia di Borgo
San Sepolcro l’ii giugno 1445. Solo Piero della Francesca poteva inventare il magnifico
effetto plastico del cono in cui s’inscrive la scena; e a Girolamo di Giovanni toccava d’imi-
tare mediocremente.1 Due opere firmate e datate di Girolamo sono dunque ora conosciute:
nel 1463 s’inspirava a Piero della Francesca, nel 1473 (polittico di Monte San Martino) s’inspi-
rava prevalentemente ad Antonio e Bartolomeo Vivarini. Girolamo di Giovanni seguiva cioè
la linea stilistica da Firenze a Venezia, che già abbiamo indicato per Antonio da Fabriano.
E ciò potrebbe bastare, per noi che alla ricostruzione del Berenson nulla abbiamo da aggiun-
gere, se non ci fosse un documento del 1450, il quale, o almeno l’interpretazione del quale,

Fig. 46 — Lorenzo II da San Severino : Madonna
Matelica, Ospedale.

ha deviato secondo noi la libera visione stilistica nella recente letteratura su Girolamo di
Giovanni.

Nel 1450 Girolamo era ascritto come maestro nella matricola dei pittori di Padova:
questo fatto ha dato luogo a supporre che nel 1450 Girolamo adoperasse uno stile pado-
vano. Supposizione gratuita. Non sarebbe stato il solo a dipingere in Padova, con arte
derivata dall’ Italia centrale. Il fatto sta che in varie opere di Girolamo databili o datate
prima del 1473, il rilievo dato dalla critica moderna a caratteri stilistici veneti mi sembra esa-
gerato. Benozzo Gozzoli, Filippo Lippi, Alessio Baldovinetti, Piero della Francesca sono in-

rie della R. Deputazione di Storio Patria, Ascoli,
IX (1913). Ringrazio il conte Romani per avermi fa-
vorito la fotografia che riproduco.

1 Tipica è la differenza fra questo gonfalone di Gi-
rolamo di Giovanni e l’altro, con la medesima rap-

presentazione, nella collezione Platt di Englewood,
opera di Giovanni Boccati. Anche il Boccati trova a
Firenze la sua origine, non in Piero, bensì in Be-
nozzo Gozzoli. Cfr. Perkins, in Rassegna d’Arte,
XII (1912), pag. 170.
 
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