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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 18.1915

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Fasc. 4
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Rossi, Angelina: Le Sibille nelle arti figurative italiane, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24142#0490

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456

ANGELINA ROSSI

Incaricato dal Chigi di ritrarre sull’arco della sua cappella gentilizia in Santa Maria della
Pace i Profeti e le Sibille, Raffaello lasciò al suo concittadino Timoteo Viti la rappresenta-
zione dei primi nella parte superiore, riservando per sè quella delle Sibille, le quali distribuì
intorno all’arco con la stessa arte, con lo stesso squisito senso dello spazio, con la stessa natu-
ralezza, di cui aveva dato così luminose prove nelle Stanze. Nel mezzo, al sommo dell’arco
(fig. 34), un paffuto e biondo angioletto punta fortemente il piede destro sur uno sgabello,
mentre con la mano stringe, appoggiandola alla spalla sinistra, una fiaccola accesa, simbolo della
divina verità che pur ora si rivela alle Sibille. L’atteggiamento, pieno di energia e di bal-

Fig. 36 — Raffaello : Particolare dell’affresco suddetto
Roma, Chiesa di Santa Maria della Pace.

daffza fanciullesca, ricorda quello dell’angelo che regge l’iscrizione votiva a piè della Ma-
donna di Foligno. Ma il sacro candelabro che regge l’alato fanciullo ha ben altra funzione;
esso dà norma e unità a tutta la composizione dell’artista ; è come l’antitesi dei vieti simboli
della vecchia arte magica, simboleggiata dalle olle neglette a piè delle Sibille. Le due estreme
di esse ban chiuso i loro volumi; al pari del Faust della leggenda, esse non hanno potuto
finora trarne luce al mistero delle cose. Tutt’e quattro si volgono, in vece, avide verso i geni
celesti, conscie oramai che dal Cristo soltanto può venire ad esse la vera ispirazione, che
riveli il destino e le sorti del mondo.

La duplice funzione del libro e delle tabelle o dei rotuli nell’affresco meraviglioso è certo
un ricordo della Sistina. Ma non a questo solo si limita l’azione di Michelangelo. Profondo
e potente assimilatore di tutte le forme nuove, Raffaello non poteva non essere preso dal fa-
scino di quelle maestose figure. Ma come già aveva fatto dell’arte del Perugino e di Leonardo,
così ora assimila, stampandovi l’impronta del suo genio e della sua personalità, le forme
michelangiolesche. Se si può ammettere col Vasari il lungo studio e il grande amore con cui
1’ Urbinate cercò' i colossi della Sistina, se può riconoscersi l’azione di Michelangelo nelle
 
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