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contro le maldicenze specialmente del Vasari e del
Dolce, a me è partito convenevole riferire, non
tanto per ragione dell’ amore della patria, quanto
per giustizia, bastevolmente valendo le autorità
degli allegati scrittori per coprire le malevoglienze
de’ primi, oltre il vivo testimonio di tanti e pro-
fessori e dilettanti, i quali de’ Dossi parlano con
molta lode, ed ammirano e tengono in gran ripu-
tazione le loro pitture (1).
(i) Stese un tenero elogio de’ Dossi il profondo conoscitore di belle arti Leo*
poldo Cicognara a pag. 79 e seg. del Ragionamento intorno all? indole e ca-
rattere degli ingegni 'ferraresi, premesso alla Continuazione delle memorie
storiche de9 Letterati ferraresi ( Ferrara 1811 ) ; rammentando il quale, da*
remo termine a queste annotazioni col registrare le opere de’ Dossi che non
Tennero nominate dal Bar affaldi.
In Ferrara nella chiesa della Morte, ora s. Apollinare; fra i quadroni a
fresco sul muro, viene stimato del vecchio Dosso , quello che figura Gesù por-
tante la croce accompagnato da altri crocigèri. Nel palazzo Bentivoglio molti
«ofììtti Dosseschi a cassettoni, ed alcune bellissime teste in varie bandelle di
finestre. Nel borgo di s. Giorgio nel palazzetto della Boschetta, più soffitti, e
fregi. Nella camera contigua al teatro della Accademia Ariostea, stavano, ma
ora non sono più, e così nel camerone ora ridotto a Pinacoteca pubblica, mol*
te pitture che dallo Scalabrini s’ascrivevano a’ Dossi, e dal Barotti al Carpi,
ed a Bastianino. D’ altri affreschi operati in Ferrara da questi findefessi pittori
è inutile far parola, essendo andati distrutti»
In quanto alle pale d’altare, ed altri quadri mobili, tralascieremo quelli
<he vide il Cittadella nell’ interno de’ Monasteri!, mentre o andarono smarriti,
evengono interdetti alla pubblica vista. Ricorderemo bensì la bella tavola,
ritoccata, che sta esposta nella esterna chiesa di s. Vito, ove il Crocifisso, cui
fan corona s. Giovanni Battista, s. Agostino ed altri santi, e stava nella in-
terna chiesa di s. Agostino. Nella chiesa di s. Francesco nella ultima cappella
a sinistra di chi entra dalla facciata, vedesi assai patito un s. Gio. in Patino»
4i invenzione non dissimile a quello della Pinacoteca, uniche pitture de’Dossi
che veggonsi esposte al pubblico in questa città, essendo stata riconosciuta per
©pera di Bastianino Filippi la tavola colli santi Cosma e Damiano, che il Gua*
rini ( Chiese pag. aiaj nota in capo alla 'sala delle Donne nell’Ospitale di
s. Anna , ed è stata alienata altra tavola di queste ragioni, tenuta del Dosso
dallo Scalabrini ( Chiese pag. 1^6 f riconosciuta pur essa di Bastianino.
Il luogo ove trovansi unite in maggior numero le pitture de’ Dossi, è la
quadreria Costabili. Ivi contasi: — il battesimo di Gesù nel Giordano, assistito
da tre arigeli, uno de’ quali colle mani giunte, il secondo che reca la tunica
azzurra del Redentore , il terzo il rosso suo pallio , e molti serafini in aria —
gran tavola, £ià nel palazzo Aventi alla Ro^a, ove è espresso il Battista nel
goletta p«ai
jftste, !»
■
:
mia
ijjpoe M
tifanti d»e
$ di Battista-
ji stessa totabee
::: •• ■
$~ed m
là fa dello si
Ripostoli, e W
®)à, rappresati
jit!, Giovanni Balli
‘.uko.F1 venduta
lifahi; aow
irfò itore da ;
I
« creduto iwIctm
sìroe fuori la tip;
aio testammo da
paj.
ifa Lató 1||
riposo d’E^
J’ÌMoceflti,edi
quadro, su] 1
^oPeodajliij 1
con pica
loffie e pubblica
ttrta
istNnoaitlf
Wi;
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contro le maldicenze specialmente del Vasari e del
Dolce, a me è partito convenevole riferire, non
tanto per ragione dell’ amore della patria, quanto
per giustizia, bastevolmente valendo le autorità
degli allegati scrittori per coprire le malevoglienze
de’ primi, oltre il vivo testimonio di tanti e pro-
fessori e dilettanti, i quali de’ Dossi parlano con
molta lode, ed ammirano e tengono in gran ripu-
tazione le loro pitture (1).
(i) Stese un tenero elogio de’ Dossi il profondo conoscitore di belle arti Leo*
poldo Cicognara a pag. 79 e seg. del Ragionamento intorno all? indole e ca-
rattere degli ingegni 'ferraresi, premesso alla Continuazione delle memorie
storiche de9 Letterati ferraresi ( Ferrara 1811 ) ; rammentando il quale, da*
remo termine a queste annotazioni col registrare le opere de’ Dossi che non
Tennero nominate dal Bar affaldi.
In Ferrara nella chiesa della Morte, ora s. Apollinare; fra i quadroni a
fresco sul muro, viene stimato del vecchio Dosso , quello che figura Gesù por-
tante la croce accompagnato da altri crocigèri. Nel palazzo Bentivoglio molti
«ofììtti Dosseschi a cassettoni, ed alcune bellissime teste in varie bandelle di
finestre. Nel borgo di s. Giorgio nel palazzetto della Boschetta, più soffitti, e
fregi. Nella camera contigua al teatro della Accademia Ariostea, stavano, ma
ora non sono più, e così nel camerone ora ridotto a Pinacoteca pubblica, mol*
te pitture che dallo Scalabrini s’ascrivevano a’ Dossi, e dal Barotti al Carpi,
ed a Bastianino. D’ altri affreschi operati in Ferrara da questi findefessi pittori
è inutile far parola, essendo andati distrutti»
In quanto alle pale d’altare, ed altri quadri mobili, tralascieremo quelli
<he vide il Cittadella nell’ interno de’ Monasteri!, mentre o andarono smarriti,
evengono interdetti alla pubblica vista. Ricorderemo bensì la bella tavola,
ritoccata, che sta esposta nella esterna chiesa di s. Vito, ove il Crocifisso, cui
fan corona s. Giovanni Battista, s. Agostino ed altri santi, e stava nella in-
terna chiesa di s. Agostino. Nella chiesa di s. Francesco nella ultima cappella
a sinistra di chi entra dalla facciata, vedesi assai patito un s. Gio. in Patino»
4i invenzione non dissimile a quello della Pinacoteca, uniche pitture de’Dossi
che veggonsi esposte al pubblico in questa città, essendo stata riconosciuta per
©pera di Bastianino Filippi la tavola colli santi Cosma e Damiano, che il Gua*
rini ( Chiese pag. aiaj nota in capo alla 'sala delle Donne nell’Ospitale di
s. Anna , ed è stata alienata altra tavola di queste ragioni, tenuta del Dosso
dallo Scalabrini ( Chiese pag. 1^6 f riconosciuta pur essa di Bastianino.
Il luogo ove trovansi unite in maggior numero le pitture de’ Dossi, è la
quadreria Costabili. Ivi contasi: — il battesimo di Gesù nel Giordano, assistito
da tre arigeli, uno de’ quali colle mani giunte, il secondo che reca la tunica
azzurra del Redentore , il terzo il rosso suo pallio , e molti serafini in aria —
gran tavola, £ià nel palazzo Aventi alla Ro^a, ove è espresso il Battista nel
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