e la epigrafia, urbana
75
Nel quartiere medesimo eseguendosi un cavo sul principio
della strada settima, cominciando la numerazione da quella più
prossima al Tevere, si è incontrato il pavimento di un'antica
strada romana, che ha la sua direzione dal monte Aventino
all'Emporio. Il piano di quest'antica via è alla profondità di
m. 1,50 dal piano attuale.
Nei lavori per la costruzione del palazzo della Banca Na-
zionale sono stati trovati tre pezzi di fistole acquane di piombo
con la leggenda:
C GALERIVS OF r>
Confrontando questa iscrizione con quella di un altro tubo
plumbeo edito dal eh. Lanciani (Silloge n. 341), e che dice:
T • FL • PARTHENIVS OF • FEC • , sembrerebbe dovervisi simil-
mente leggere: C. Galerius of(ficitiator) fe[c{it)']. Difatti, secondo
la regola generale delle epigrafi acquane, il nome proprio in caso
retto indica il fabbricante, ossia colui che esercitava un'officina
plumbaria: mentre nel secondo caso è notato quello del pro-
prietario della condottura e dell'acqua.
È strano però che nel nostro tubo manchi il cognome del
plumbario, il quale d'ordinario trovasi espresso, trattandosi
di persone d'inferiore condizione. Questa anomalia farebbe pen-
sare piuttosto, che C. Galerius fosse il nome del personaggio,
alla cui casa l'acqua era condotta (*). Nella quale ipotesi po-
tremmo riconoscervi quel Gaio Gralerio, che un'iscrizione greca
G. I. Gr. 4711) ricorda essere stato prefetto dell'Egitto nell'anno
nono dell'impero di Tiberio, cioè nel 21 di Cr.. e che è men-
zionato anche da Plinio (TV. //. 19, 1, 3: cf. Borghesi Oeuvr. IV,
(*) In un condotto di piombo spettante a L. Ottavio Felice, dell'or-
dine senatorio, leggesi in caso retto : l • octavivs Felix • C • v • (Lanciani,
Silloge n. 28).
p. 438).
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Nel quartiere medesimo eseguendosi un cavo sul principio
della strada settima, cominciando la numerazione da quella più
prossima al Tevere, si è incontrato il pavimento di un'antica
strada romana, che ha la sua direzione dal monte Aventino
all'Emporio. Il piano di quest'antica via è alla profondità di
m. 1,50 dal piano attuale.
Nei lavori per la costruzione del palazzo della Banca Na-
zionale sono stati trovati tre pezzi di fistole acquane di piombo
con la leggenda:
C GALERIVS OF r>
Confrontando questa iscrizione con quella di un altro tubo
plumbeo edito dal eh. Lanciani (Silloge n. 341), e che dice:
T • FL • PARTHENIVS OF • FEC • , sembrerebbe dovervisi simil-
mente leggere: C. Galerius of(ficitiator) fe[c{it)']. Difatti, secondo
la regola generale delle epigrafi acquane, il nome proprio in caso
retto indica il fabbricante, ossia colui che esercitava un'officina
plumbaria: mentre nel secondo caso è notato quello del pro-
prietario della condottura e dell'acqua.
È strano però che nel nostro tubo manchi il cognome del
plumbario, il quale d'ordinario trovasi espresso, trattandosi
di persone d'inferiore condizione. Questa anomalia farebbe pen-
sare piuttosto, che C. Galerius fosse il nome del personaggio,
alla cui casa l'acqua era condotta (*). Nella quale ipotesi po-
tremmo riconoscervi quel Gaio Gralerio, che un'iscrizione greca
G. I. Gr. 4711) ricorda essere stato prefetto dell'Egitto nell'anno
nono dell'impero di Tiberio, cioè nel 21 di Cr.. e che è men-
zionato anche da Plinio (TV. //. 19, 1, 3: cf. Borghesi Oeuvr. IV,
(*) In un condotto di piombo spettante a L. Ottavio Felice, dell'or-
dine senatorio, leggesi in caso retto : l • octavivs Felix • C • v • (Lanciani,
Silloge n. 28).
p. 438).