DOI Heft:
Nr. 9-10
DOI Artikel:Ghirardini, Gherardo: Di una statua d'efebo scoperta sull'Esquilino
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0373
Di una statua d'efebo scoperta suWEsquìlhto
335
DI UNA STATUA D'EFEBO SCOPERTA SULL'ESaUILINO
(Tav. XV-XVI, XYII-XYIIIj.
Sei anni or sono fermai l'attenzione, visitando il palazzo dei
Conservatori, sii di una statua posta in quel breve passaggio,
che serve di uscita dalla grande sala ottagona e mette di nuovo
alla protomoteca. La statua è segnata col n. 124. Reputandola
singolare e pregiabilissima così per l'aspetto dell'arte, come per il
soggetto, ancorché non facile a definirsi, la presi ad esame, ne notai
le misure e tutti i particolari che mi parevano osservabili per
spiegarne il carattere e lo stile ; ma, lasciata Koma, non pensai
altrimenti a trar partito di cotesti studi e divulgare il monu-
mento. Nò l'avrei più fatto oggimai, se un molto cortese ed ami-
chevole invito del Direttore di questo Bullettiìio non mi ci avesse
indotto, vincendo la mia peritanza. All'invito del resto ho risposto
non tanto perch'io presuma di poter accompagnare la pubblica-
zione del curioso simulacro con una interpretazione precisa e
sicura, ma perchè, dandolo a conoscere, offrendone una buona
riproduzione, quistionandoci sopra alquanto, mi confido non foss'al-
tro d'invogliar altri a investigarlo meglio con l'aiuto di raffronti,
non possibili a farsi lontano da quella grande sede de'monu-
menti e degli studi dell'arte antica, che è l'eterna città.
La statua, secondo mi riferisce il eh. comm. Carlo Lodovico
Visconti, fu rinvenuta l'anno 1874 in vicinanza della chiesa di
S. Eusebio nell'area de' giardini imperiali dell'Esquilino, e pre-
cisamente degli orti Tauriani e Caliclani ('). « Rotta in più pezzi »
/ (*) Bullettitw della Commiss. arch. corri. 1874, p. 53 sg.
23
335
DI UNA STATUA D'EFEBO SCOPERTA SULL'ESaUILINO
(Tav. XV-XVI, XYII-XYIIIj.
Sei anni or sono fermai l'attenzione, visitando il palazzo dei
Conservatori, sii di una statua posta in quel breve passaggio,
che serve di uscita dalla grande sala ottagona e mette di nuovo
alla protomoteca. La statua è segnata col n. 124. Reputandola
singolare e pregiabilissima così per l'aspetto dell'arte, come per il
soggetto, ancorché non facile a definirsi, la presi ad esame, ne notai
le misure e tutti i particolari che mi parevano osservabili per
spiegarne il carattere e lo stile ; ma, lasciata Koma, non pensai
altrimenti a trar partito di cotesti studi e divulgare il monu-
mento. Nò l'avrei più fatto oggimai, se un molto cortese ed ami-
chevole invito del Direttore di questo Bullettiìio non mi ci avesse
indotto, vincendo la mia peritanza. All'invito del resto ho risposto
non tanto perch'io presuma di poter accompagnare la pubblica-
zione del curioso simulacro con una interpretazione precisa e
sicura, ma perchè, dandolo a conoscere, offrendone una buona
riproduzione, quistionandoci sopra alquanto, mi confido non foss'al-
tro d'invogliar altri a investigarlo meglio con l'aiuto di raffronti,
non possibili a farsi lontano da quella grande sede de'monu-
menti e degli studi dell'arte antica, che è l'eterna città.
La statua, secondo mi riferisce il eh. comm. Carlo Lodovico
Visconti, fu rinvenuta l'anno 1874 in vicinanza della chiesa di
S. Eusebio nell'area de' giardini imperiali dell'Esquilino, e pre-
cisamente degli orti Tauriani e Caliclani ('). « Rotta in più pezzi »
/ (*) Bullettitw della Commiss. arch. corri. 1874, p. 53 sg.
23