Il « Campus satinarum romanarum »
8S
IL « CAMPUS SALINARUM ROMANARUM »
L'esimio pittore sig. Augusto Alberici, essendosi recato #
cacciare nel pachile di Campo salino, s'avvide per caso come, alla
fune del sandolo che doveva trasportarlo da greto a greto, fosse
legato, a maniera di ancora, un sasso di forma bizzarra, e, se-
condo ogni probabilità, scolpito dalla mano dell'uomo. Esamina-
tolo con maggior diligenza, e visto che portava incisa sulla costa
una leggenda a caratteri minuti, vinta non senza fatica la sospet-
tosa avidità del barcaiuolo, riuscì a tornarsene in città con questa
preda inaspettata e di nuovissima specie.
Dalla collezione Alberici il marmo è passato nei musei ca-
pitolini, per mio suggerimento, e per liberalità del Comune di
Boma, che non ha badato a prezzo, pur di assicurare al pubblico
ed agli studiosi il possesso di così raro ed erudito monumento.
Si tratta dunque di uno zoccolo di statua (che dovea mi-
surare un terzo del vero) tagliato a semicerchio da lastrone di
marmo, grosso nove centimetri. Il diametro del semicerchio è
di trenta centimetri. Il piano di sopra presenta un incavo ellit-
tico, nel quale era incastrato il plinto del piccolo simulacro. Sulla
fronte dello zoccolo è incisa la seguente leggenda, a lettere di
forma elegante e svelta, ma di altezza ineguale:
PRO SALVTE • IMPP ■ SEVERI ■ ET • ANTONINI
AVGG • ET • GETAE • NOBILISSIMI ■ CAES • ET • IVLIAE • AVG .
M • AVGG • ET • CASTR • GENIo • SACCARIORVM ■ SALARIoR
ToTIVS • VRBIS • CAMP ■ SAL ■ ROM ■ RESTITVTIANVS ■ CORNE
LIANVS-DE-XVI-A
B
AER-ET-ARK-SAL-ROM
ANARVM CVM
INGENVA • FILIA • DONVM • DEDIT
8S
IL « CAMPUS SALINARUM ROMANARUM »
L'esimio pittore sig. Augusto Alberici, essendosi recato #
cacciare nel pachile di Campo salino, s'avvide per caso come, alla
fune del sandolo che doveva trasportarlo da greto a greto, fosse
legato, a maniera di ancora, un sasso di forma bizzarra, e, se-
condo ogni probabilità, scolpito dalla mano dell'uomo. Esamina-
tolo con maggior diligenza, e visto che portava incisa sulla costa
una leggenda a caratteri minuti, vinta non senza fatica la sospet-
tosa avidità del barcaiuolo, riuscì a tornarsene in città con questa
preda inaspettata e di nuovissima specie.
Dalla collezione Alberici il marmo è passato nei musei ca-
pitolini, per mio suggerimento, e per liberalità del Comune di
Boma, che non ha badato a prezzo, pur di assicurare al pubblico
ed agli studiosi il possesso di così raro ed erudito monumento.
Si tratta dunque di uno zoccolo di statua (che dovea mi-
surare un terzo del vero) tagliato a semicerchio da lastrone di
marmo, grosso nove centimetri. Il diametro del semicerchio è
di trenta centimetri. Il piano di sopra presenta un incavo ellit-
tico, nel quale era incastrato il plinto del piccolo simulacro. Sulla
fronte dello zoccolo è incisa la seguente leggenda, a lettere di
forma elegante e svelta, ma di altezza ineguale:
PRO SALVTE • IMPP ■ SEVERI ■ ET • ANTONINI
AVGG • ET • GETAE • NOBILISSIMI ■ CAES • ET • IVLIAE • AVG .
M • AVGG • ET • CASTR • GENIo • SACCARIORVM ■ SALARIoR
ToTIVS • VRBIS • CAMP ■ SAL ■ ROM ■ RESTITVTIANVS ■ CORNE
LIANVS-DE-XVI-A
B
AER-ET-ARK-SAL-ROM
ANARVM CVM
INGENVA • FILIA • DONVM • DEDIT