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Del pons Agr.ippae sul Tevere
le antiche fabbriche sulla sponda transtiberina, specialmente quelle
delle « celle vinarie » (FGHI) avanzarsi quasi sino al centro
dell'alveo. Il fiume dovea dunque guadagnare in più dalla parte
del Campo Marzio; e se infatti immaginiamo che l'alveo antico,
compreso tra il distrutto muraglione della Farnesina (a contatto
del quale era la testata destra) e tra l'odierna via Giulia, avesse
quivi fatto una curva, anche leggiera, noi troveremo l'antico ponte
perfettamente normale con l'asse del fiume. Nè queste sono con-
getture pure e semplici, essendovi su ciò dati di fatto, la cui
conoscenza devo alla cortesia del prelodato ing. De Sanctis. In-
fatti, le fondamenta del palazzo Falconieri, su la via Giulia, e
delle case attigue, posano sopra strati di pietra e passonate, ap-
punto per la mancanza di terreno solido; e dai grandi cavi che
sono stati fatti in questa parte di sponda, in occasione dei lavori
pel Lungo-Tevere, è stato estratto solamente fango e sabbia flu-
viatile in quantità.
Tutto porta a credere, ripeto, che il fiume avesse occupato
assai più spazio verso la pianura cistiberina, di quello che oggi
faccia ; ed i resti ora scoperti del ponte, confermano la cosa, altri-
menti, secondo l'odierno corso del fiume, il ponte non avrebbe
potuto sussistere e la corrente avrebbe fatto forza sui fianchi
anziché sulla parte speronata delle pile.
Luigi Borsari.
Del pons Agr.ippae sul Tevere
le antiche fabbriche sulla sponda transtiberina, specialmente quelle
delle « celle vinarie » (FGHI) avanzarsi quasi sino al centro
dell'alveo. Il fiume dovea dunque guadagnare in più dalla parte
del Campo Marzio; e se infatti immaginiamo che l'alveo antico,
compreso tra il distrutto muraglione della Farnesina (a contatto
del quale era la testata destra) e tra l'odierna via Giulia, avesse
quivi fatto una curva, anche leggiera, noi troveremo l'antico ponte
perfettamente normale con l'asse del fiume. Nè queste sono con-
getture pure e semplici, essendovi su ciò dati di fatto, la cui
conoscenza devo alla cortesia del prelodato ing. De Sanctis. In-
fatti, le fondamenta del palazzo Falconieri, su la via Giulia, e
delle case attigue, posano sopra strati di pietra e passonate, ap-
punto per la mancanza di terreno solido; e dai grandi cavi che
sono stati fatti in questa parte di sponda, in occasione dei lavori
pel Lungo-Tevere, è stato estratto solamente fango e sabbia flu-
viatile in quantità.
Tutto porta a credere, ripeto, che il fiume avesse occupato
assai più spazio verso la pianura cistiberina, di quello che oggi
faccia ; ed i resti ora scoperti del ponte, confermano la cosa, altri-
menti, secondo l'odierno corso del fiume, il ponte non avrebbe
potuto sussistere e la corrente avrebbe fatto forza sui fianchi
anziché sulla parte speronata delle pile.
Luigi Borsari.