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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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Gatti, Giuseppe: Trovamenti risguardanti la topografia e la epigrafia urbana, [24]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0119

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e la epigrafia urbana

105

Questo insigne titolo onorario è stato pubblicato nelle No-
tizie di scavi 1887 p. 537, con ampio ed erudito commento
storico del prof. Barnabei, al quale pure si debbono tutti i sup-
plementi delle parti mancanti. Il eh. editore ha dimostrato, il
personaggio ad onor del quale fu eretto il monumento essere
quel medesimo Giuliano, che Lampridio ricorda come prefetto
del pretorio sotto Commodo, e che dopo aver subito le più umi-
lianti stravaganze di quel pazzo imperatore, fu per ordine di lui
gittato a forza in una piscina, ove miseramente annegò, in abito
togato e presenti gli officiali della prefettura pretoriana (Lam-
prid. CommocL 11, 3).

Lo stesso prof. Barnabei, analizzando con sagace critica
storica il testo epigrafico, ha dichiarato, come Griuliano dopo
avere avuto il comando di milizie ausiliarie nella Pannonia e
nella Tracia, ottenne i donativi militari da M. Aurelio e L. Vero
nell'anno 166, terminata la guerra Partica; e poi da M. Aurelio
e Commodo nell'anno 175, dopo la guerra Germanica (1), durante
le quali guerre era stato preposto a speciali corpi di cavalleria.
In seguito il monumento attesta, aver egli compiuto straordinarie
missioni militari : combattè, cioè, contro i Castaboci, i quali fa-
cevano incursioni nell'Acaia e nella Macedonia, poi contro i Mauri
ribellatisi nella Spagna. Compiuta la carriera delle milizie eque-
stri, ed esercitato l'officio di procuratore imperiale nella Lusitania,
comandò altre vexillationes nel tempo della guerra Britannica,
che terminò nell'anno 184. Dopo la quale fu promosso a comandante
della flotta di Ravenna, poi di quella di Miseno : e tenuta l'ammi-
nistrazione della cassa centrale dello Stato, salì alla prefettura
dell'annona, ed in fine alla prefettura del pretorio, nella quale
carica fu ucciso nell'anno 189, siccome sopra è stato accennato.

(!) La menzione degli imperatori non è segnata con formole regolari
nella lapide. La quale essendo stata posta imperante il solo Commodo,
avrebbe dovuto darsi l'appellazione di divi e non di imperatore^, a Marco
Aurelio e L. Vero.
 
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