e la epigrafia urbana
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M. Gongio Nestoriano, il cui nome in secondo caso indica
essere egli stato il proprietario dell'acqua che per cotesto tubo
fluiva, è personaggio ignoto nei documenti storici, ma conosciuto
per due altri monumenti epigrafici.
Un'iscrizione votiva_ a Giove Ottimo Massimo, trovata nel
1840 presso Pettau - l'antica Poetovio - nella Pannonia superiore,
fu posta da un servo imperiale « prò salute Gongì Nestorìani
procuratori Auggg. nnn. » (C. L L. Ili, 4024). Il servo si
qualifica contro, scriptor, controllore cioè dei dazi in quella re-
gione : onde Nestoriano ci si palesa come procuratore di tre Au-
gusti per le riscossioni fiscali nell'Illirico. Essi sono manifesta-
mente Settimio Severo ed i suoi figli Caracalla e Geta: la la-
pide quindi spetta agli anni 209-211, poiché nel 209 Geta ebbe
il nome di Augusto insieme alla podestà tribunizia, e nel 211
Severo morì.
Un frammento di lamina di bronzo, rinvenuto circa il 1872
a Fonni in Sardegna, contiene l'onesta missione concessa da Ca-
racalla « iis qui militaverunt in classe praetoria Antoniniana
Ravennate, quae est sub Gongio Nestoriano » {CI. L. X, 8325:
Ephem. epigr. V p. 98). Nominandosi il solo Caracalla, il
diploma è degli anni 214-217. Laonde è chiaro che Nestoriano
percorreva la carriera equestre degli onori pubblici ; e dopo essere
stato procuratore imperiale nella provincia dell'Illirico, fu co-
mandante della flotta Eavennate.
Il tubo aquario testé ritrovato c'insegna per la prima volta,
che Gongio Nestoriano ebbe il prenome di Marco. Inoltre la
lettera P aggiunta in fine della leggenda è probabilmente iniziale
di un altro pubblico ufficio da lui esercitato; e questo potrebb'essere,
per esempio, la prefettura dell'annona o del pretorio, con le quali
si chiudeva il cursus honorum proprio dei personaggi dell'ordine
equestre.
G. Gatti.
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M. Gongio Nestoriano, il cui nome in secondo caso indica
essere egli stato il proprietario dell'acqua che per cotesto tubo
fluiva, è personaggio ignoto nei documenti storici, ma conosciuto
per due altri monumenti epigrafici.
Un'iscrizione votiva_ a Giove Ottimo Massimo, trovata nel
1840 presso Pettau - l'antica Poetovio - nella Pannonia superiore,
fu posta da un servo imperiale « prò salute Gongì Nestorìani
procuratori Auggg. nnn. » (C. L L. Ili, 4024). Il servo si
qualifica contro, scriptor, controllore cioè dei dazi in quella re-
gione : onde Nestoriano ci si palesa come procuratore di tre Au-
gusti per le riscossioni fiscali nell'Illirico. Essi sono manifesta-
mente Settimio Severo ed i suoi figli Caracalla e Geta: la la-
pide quindi spetta agli anni 209-211, poiché nel 209 Geta ebbe
il nome di Augusto insieme alla podestà tribunizia, e nel 211
Severo morì.
Un frammento di lamina di bronzo, rinvenuto circa il 1872
a Fonni in Sardegna, contiene l'onesta missione concessa da Ca-
racalla « iis qui militaverunt in classe praetoria Antoniniana
Ravennate, quae est sub Gongio Nestoriano » {CI. L. X, 8325:
Ephem. epigr. V p. 98). Nominandosi il solo Caracalla, il
diploma è degli anni 214-217. Laonde è chiaro che Nestoriano
percorreva la carriera equestre degli onori pubblici ; e dopo essere
stato procuratore imperiale nella provincia dell'Illirico, fu co-
mandante della flotta Eavennate.
Il tubo aquario testé ritrovato c'insegna per la prima volta,
che Gongio Nestoriano ebbe il prenome di Marco. Inoltre la
lettera P aggiunta in fine della leggenda è probabilmente iniziale
di un altro pubblico ufficio da lui esercitato; e questo potrebb'essere,
per esempio, la prefettura dell'annona o del pretorio, con le quali
si chiudeva il cursus honorum proprio dei personaggi dell'ordine
equestre.
G. Gatti.