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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 16.1888

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https://doi.org/10.11588/diglit.13630#0170

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152 Bibliografia

come dice Plutarco, erano ol diayysXwv xcà óiottttjqmv vnrjqrfiiag
rslovvreg, conducevano talvolta queste escursioni : i tesserarti
ricevendo e facendo conoscere la parola d'ordine, erano singolar-
mente opportuni per evitare inganni notturni. In queste escur-
sioni i vigili si servivano dei Sebaciaria, che sarebbero lan-
terne militari del genere di quelle descritte da Giulio Afri-
cano, cioè quadrilatere, coperte da tre lati con pelle nera, perchè
non facessero luce che da un sol lato, che era coperto di pelle
bianca. In tal guisa i vigili potevano piombar sopra i ladroni,
all'improviso, perchè le lanterne non apparivano da lungi. Seba-
ciarìa facere significherebbe appunto questa fazione militare, la
quale era fatta a turno, perchè e faticosa e pericolosa ; onde è che
nei graffiti si aggiunge : lassus sum - salvis commanipulis - omnia
tuta - feliciter ecc. Quanto alla voce Emituliarius essa derive-
rebbe da n'doc, rvlrj, Tvlwxà, o clave ferrate, che erano armi
in uso nell'Oriente; un emitulius fustis o emitulium lignum
sarebbe quindi un bastone o clava ferrata a metà, e XEmituliarius
(come da lancea, lancearius) era il soldato armato di quel bastone.
Questo soldato, grazie alla sua arma, dovea giovar molto negli
scontri notturni coi ladroni, i fugitivi ecc., quindi si legge nei
graffiti salvo emituliario feliciter - gratias ago emituliario ecc.

I. Guidi.
 
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