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L'iscrizione di Ancyra
vigorosamente la tesi che il regime imperiale, nella sua prima
fase che egli chiama col nome di Principato e che da Augusto
giunge fino a Diocleziano, altro non è, costituzionalmente consi-
derandolo, se non una diarchia, cioè una forma di governo in cui
i poteri pubblici sono divisi fra il principe e il sonato, e che,
soltanto, nel terzo secolo, perduto dal senato, in fatto e in diritto,
ogni prestigio, comincia, con le riforme di Diocleziano e Costan-
tino, un vero regime monarchico (')? La contraddizione a me pare
così evidente, da convincere che le analogie, i raffronti vanno
accolti sempre con le dovute cautele, specialmente quando, come
nel caso nostro, si istituiscano fra monumenti che appartengono
a tempi e a civiltà interamente diverse.
Ma supponiamo, per un momento, che la ipotesi, sostenuta
dal Mommsen, sia vera, che l'iscrizione di Ancyra sia, come egli
dice, il rendiconto di Augusto. A me è lecito chiedere allora se
questa parola abbia, oppur no, nel pensiero del Mommsen, un
significato tecnico, officiale; nè la domanda sembri oziosa od inu-
tile, poiché il Mommsen stesso mi autorizza a farla. Difatti egli
chiama, in un luogo della sua dissertazione (1. e, p. 394), lo scritto
di Augusto, ima biografia (indem Augustus seine Biographie
ó/fentlich aufsustellen befiehlt) (2), espressione questa accolta
cher, niemand verantwortlich, mit seinem souveriinen Willen im Innern,
wie nacli aussen hin die Geschichte des Volkes bestimmt »; p. 390: " ... Au-
gustus das Konigthum des Ostens in Italien akklimatisirte ».
(•) Ròm. StdatsrécM, II3, p. 748, 749: a die neue Ordnung staatsre-
chttich keineswegs als Monarchie, aucli.nicht als beschriinkte, bezeichnet
werden darf. Die Bezeichnung als Dy are hi e, das heisst als eine zwischen
dem Senat einer und dem Princeps als dem Vertrauensmann der Gemeinde
andrerseits ein tur allemal getheilte Herrschaft, wiirde das Wesen dieser
merkwiirdigen Institution weit zutreffender ausdriicken.... Die staatsre-
chtliche Verschiedenheit zwischen der diocletianisch-constantinischen Mo-
narchie und dem von Augustus und Tiberius begriindeten Principat ist
mindestens ebenso gross wie die zwischen diesem und der alten Eopublik ». ■
(2) Però, in un'altra parte della sua dissertazione (1- c., p. 392), il
Mommsen, contraddicendosi, afferma che il nostro monumento non può chia-
marsi una biografia « da alles rein Personliche darin vermieden wild: »
L'iscrizione di Ancyra
vigorosamente la tesi che il regime imperiale, nella sua prima
fase che egli chiama col nome di Principato e che da Augusto
giunge fino a Diocleziano, altro non è, costituzionalmente consi-
derandolo, se non una diarchia, cioè una forma di governo in cui
i poteri pubblici sono divisi fra il principe e il sonato, e che,
soltanto, nel terzo secolo, perduto dal senato, in fatto e in diritto,
ogni prestigio, comincia, con le riforme di Diocleziano e Costan-
tino, un vero regime monarchico (')? La contraddizione a me pare
così evidente, da convincere che le analogie, i raffronti vanno
accolti sempre con le dovute cautele, specialmente quando, come
nel caso nostro, si istituiscano fra monumenti che appartengono
a tempi e a civiltà interamente diverse.
Ma supponiamo, per un momento, che la ipotesi, sostenuta
dal Mommsen, sia vera, che l'iscrizione di Ancyra sia, come egli
dice, il rendiconto di Augusto. A me è lecito chiedere allora se
questa parola abbia, oppur no, nel pensiero del Mommsen, un
significato tecnico, officiale; nè la domanda sembri oziosa od inu-
tile, poiché il Mommsen stesso mi autorizza a farla. Difatti egli
chiama, in un luogo della sua dissertazione (1. e, p. 394), lo scritto
di Augusto, ima biografia (indem Augustus seine Biographie
ó/fentlich aufsustellen befiehlt) (2), espressione questa accolta
cher, niemand verantwortlich, mit seinem souveriinen Willen im Innern,
wie nacli aussen hin die Geschichte des Volkes bestimmt »; p. 390: " ... Au-
gustus das Konigthum des Ostens in Italien akklimatisirte ».
(•) Ròm. StdatsrécM, II3, p. 748, 749: a die neue Ordnung staatsre-
chttich keineswegs als Monarchie, aucli.nicht als beschriinkte, bezeichnet
werden darf. Die Bezeichnung als Dy are hi e, das heisst als eine zwischen
dem Senat einer und dem Princeps als dem Vertrauensmann der Gemeinde
andrerseits ein tur allemal getheilte Herrschaft, wiirde das Wesen dieser
merkwiirdigen Institution weit zutreffender ausdriicken.... Die staatsre-
chtliche Verschiedenheit zwischen der diocletianisch-constantinischen Mo-
narchie und dem von Augustus und Tiberius begriindeten Principat ist
mindestens ebenso gross wie die zwischen diesem und der alten Eopublik ». ■
(2) Però, in un'altra parte della sua dissertazione (1- c., p. 392), il
Mommsen, contraddicendosi, afferma che il nostro monumento non può chia-
marsi una biografia « da alles rein Personliche darin vermieden wild: »