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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Il foro di Augusto, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0037

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// foro ài Augusto

piccola struttura, a livello del pantano, che presentava l'aspetto
di una bocca di pozzo o di emissario di scolo. Lettere alte e
sottili: punti incerti.

DIVO
NIGRINIANO
NEPOri CARI;
GEMINIVS FESrVS Vj
RATIONALIS 1

Nigriniano, dice il Cohen, Imp. V, 368, è completamente
sconosciuto. Tristano l'ha creduto figlio di Alessandro tiranno
d'Africa: altri supposero ch'ei fosse figlio o congiunto dell'impe-
ratore Carino. Veggasi il Mowat nel Bull, épigraphique de la
Gaule tomo V (1885) p. 234. Le poche e rare monete d'oro o
di piccolo bronzo (') improntate con la sua effigie giovanile e con
i simboli della sua apoteosi, non valsero a spiegare il mistero :
poiché contengono la sola leggenda DIVO NIGRINIANO n CON-
SECRATIO. La base nostra arriva in buon punto per dissipare
ogni incertezza. Essa ci insegna che Nigriniano fu nepote di Caro;
che morì, giovanetto, innanzi la fine dell'anno 283. 11 dedicante
Geminio Festo non è ignoto. Il suo nome ricorre in altro pie-
distallo urbano edito recentemente nella Ephemeris epigr, 4,
p. 278 n. 795. Da essi si apprende come Geminio continuasse
nel suo alto ufficio anche sotto l'impero di Massimiano, e come
non avesse ancor dimessa l'abitudine di adulare i suoi padroni
con dedicazioni, le quali, se non altro, hanno un pregio: quello
del laconismo. Non avviene spesso di trovare negli scavi urbani
documenti di così grande valore isterico, come cotesta base di
Nigriniano : ma il foro di Augusto sembra contenerne a dovizia.

(') Valgono oltre a duemila lire. Cf. anche Eckhel VII, 520.
 
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