Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

DOI Artikel:
Cantarelli, Luigi: L' iscrizione di Ancyra, [2]
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0077

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
L'iscrizione dì Ancyra

67

averlo avuto sott'occhio in modo da poterlo studiare con ogni suo
agio. Se ciò, come mi sembra, è assai verosimile, ne viene, per
logica conseguenza, che Suetonio, nella sua qualità di epistularum
magister di Adriano, ciò che gli dava modo di poter accedere
agli archivi di stato, deve aver consultato lo stesso originale
dello scritto di Augusto, o per lo meno, una copia ufficiale di esso,
in codesti archivi depositata, e a cui gli eredi dell'imperatore
avranno, per distinguerlo dagli altri documenti, dato il titolo che
dallo stesso Suetonio ci fu conservato : Divi Augusti index rerum
a se gestarum ('). Potrebbe qui domandarsi se così fossero inti-
tolate anche le copie spedite nelle provincie: ma alla domanda, non
essendoci giunti tutti quei documenti, è impossibile rispondere; anzi
il titolo della copia Ancyrana starebbe contro una tale supposizione,
se non si potesse dire che esso venne composto in quella forma più
ampia che conosciamo, per soddisfare al gusto delle popolazioni
greche per le quali esso doveva servire. Ad ogni modo, nò il titolo
suetoniano, nò quello di Ancyra, si attagliano bene al contenuto
dell'iscrizione e il secondo meno del primo; poiché, diremo con
lo Schmidt, se gli honores e le impelisele potrebbero anche com-
prendersi sotto il titolo di res gestae, chi nominava, invece, le
res gestae, distinguendole dalle impensae, non doveva, a rigore
di logica, tralasciare la menzione degli honores.

Ed ora, raccogliendo le cose esposte fin qui, panni di poter
stabilire queste due conclusioni, delle quali la seconda non è, evi-
dentemente, che un corollario della prima:

(!) Il Nissen (Rh. Museurn, XLI, p. 492) crede invece che dello scritto
di Augusto siano state pubblicate e poste in commercio delle copie in forma
di libro, e che Suetonio ne abbia avuta una tra mani che portava il titolo
che conosciamo. E una congettura non certo inverosimile (anche le XII
tavole, p. e., vennero, come risulta da un passo di Cicerone, de orat. I, 195,
pubblicate libelli forma [cf. Birt, Das antike Buchvjesen, p. 23]) ma che
lo fonti non suffragano affatto e che anche il Mommsen {Res Gestae, p. IX)
rifiuta, sebbene poi dica che i grammatici « cum citent testamentum, probabile
est indicem quoque hominibus doctis aetatis posterioris in manibus fuisse».
 
Annotationen