WŁADYSŁAW TOMKIEWICZ
II. 21. Fragment il. 3. (Fot. Z. Tomaszewska)
simile (come p. es. „L’Adorazione del Bambino” del
Duomo di Pelplin), che tutti gli altri quadri da lui
lasciati, sono abbastanza diversi da quelli di Łowicz.
Le scene nottume di Han si distinguono per una cer-
ta dolcezza e morbidezza nel passare dai toni chiari
a quelli scuri, mentre nel quadro di Łowicz saltano
agli occhi gli schietti contrasti dei chiaroscuri e la
composizione intera possiede un apparente carattere
realista.
Nel quadro „Presentazione” abbiamo una figura
di donna vestita alla moda polacca delFepoca, mentre
il giovanotto che sta distribuendo Felemosina, indossa
?ti mantello tipo veneziano, color ciclamino. Questo
ultimo elemento, come pure i colori dei quadri (cicla-
mino, verde bottiglia, rosso mattone, oro vecchio)
fanno pensare non tan-to alla pittura neerlandese
o francese, che a quella veneziana della fine del
Cinque e delFinizio del Seicento. Dopo tante con-
frontazioni, Fautore del presente saggio arriva alla
conclusione che lo sconosciuto pittore doveva essersi
formato sotto il segno della scuola veneta, ed in par-
ticolare di quella dei Bassano.
In Polonia del primo Seicento, la pittura veneta
aveva un suo rappresentante nella persona di Tom-
maso Dolabella, abitante a Cracovia. E vero che
i quadri di Łowicz sembrano dissomigliare sensibil-
mente dalie opere del maestro, e perció il professore
Tomkiewicz nutriva a lungo seri dubbi circa la loro
attribuzione. Esaminati peró e studiati attentivamente,
essi tradiscono certe qualita tipicamente dolabelliane,
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II. 21. Fragment il. 3. (Fot. Z. Tomaszewska)
simile (come p. es. „L’Adorazione del Bambino” del
Duomo di Pelplin), che tutti gli altri quadri da lui
lasciati, sono abbastanza diversi da quelli di Łowicz.
Le scene nottume di Han si distinguono per una cer-
ta dolcezza e morbidezza nel passare dai toni chiari
a quelli scuri, mentre nel quadro di Łowicz saltano
agli occhi gli schietti contrasti dei chiaroscuri e la
composizione intera possiede un apparente carattere
realista.
Nel quadro „Presentazione” abbiamo una figura
di donna vestita alla moda polacca delFepoca, mentre
il giovanotto che sta distribuendo Felemosina, indossa
?ti mantello tipo veneziano, color ciclamino. Questo
ultimo elemento, come pure i colori dei quadri (cicla-
mino, verde bottiglia, rosso mattone, oro vecchio)
fanno pensare non tan-to alla pittura neerlandese
o francese, che a quella veneziana della fine del
Cinque e delFinizio del Seicento. Dopo tante con-
frontazioni, Fautore del presente saggio arriva alla
conclusione che lo sconosciuto pittore doveva essersi
formato sotto il segno della scuola veneta, ed in par-
ticolare di quella dei Bassano.
In Polonia del primo Seicento, la pittura veneta
aveva un suo rappresentante nella persona di Tom-
maso Dolabella, abitante a Cracovia. E vero che
i quadri di Łowicz sembrano dissomigliare sensibil-
mente dalie opere del maestro, e perció il professore
Tomkiewicz nutriva a lungo seri dubbi circa la loro
attribuzione. Esaminati peró e studiati attentivamente,
essi tradiscono certe qualita tipicamente dolabelliane,
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