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Instytut Sztuki (Warschau) [Hrsg.]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Hrsg.]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Hrsg.]
Biuletyn Historii Sztuki — 71.2009

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Nr. 1-2
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Mossakowski, Stanisław: Gli anni romani di Giovanni Battista Gisleni: =
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https://doi.org/10.11588/diglit.35030#0060

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54

STANISŁAW MOSSAKOWSKI

leggendario percepito come simbolo delFeternita e della risurrezione^. Inoltre, sia nella
rievocazione del simbolismo della Fenice sia nella trasformazione analoga della citazione
biblica, Fartista ritornó al proprio conce/Ao, espresso gia a Varsavia nel m
del principe Carlo Ferdinando Vasa (il 15 luglio 1655)^^. Gisleni aveva accennato
alFottimismo nella prospettiva escatologica anche in precedenza, nella decorazione occa-
sionale delF altare per i funerali del re Ladislao IV (il 15 gennaio 1649), dove un medaglio-
ne, collocato al centro e raffigurante un teschio - simbolo della morte - awolto dal
serpente che simboleggiava Feternita, recava un motto: Motw ytfttg tntAtttG'. E perció ben
yisibile che sia nei motivi principali del contenuto sia nei modi della loro raffigurazione, il
monumento romano di Gisleni si riferisce chiaramente alle opere delFartista ideate in
precedenza in Polonia diventando, in qualche modo, il loro riassunto (HAEC ARTIS
SVAE VESTIGIA FIXIT IN LAPIDE).
11 fascino del concetto ideologico del monumento sepolcrale di Gisleni e dovuto non
solo alla moltitudine dei motivi del suo contenuto ma - in uguale misura - al modo di
trasmetterli, di solito attraverso un gioco di paradossi. 11 piccolo bruco del baco da seta,
Fallusione alFesistenza terrena e alla produzione artistica delFartista, nel bozzolo da lui
stesso fatto su un ramo secco, simboleggia quindi la sua patria romana e la sua casa. 11
bozzolo abbandonato dalia farfalla allude allo stesso tempo alle opere lasciate lontano da
qualche parte. Per la dimostrazione delFimmortalita della Fenice venne scelta una farfalla
dalia vita breve; e probabile che tale espediente sia adottato da Gisleni perche le due cre-
ature venivano una volta associate alFidea di risurrezione^^. Lhmmagine delFartista vi-
vente e un dipinto unidimensionale, eon i contorni tagliati, alludente alFombra di Plinio la
quale doveva dare Finizio alla pittura (HA/orm nuimm/A, XXXV, 14 e 43). LTmmagine
e posta sullo sfondo di una nicchia a conchiglia screpolata come la grotta platonica (ricor-
diamo le parole delFiscrizione: PULVIS ET VMBRA). Lo scheletro animato eon le mani
giunte nel gęsto di devozione e invece una seultura naturalistica del tutto tondaG Sotto il
ritratto si trova la scritta: NEQVE I HIC VIVVS Gne qui vivo", fig. 1) invece sotto lo
scheletro dietro le grate: NEQVE ILLIC MORTWS ("ne li morto", fig. 10). E infine
paradossale ed equivoco il desiderio espresso nelFultimo capoverso delFiscrizione princi-
pale: PEREGIT TANDEM EXTREMVM ANN. MDCLXXII ! A TE NEC PLAVSVS
EXACTVRVS NEC PLANCTVS SED I IN ADITV ! AVE I IN EXITV I SALVE („ha
yissuto infine Fultimo anno 1672, non richiede da te ne Fapplauso ne il lutto, ave - quan-
do arrivi, salve - quando vai via" il che significa anche: „salve - quando arrivi, benvenuto
- quando lasci [la vita]"^. Questa consapevole ambiguita si riferisce allo spettatore sia
quando ammira il sepolcro ma anche quando doyra morire.
^ Cfr. Guy DE TERVARENT, Ar/n/wt.s gt .symbo/g.s Am.s' /'ort /iro/ong, 7450-7600, vol. 2, Geneve 1959, bobinę 304-305.
7° Cfr. KRET, op. cit., p. 52, 56, nota 39, 64.
7' .sopro [...] gro ima tg.sto <4/ mortg, eon nn .sgrpg /ntrgcc/oto ottorno, gt 4o//i occ/o <4t r/gtto te.sto metrono o/enne ^ptg/te
<4/ grono, eon 0 motto, A7or,s* uttog óntmm Giovanni Battista GISLENI, Urr/gtd & pro.spg!!? reOnt; ng//o e/o'g,so
catt/ie<4ro/g Re/ Rggto Co^tg//o <4; Crocouto, [Cracovia] 1649, f. 2 recto - cfr. Stanisław MOSSAKOWSKI,
„Uroczystości wawelskie w styczniu roku 1649 a projekty Giovanniego Battisty Gisleniego", SYzo/io IDwe/tono, IX7X,
2001/2002, pp. 72, 82.
77 Cfr. Sigrid i Lothar D1TTR1CH, Łg^tcon <4er TlemywOo/g. 71'gre oA &'nn/n7<4er ;'n <4er Mo/erg; <4e,s 74.-77.
Jo/ir/ion&rA, Petersberg 2004, pp. 457-458 (Schmetterling).
77 CONNORS (op. cit., p. 393) paragona la posa dello scheletro di Gisleni al gęsto di devozione di Gabriele Fonseca nel
suo sepolcro scolpito da Bernini e coilocato nella chiesa di S. Lorenzo in Lucina (1664), noto /?gng la parrocchia del
nostro artista.
7^ Ave e m/ue a seconda del contesto sono le formule sia di saluto che di commiato invece gAtto^ (uscire, uscita) nel senso
figurativo significa la fine, per esempio, gAztrzA uztog (la fine della vita).
 
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