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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

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https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0057

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

LX.

PERSEO

OPERA DI D IOSCORIDE,

Incifa in Amatifta .

39

DEL FU MUSEO FARNESIANO. ORA DEL RE
' DELLE DUE SICILIE.

AVendo il Chiariffimo Abate Maffieu (i) in una dhTertazione con folida erudizione trattato
quefto argumento delle Gorgoni, noi nella fpiegazione di quella tavola ci prevarremo
delle di lui dotte, e giudiziofe offervazioni. Quefto diligentiffirao Autore, giudica da
moltiffimi luoghi degli Scrittori effere ftate le Gorgoni, (tra le quali Medufa è la principale)
Eroine, o animali felvaggi, e feroci, o delle cavalle, o ragazze induftriofe, o prodigii di bel-
lezza, o moftri bruttiffimi, o sfrenate meretrici, o finalmente modelli di faviezza, di maniera
tale che hanno meritato d' effere collocate nel numero delle Donne illuftri.

Molti degl' Iftorici hanno limate le Gorgoni nella Libia, alcuni nelle Ifole Orcadi: I
Poeti poi di tali, e tante ofcurità hanno involta la iftoria delle Gorgoni, che con gran ragione,
e meritamente difTe il dottiffimo Clerc (z): Noi non ci pofiamo fviluppare da tanti intrighi fenza
qualque filo dì Arianna. Noi abbiamo feguitato Ovidio, e diremo efler tre le Gorgoni figlie di
Forco, Stenone, Euriale, e Medufa, la quale era sì famofa per la fua forprendente bellezza,
e principalmente per i capelli, che eccitava la turba degl' innamorati a defiderarla ciafcuno
per ifpofa (3). Il Dio del Mare Nettuno fu a tal fegno colpito dalla di lei bellezza, che
non fi vergognò di manifeftare il fuo amore nel tempio di Minerva, la quale fdegnata di quella
azione, coprì il fuo callo volto colf Egida, e fece trasformare i belliflimi capelli di Medufa,
della quale ella ne andava faflofa , in orribili ferpenti, acciochè chi la rimirarle foffe con-
vertito in pietra (4). Perfeo avendo ofTervato che Medufa inlieme con tutti i ferpenti erano nel
profondo fonno immerfi, le recife la tefta dal bullo (5), colla quale petrificò Fineo, e tutto il fuo
efercito (6).

Perfeo è in quella gemma efpreffo d' una bellezza Angolare accompagnata da una profonda
meftizia. Rimira col più vivo dolore dell'animo uno feudo appoggiato ad un torace, nel quale
e la teda di Medufa orrida per li ferpenti che da per tutto la circondano, e prefTo ad un mo-
xione è un afta voltata. Cofa abbia voluto efprimere il valentiffimo artefice nell' incidere Per-
feo

(1) Memoir des Litt. des Infcrip. Tom. 4. p. 70. e feq.
Vedi il Chiar. Fourmont in una fua dotta difTertazione fo-
pra le Gorgoni nel Tom. 4. della Iftoria delle Ifcriz. p. 3 si.

(1) Loc. cit. Memoir. p. 11 y. nelle note ad Efiodo.

(3) Ovidio Metam. lib. 4. v. 794-

Sappi che fu Medufa sì formo/a,

Che a molti Amanti et ejjer moglie diede

DefiJerio , e fperanza invidio/a ,

Ed in lei tutta dalla cima al piede

De i capei non avea parte più bella,

Così ebbi da color che videi' quella.

(4) Ovid. 1. e. v. 793.

Nel tempio di Minerva il Re Marino
Nelle fu e braccia ignude la raccoglie .
Per non veder quel mal V offefo Nume

Lo feudo tppofe a lo fdegnato lume.
Poi per punir d' un ' atto sì lafcìvo

Colei , cV errò nel fuo pudico tempio ,
V ìlluflre cri ti del fuo fplendor fé privo.
Perche ella foffe all' altre eterno efempio.
Die t alma al fuo capello , e fello vivo,
Fé a" ogni crine un ferpe orrendo, & empio s
E i begli occhi, onde Amor già fioccò F armi
Volle , che i corpi altrui faceffer marmi .

(5) Ovidio 1. e. v. 784.

E mentre grave fonno lei pretnea

E i ferpi, troncò il capo aver dal cello :

(6) Ovidio deferive elegantemente quefta favola nel 4. >e
e. lib. delle metam. Vedi ancora Boccaccio Genealog. lib.
12. p. 196".
 
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