Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0081

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

«3

LXVI,

ERCOLE CHE LEGA IL CERBERO

OPERA DI DIOSCORIDE,

Incifa in un Onice.

NEL MUSEO DEL RE DI PRUSSIA.

Bbiamo in quefta gemma 1' ultima fatica del magnanimo Ercole (i):
Cerbero è meta dell' eftrema imprefa,
Quello monumento fu pubblicato dal B. Stofch (2), del quale così fi efprime. Ercole vi-
cino a un fajfo, fopra il quale è pofta la pelle di Leone, e accanto è la fua clava (doveva dire tra
i piedi ) . Quefto Nume ftringe il collo con ambedue le ginocchia del Trifauce Can Cerbero guardiana
dell' inferno , la qual moflruofa beftia fa tutti gli sforzi per difcioglierfe, e tenta con le unghia dei piedi
di sbranargli la gamba, gli ha legato il collo con una fune, con cui mediante un adattato nodo il ferma,
e che tiene avvolta nella mano Jìnijlra, col bracci» della quale ancor a calca il dorfo del Cane, e con
la deftra mano tiene la corda ftefa, e col volto un poco curvato guarda trucemente quefto moftro, quando
Ercole difcefe all' inferno, come lo raccontano i Poeti :

Quei di fua man con la catena avvìnfe
Il Tartareo cuflode, e dal mede fino
Soglio del Rege palpitante il trajfe (3).

Fre-

(1) Aufon. pag. 1314. benché nell'appendice di Virgilio
p. 177. ila 1' undecima .

Per l' undecima volta il Can Trifauce
A forza tratto vide afiri novelli.
Non fo comprendere per qual cagione vengano celebrate
folamente dodici 1' imprefe d' Ercole, quando fi ofTerva
non tanto dagli Antichi monumenti , quanto dagli An.
tichi Scrittori edere fiate in maggior numero l'imprefe
di queft' Eroe . Sidonio Apollinare Carm. 9. v. 91. pag.
1431. ne annovera 23.

Di Ercole qui non canterò T imprefe,

Cui follevarou fino all' alte sfere

Il Gigante projìrato , il per Cinghiale ,

V Amatone, la Cerva , e'I Toro, e l' Iftrice,

V Ofpite, ed il Leone , i noti Augelli,
Lieo , ed il Ladro, e Neffo , e l' Africano,
E Gioghi, e Pomi, e Vergine , e Serpente ,
L' Età , i Traci Deflrieri , e li Spagnuoli
Bovi , ed il Fiume Lottatore, e'I Cane
Guardia dell' Ombre , e fopra il forte tergo
I-,' avere al fine foflenuto il Polo .

Da Paufania ne fono deferitte più di dodici . Diciotto
imprefe di Ercole conteneva lo feudo di Euripide de-
ferito da Quinto Smirneo nel lib. 6. v. 100. e feg. Vedi
ancora a quefto propofito Diodoro Siculo lib. 4. p. 253.
& feq. L' erudito Abate Marolles nel lib. intitolato Ta-
bleaux des Mufes in 4. pag. i76\ ne deferive fino al nu-
mero di 54. L' imprefe di quefto Eroe furono fcolpite
da Lifippo (come dice Strabone lib. io. pag. 31.) , e
collocare in Alizia Cittì dell' Acarnania , le quali poi
da un Duce Romano furono portate a Roma per ornamento
della Città.

(2) Stofch. Gem. Ant. pag. 40. dice . E' nel Teforo del
Rè di Pruffia , e la difegtiò , e pubblicò Begero . Thef. R.
Bor. Tomo 3. pag. 192. In tal guifa è efprefla nel Mu-
feo del Rè di Francia app. Manette Tab. 80.

(3) Virgilio lib 6. Aeneid. v. 395. e Seneca Trag. Herc.
Fur. Se. 1. v. 57.

Ma giA quegli avendo
De f ombre rotta la prigion , feroce
Di me trionfa , e con la de/ira altera
Guida V atroce Can pel regno Argivi.
Vedi Ovidio lib. 7. Metam. v. 409. Favoleggiano i Poeti ,
che quefto Cane è il portinaro dell' Inferno, e che latra
a quelli che tentano di fuggire dall' Inferno , perciò da.
Virgilio è chiamato il Portinaro dell'Inferno (lib. S. Aen.
v. 295. ) e così è chiamato da Orazio lib. 2. od. 11., e
da Euripide Herc. Fur. v. 1277. Portinaro di Plutone
e come dice Seneca Herc. Fur. Act. 3. Se. 2. v. 783.
Qui di Stige il Cane
Fero t ombre atterrifee , e qui fcoteiido
Con vaflo fuono il triplicato tejcbìo
Difende il regno . Il fiordi do filo capi
J^ambono gli angui , ed empio inorridifee
Il viperino crine, e fifichia , e/ìride
Fatto longo dragon con torta coda ,
Eguale a l' ira è 'l fitto feroce afpetto . '
E Luciano (de Luctu voi. 2. pag. 294.) dice: Eaco fra-
fello cugino di Plutone al quale e confidata la cufiodia dell'
Inferno , e vicino a lui è il ferociffimo Cane Trifauce , che
quelli che entrano li riguarda con volto amichevole , e
tranquillo, ma quelli che fi sforzano dì fuggire, li fpaventa
col latrato, e col ceffo. E' fiata immaginata quella terri-
bile

I
 
Annotationen