MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
89
LXXII.
CUPIDO SOPRA UN DELFINO-
OPERA DI EUPLO,
Scolpito in Onice.
DELLA RACCOLTA DI GEMME DELLA CONTESSA FR. CHEROFFINI.
JJefta graziofa opera dalla maniera del lavoro dell'artefice può congetturarli efTere fiata
fatta nei tempi di Settimio Severo. In fine vi è fcritto ETIMO , la quale ifcrizione
certamente dubiteranno gli eruditi, fé Ila principio del nome dell'artefice, o piuttoflo
fia da riferirli a Cupido navigante . L' Abate Winkelmann così dice di quella gemma (1) . Un'
Amour monte far un Daupbin avec la foiiet à la mairi dans un Carnee de la Cottitele Cberoffinì a Rome
avec l'infcription ETITAOI, ceft-a-dire a l'beureufe navìgation. La parola svirtomi (2) étoit camme
Venjeìgne des quelqnes navires des Ancìens.
Il noflro autore è caduto in errore ; imperocché per dimoflrare la fua erudizione legg<-
ETTTAOI, quando tutti, che io ho interrogato fu quella cofa, principalmente il Chiar. Pikler
peritillimo nella cognizione delle gemme legge ETUIAO; Contuttociò fé in quella infcrizione li
leggefle svtùoi , come fi potrebbe fpiegare alla felice Navigazione ? perchè è chiaro avere egli
giudicato effer detta quella parola evrXot nel dativo, la qual cofa è falfiffima; giacché «ut/oos è
delia terza declinazione, e fi contrae «utAS«, nel Dativo euTtcu, e contratto «ut/S . Si aggiunge,
che svtAooì non li dice fullantivamente per bona navigazione, ma adiettivamente per chi ha una
buona navigazione, perchè la bona navigazione è ev-rKoi» (3). Mi perdonino i Letterati fé io ho trat-
tato quelle grammaticali minuzie per dimoflrarne folo il carattere della perfona. Io giudicherei,
che quelle lettere pollano efprimere il nome dello artefice, benché la parola evrùo, non ha neffuna
terminazione dei nomi Greci, né nel nominativo, come £utAo«, né nel genitivo come eoTAa, con-
forme fi oflerva fempre nelle gemme. Potrebbe ancora congetturarli efTere in quefla gemma qual-
che mancanza nella ultima lettera conforme fi vede nella eflremità di quella tavola ( nella
quale fi legge l'ifcrizione ETIIAO ). Forfè fui principio fu una linea trafverfale , non retta ,
come dovrebbe efTere, e l'ultima lettera potrebbe effere fiata rotta per l'ingiuria dei tempi,
e dipoi da alcuni antiquarii imperiti fiata ridotta in quefla maniera. E fé io non m' inganno
nella mia congettura, potrebbe fupplirfi a quefla ifcrizione una lettera, cioè ETFIAOC, op-
pure ETI1AOT, e intenderli il nome dell' artefice ; e rendere più chiara la fpiegazione di quella
ifcrizione. Perciò ho procurato di pubblicare quefla gemma in grazia di alcuni Eruditi, i quali
hanno voluto, che ella ila refa illuflre per il nome dell' artefice, parendomi negli antichi mo-
numenti non ignoto del tutto il nome di Euplo (4) .
Tom. IL M L'Ar-
. P0»
(1) Winkelmann Defcription ec. p. ijp.
(2) Plut. v. 2. p.io57 nel Comp.Comm.dovefidimoltrache
gli Stoici, come i Poeti hanno detto delle cofe le più aflurde :
«t-Cev T0V TrAoiav Siapinuv , ct$ m^ji'-jbumcti Uisv sv7rXoi<£ , Kai 7rp ovaia cr&>-
Zp<ra. . Non putito diffamigli ante da quelle flavi, le quali hanno
quelle ifiriziotii Felice viacgio , Provvidenza conservatrice.
(3) Vedi Gtetfero Inftitut. Ling. Graecae lib. i. p. 72.
(4) In Marmor. Arundell. Seldeni Infcr. CIV. p. 41.
D. M.
VAL. PATERNI.
SPECVL. EXERCIT.
BRITTAN.
CVRA. AGENTIBVS.
SEMP. PVDENTE.
MIL. FRVM.
ET . CVTIO. EVPLV.
MINISTPO. SPEC.
B. M. FECERVNT.
INT. FR. P. VII. IN. AG. P. V.
Seldeno ne'Commentarli nell'indice delle cofe pag. 624.
dice . Nm intendo cofa fia Euplu . lo crederei, che fòlle un
nome; imperocché due e/ano, che fi preferola cura del
fepolcro di Valerio Paterno, Sempronio t udente, e Cuzio
Euplo.
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LXXII.
CUPIDO SOPRA UN DELFINO-
OPERA DI EUPLO,
Scolpito in Onice.
DELLA RACCOLTA DI GEMME DELLA CONTESSA FR. CHEROFFINI.
JJefta graziofa opera dalla maniera del lavoro dell'artefice può congetturarli efTere fiata
fatta nei tempi di Settimio Severo. In fine vi è fcritto ETIMO , la quale ifcrizione
certamente dubiteranno gli eruditi, fé Ila principio del nome dell'artefice, o piuttoflo
fia da riferirli a Cupido navigante . L' Abate Winkelmann così dice di quella gemma (1) . Un'
Amour monte far un Daupbin avec la foiiet à la mairi dans un Carnee de la Cottitele Cberoffinì a Rome
avec l'infcription ETITAOI, ceft-a-dire a l'beureufe navìgation. La parola svirtomi (2) étoit camme
Venjeìgne des quelqnes navires des Ancìens.
Il noflro autore è caduto in errore ; imperocché per dimoflrare la fua erudizione legg<-
ETTTAOI, quando tutti, che io ho interrogato fu quella cofa, principalmente il Chiar. Pikler
peritillimo nella cognizione delle gemme legge ETUIAO; Contuttociò fé in quella infcrizione li
leggefle svtùoi , come fi potrebbe fpiegare alla felice Navigazione ? perchè è chiaro avere egli
giudicato effer detta quella parola evrXot nel dativo, la qual cofa è falfiffima; giacché «ut/oos è
delia terza declinazione, e fi contrae «utAS«, nel Dativo euTtcu, e contratto «ut/S . Si aggiunge,
che svtAooì non li dice fullantivamente per bona navigazione, ma adiettivamente per chi ha una
buona navigazione, perchè la bona navigazione è ev-rKoi» (3). Mi perdonino i Letterati fé io ho trat-
tato quelle grammaticali minuzie per dimoflrarne folo il carattere della perfona. Io giudicherei,
che quelle lettere pollano efprimere il nome dello artefice, benché la parola evrùo, non ha neffuna
terminazione dei nomi Greci, né nel nominativo, come £utAo«, né nel genitivo come eoTAa, con-
forme fi oflerva fempre nelle gemme. Potrebbe ancora congetturarli efTere in quefla gemma qual-
che mancanza nella ultima lettera conforme fi vede nella eflremità di quella tavola ( nella
quale fi legge l'ifcrizione ETIIAO ). Forfè fui principio fu una linea trafverfale , non retta ,
come dovrebbe efTere, e l'ultima lettera potrebbe effere fiata rotta per l'ingiuria dei tempi,
e dipoi da alcuni antiquarii imperiti fiata ridotta in quefla maniera. E fé io non m' inganno
nella mia congettura, potrebbe fupplirfi a quefla ifcrizione una lettera, cioè ETFIAOC, op-
pure ETI1AOT, e intenderli il nome dell' artefice ; e rendere più chiara la fpiegazione di quella
ifcrizione. Perciò ho procurato di pubblicare quefla gemma in grazia di alcuni Eruditi, i quali
hanno voluto, che ella ila refa illuflre per il nome dell' artefice, parendomi negli antichi mo-
numenti non ignoto del tutto il nome di Euplo (4) .
Tom. IL M L'Ar-
. P0»
(1) Winkelmann Defcription ec. p. ijp.
(2) Plut. v. 2. p.io57 nel Comp.Comm.dovefidimoltrache
gli Stoici, come i Poeti hanno detto delle cofe le più aflurde :
«t-Cev T0V TrAoiav Siapinuv , ct$ m^ji'-jbumcti Uisv sv7rXoi<£ , Kai 7rp ovaia cr&>-
Zp<ra. . Non putito diffamigli ante da quelle flavi, le quali hanno
quelle ifiriziotii Felice viacgio , Provvidenza conservatrice.
(3) Vedi Gtetfero Inftitut. Ling. Graecae lib. i. p. 72.
(4) In Marmor. Arundell. Seldeni Infcr. CIV. p. 41.
D. M.
VAL. PATERNI.
SPECVL. EXERCIT.
BRITTAN.
CVRA. AGENTIBVS.
SEMP. PVDENTE.
MIL. FRVM.
ET . CVTIO. EVPLV.
MINISTPO. SPEC.
B. M. FECERVNT.
INT. FR. P. VII. IN. AG. P. V.
Seldeno ne'Commentarli nell'indice delle cofe pag. 624.
dice . Nm intendo cofa fia Euplu . lo crederei, che fòlle un
nome; imperocché due e/ano, che fi preferola cura del
fepolcro di Valerio Paterno, Sempronio t udente, e Cuzio
Euplo.