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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

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https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0147

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 129

LXXX.

TORO DIONISIACO

OPERA DI I L L 0,

Incifa in Corniola .

DEL MUSEO DEL RE DI FRANCIA.

Ella fpiegazione di quefta gemma mi fervirò, come altre volte, delle parole del Ba-
rone Stofch, il quale dice (i); 11 Toro efpreffo con fingolare artificio ;fìcchè per dimofirare la
fuà forza, fi veggono tutti i mufcoli; col pie finiflro flefo dalla parte davanti pofa [opra la
cima di un tirfo, a cui è attaccata una pina, tenendo l' altro piede incurvato; e abboffa la tefta ; il fio
dorfo è ornato di un ramo di foglie di Eller a, che li pende fui dorfo . Bacco apprejfo i Greci, e princi-
palmente quei di Cizico, che è una città della Propontide, era adorato fotta la forma di un Toro,
come narra Eufiazio (2) dicendo, che gli Antichi avevano nei loro conviti un corno di Bove, nel
quale bevevano, ed era il collume, che vi bevefiero i primi; per la qualcofa rapprefentavano
Bacco con le corna, e fi chiamava Toro , e i Cizici lo collocavano ne i templi fotto la
figura di Toro. Le quali parole ha prefe quafi tutte da Ateneo (3); Natale Conti riporta quelle
parole tralafciate dal traduttore Dalecampio, e così le interpetrò (4). E' fama che gli Antichi
foffero folitì di bere nelle corna de'' Bovi, per la qualcofa fi efprime Bacco cornuto, e da molti Poeti è
chiamato Toro, ed in Cizico fi vede con la faccia di Toro Plutarco nelle fue quejlkni Greche (5)
attefta, che le Donne degli Elei, allora che invocavano Bacco, gridavano, a&e raùfs, Degno Toro, ed
il me defimo adduce la ragione di quefla cofa, perchè giudicavano gli Egiziani ejfer Bacco l' ijleffo,
che Ofiride, e nel feppellire il cadavere di Api portavano delle pelle di Cerviotti, e de' Tirfi, e face-
vano i medefimì clamori, che nelle Orgie. Ecco le fue parole (6): Per quello motivo la maggior
parte dei Greci rapprefentano Bacco in forma di Toro, e le Donne Elee, facendo voti, il
pregano, che fi accolli a loro col paflb del Bove, e gli Argivi lo chiamano nato da un Bove. Gli
Antichi hanno ferino, che l' Eller a ei~a confacrata a Bacco, e nell' Attica, al riferir di Paufania(j),
quello Dio Bacco lo chiamano il Dio dell' Ellera : perchè riferifeono in quel luogo ejfer primie-
ramente veduta la pianta dell' Ellera ; ed Orfeo (8):

Di Edera cinto, e di Torina faccia (9).
Tom. IL R TE-

CA-

aod F10'

(1) Gemm. ant. p. J6".

(a) Euft. in Iliad. pag. 883. Tom. s. edit. Froben.

(3) Athen. Deipn. lib. 11. p. 476".

(4) Natal. de Comitib. lib. 11. cap. 8. pag. 600. Ag-
giungi ancora Ateneo, lib. 2. pag. 38. Bacco per l'abito,
e coflumi degli Ebri, giacchi il vino concita gii ubriachi
alla violenza , ora lo paragonano ad un Toro , ora ad una
Vanterà. Imperocché i grandi ubriachi fono iracondi, ed il
Toro è tale. Euripide:

I Tori fuperbi da fdegno molli,
Con le fue corna feroci affalgono.
Certi s' injìerifiono per l'audacia di combattere ; la qual
cofa conviene alla natura delle Pantere .

(5) Plutarco voi. 1. cap. 36. pag. 504.

(6) Plutarco de Inde & Olir. voi. 2. p. 148.

(7) Paufan. lib. 1. cap. Ji. p. 78. edit. Lipf. 169&.

(8) Orph. Hym. pag. 317. v. 4.

(o) Sopra quello Toro Dionifiaco vedi Manette Tav. 41.
 
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