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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

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https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0209

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI i9i

XCIX.

F O G I O N E

OPERA DI P IRGOTELE,

In un Cammeo di Sardonica.
PRESSO IL PRINCIPE ALBANI.

FOcione fu prudente guerriero, perfpicace ne' configli, e per 1' autorità del gran Plutar-
co (i), dotato di Angolare eloquenza, dicendo Polieufto.- Ottimo Oratore Demostene, Fo~
ciotte dotato di fomnia forza nel perorare.. .Demostene ancora niente stimando gli altri Oratori,
quando Focione s'alzava per parlare , foleva dire con voce fommejfa, ecco lafcure dei miei difior fi.
Con tutte quelle eccellenti prerogative dell'animo fu celebre per 1' avverfa fortuna, e fu cogno-
minato il BUONO (2) ; imperocché fu fempre povero , potendo effer ricchijfimo, per i frequenti onori ,
e fommo potere , che il popolo aveva a lui conferito. Quefii avendo ricufato dal Rè Filippo doni di
gran quantità di denaro, e gli Ambafciatori /' efortajfero a ricevere , ed infieme V avvertifero, che
fé egli non voleva questi doni offertili, almeno provvedere ai fuoi figli, ai quali farebbe difficile in
una fomma povertà confervare tanta gloria del padre , egli rifpofe a questi, fé i figli mi rajfomi-
glieranno, gli alimenterà questo piccolo terreno , il quale mi ha condotto a questa dignità ,fe poi
non mi fomiglier anno, non voglio colle mie ricchezze alimentare, ed accrejcere la loro lujfuria (3).
Con quello fatto è chiarimmo, che 1' anime grandi non fono mai abbagliate dallo lplendore
dell' oro, e delle ricchezze, le quali fovente fono un' incitamento ai vizi . Queft' uomo si
probo per cabale inique degli Ateniefì fu condannato a morte. Quando (4) egli era condotto a
morte, venne incontro a luì Emfileto, col quale aveva converfato familiarmente . Questi avendoli
detto piangendo.- 0 Focione quante cofe indegne tu fopporti ! egli li rifpofe , ma non impenfate ;
imperocché molti illustri Ateniefi hanno avuto q uè no fine (5).

Io ho principiato a dare un faggio di quello Eroe con Cornelio Nipote ; lo feguitero
con Plutarco, che dice (<5) : Poco dopo e fendo venuti in chiaro del fatto , e quale custode della
temperanza, e della giustizia il popolo ave fé perduto, gli Ateniefi inalzarono una Statua di bronzo
a Focione , e lo feppellirono a fpefe del pubblico , e condannarono a morte Agnonide. Gli altri due
accufatori , Epicuro , e Demofilo ,• e fendo fuggiti dalla Città , il figlio di Focione V infeguì, e li
uccife . Io terminerò con Valerio Maffimo , il quale così defcrive il carattere di Focione (7).
Placido, e compajfionevole , e liberale, e temperato d'ogni fuavità fu il carattere di Focione, il quale
ottimamente fenza dubbio per confenfo di tutti fu giudicato, che fofje decorato col cognome di BUONO,
Pertanto la cofianza, che per Natura pareva più rigida, placida veniva dal fuo manfueto petto.

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(1) Plutarco in vita Phocionis voi. 1. pag. ;6"$.
(i) Cornelius Nepos in vita Phocionis cap. i.

(3) Vedi a quello proponto Eliano: Var. Hiftor. lib. I.
cap. ij. e lib. 17. cap. 9. e Plutarco negli Apoftegmidei
Rè p. 344. voi. i.ilmedefimo Plutarco nella vita di Focione
pag. 586". narra; fé il mio Foco (figlio di Focione; mu-
terà vita , e procurerà d' effer continente, farà contento dei
Beni paterni, fé egli continuerà, come egli ha cominciata,
nulla li farà bajìante .

(4) Corn. Nipote cap. 4.

(s) Dell' ingratitudine degli Ateniefi verfo molti uo-

mini illuftri vedi Valerio Maffimo lib. J. cap- 3- L'i»-
gratitudine, dice Publio Sirio nelle Sentenze pag. 607.
abbraccia in fé tutti ì vizi ; neffuna contumelia adunque può
dirfi più ingiuriofa . Ed Aufonio da Menandro Epigr. 140.
Niente la terra crea di peggiore, che l' uomo ingrato .

(<5) Plutarco nella Vita di Focione p. ?86\ Vedi Eliano
Var. Hift. lib. 3. cap. 47- e lib. 12. cap. 40.

(7) Val. Maximus Diftor. lib. 3. cap. 8. Exter. a. Vedi
del carattere di Focione Plutarco, Cornelio Nipote, ed
Eliano Var. Hifh


 
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