il
.0)?
una
*&
.qui,
iam,
inje-
a>in
ìtiara
quarti
Quod
rema.
enim
rarum
tandem
''lanini
paucis
Hìstoì-
1.JW.»
coi»wrt««
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 207
do al fuo impero foggetto, volle inalberare nelle fue infegne 1' Aquila, come regina, e
degna della maefìà di Giove , e 1' invitto guerriero Caio Mario ordinò , che folTe pofìa
nelle Legioni Romane, e alle medefime confacrata (9). Qual maraviglia adunque fé 1' Aquila
fu dedicata a Giove , e annoverata traile celefti coftellazioni (1 o) ? Di tanti pregi adorna,
meritò giufìamente sì fatti onori .
Tutti certamente gli animali, e gli uccelli i più feroci con l'ufo, gli ammaeftramenti,
con la fatica e le carezze fi rendono manfueti e fi addomefticano . Io fi: e dò ho veduto i
Leoni , e le Tigri refe manfuete e famigliari, fé pur così può dirli, come agnelli . Quindi
fenza dubbio io giudico, che debba preftarfi fede a Plinio, il quale racconta un prodigiofo fatto
di un' Aquila, di cui ne fa un capitolo intitolato: Mirum de Aquila (11): E celebratiffima la fama
dì uri Aquila nella Citta di Sefto . Quefta fu allevata da una Vergine, a cui li dimoftrò la fua ri-
conofcenza : primieramente le portava degli uccelli; dipoi della cacciagione,- finalmente emendo morta
la Vergine, e bruciando il fuo corpo fopra il rogo , V Aquila fi gettò fopra , e fi abbruciò con e fa .
Per la qualcofa gli abitanti di Sefto edificarono in quel luogo un tempio chiamato di Giove, e
della Vergine, perchè l Aquila fi appropria a quefto Dio , Una Storia molto conrimile la rac-
conta Eliano dell'amore di un Aquila verfo di quei, che la nutrivano, così dicendo (12.).-
Una fpecie dì Aquile hanno un maravìglìofo affetto verfo i firn nutritori , Un efempio di ciò è T A-'
quìla di Pirro, la quale, efjendo morto il fuo padrone , fi ajlenne del tutto da ogni cibo, e dicono
che morijfe. // medefimo fi racconta dì un Aquila allevata da un uomo privato , che fi gettò nel
mezzo del rogo , quando bruciava il corpo del fuo padrone. Io non redo forprefo per quefti
racconti, mentre abbiamo un iftoria a tutti i Fiorentini della noftra età ben nota di una tigre
animale il più feroce , la quale conviveva nel ferraglio delle fiere con un cane con un af-
fetto tra di loro fcambievole , e in verità maravigliofo . Morì di morte naturale la tigre .
Il cane non fòlam ente non volle per qualunque allettativo efcire dal ferraglio , ne tampoco
volle guftare qualunque appetente cibo , che gli folle fomminifirato ; che perciò dopo lo
fpazio di pochi giorni morì. Chi bramaffe fapere varie cofe intorno all' Aquila può conful-
tare le Memoires pour fervir a 1'Hiftoire Naturelle des Oifeaux voi. 1. pag. 291. &c. e Buf-
fon Hift. Natur. des Oifeaux voi. 1. p. 71. &c. Aldovrando, Ionftonio ed altri &c.
TE-
con i fuoi padroni. Oflerva a quefto propofito il meie-
(9) Plinio 1. 9. e. 4. fimo Eliano 1. e. lib. n. cap. 27. che un' Aquila conferve)
(io) Eratoftene Catafter. p. 124. Igino 1, 1. pag. 67., e un fanciullo, e nel lib 6. cap. 29. un' Aquila amava un
Arato Phoenom. p. 191. bel fanciullo; e nel 1 17. cap. 37. come l'Aquila, avendo
(n) L. io. cap. 5. avuto foccorfo da un uomo,fubito gli dimoftrò la fua ri-
(12) Hift. Animai. 1. 2. cap. 40. Vedi Tzetze Chi]. 4. conofeenza .
num. 135. pag. 327. delle Aquile, che infieme morirono
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 207
do al fuo impero foggetto, volle inalberare nelle fue infegne 1' Aquila, come regina, e
degna della maefìà di Giove , e 1' invitto guerriero Caio Mario ordinò , che folTe pofìa
nelle Legioni Romane, e alle medefime confacrata (9). Qual maraviglia adunque fé 1' Aquila
fu dedicata a Giove , e annoverata traile celefti coftellazioni (1 o) ? Di tanti pregi adorna,
meritò giufìamente sì fatti onori .
Tutti certamente gli animali, e gli uccelli i più feroci con l'ufo, gli ammaeftramenti,
con la fatica e le carezze fi rendono manfueti e fi addomefticano . Io fi: e dò ho veduto i
Leoni , e le Tigri refe manfuete e famigliari, fé pur così può dirli, come agnelli . Quindi
fenza dubbio io giudico, che debba preftarfi fede a Plinio, il quale racconta un prodigiofo fatto
di un' Aquila, di cui ne fa un capitolo intitolato: Mirum de Aquila (11): E celebratiffima la fama
dì uri Aquila nella Citta di Sefto . Quefta fu allevata da una Vergine, a cui li dimoftrò la fua ri-
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la Vergine, e bruciando il fuo corpo fopra il rogo , V Aquila fi gettò fopra , e fi abbruciò con e fa .
Per la qualcofa gli abitanti di Sefto edificarono in quel luogo un tempio chiamato di Giove, e
della Vergine, perchè l Aquila fi appropria a quefto Dio , Una Storia molto conrimile la rac-
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Una fpecie dì Aquile hanno un maravìglìofo affetto verfo i firn nutritori , Un efempio di ciò è T A-'
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che morijfe. // medefimo fi racconta dì un Aquila allevata da un uomo privato , che fi gettò nel
mezzo del rogo , quando bruciava il corpo del fuo padrone. Io non redo forprefo per quefti
racconti, mentre abbiamo un iftoria a tutti i Fiorentini della noftra età ben nota di una tigre
animale il più feroce , la quale conviveva nel ferraglio delle fiere con un cane con un af-
fetto tra di loro fcambievole , e in verità maravigliofo . Morì di morte naturale la tigre .
Il cane non fòlam ente non volle per qualunque allettativo efcire dal ferraglio , ne tampoco
volle guftare qualunque appetente cibo , che gli folle fomminifirato ; che perciò dopo lo
fpazio di pochi giorni morì. Chi bramaffe fapere varie cofe intorno all' Aquila può conful-
tare le Memoires pour fervir a 1'Hiftoire Naturelle des Oifeaux voi. 1. pag. 291. &c. e Buf-
fon Hift. Natur. des Oifeaux voi. 1. p. 71. &c. Aldovrando, Ionftonio ed altri &c.
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con i fuoi padroni. Oflerva a quefto propofito il meie-
(9) Plinio 1. 9. e. 4. fimo Eliano 1. e. lib. n. cap. 27. che un' Aquila conferve)
(io) Eratoftene Catafter. p. 124. Igino 1, 1. pag. 67., e un fanciullo, e nel lib 6. cap. 29. un' Aquila amava un
Arato Phoenom. p. 191. bel fanciullo; e nel 1 17. cap. 37. come l'Aquila, avendo
(n) L. io. cap. 5. avuto foccorfo da un uomo,fubito gli dimoftrò la fua ri-
(12) Hift. Animai. 1. 2. cap. 40. Vedi Tzetze Chi]. 4. conofeenza .
num. 135. pag. 327. delle Aquile, che infieme morirono