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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0241

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 223

CVII.

MEDUSA

OPERA DI S 0 L 0 N E,

Incifa in Calcedonio .
NEL MUSÈO STROZZI DI ROMA.

TRà le linomàtiflìme opere del celebre Solone la gemma di Medufa ha il 'primo luògo.
La Medufa, fono parole di Stofeh (i), è incifa in calcedonio con sì maraviglio/i delinea-
menti del perfettijfimo fuo volto , che in ejfa tutto concorre a renderla belliffima . Quindi me-
ritamente poffìamo efclamar e con Stazio (2), che ammirava la piccola ftatua di Ercole opera di Lifippo:

In un lpazio si angufto un sì gran corpo !

Ed oh quant' arte nella mano , e quanta

Moftra in fé d'efperienza, e di fatica

Coftui, che feppe al bel travaglio unire

Tutta la grazia !
Come ben dice ancora Apuleio (3) parlando di Pliche, Ma una bellezza tanto /ingoiare , e sì
eccellente della più giovane fanciulla non fi poteva efprimere, né baftantemente lodare per la fcarfezza
dell' umano difcorfo, E Petronio umilmente diffe di una bellezza di una femmina Romana (4) :
lo non ho nejfuna efprejfione, la quale pojfa comprendere la di lei bellezza , ella fupera tutto ciò,
che potrei dire, Laonde ( feguita Stofeh ) non già capricciofamente i Mitologi a/ferirono , che Me-
dufa rendeva attoniti, e quafi di fajfo tutti coloro, che la rimiravano, per la fua fingolare forpren-
dentijjìma bellezza : Donde ebbe origine la favola (5) , Son da ouervarlì i capelli di Medufa intrec-
ciati di formidabili Serpenti, che Pallade fdegnataa lei pofeper vendicarfi,perchè violato aveva
il fuo tempio, fecondo la deferizione di Ovidio nei feguenti verri (6) :

Sappi, che fu Medufa sì formofa ,

Che a' molti amanti cf effer moglie diede

Defiderio e jperanza invidìofa ,

Ed in lei tutta dalla cima al piede

Dei capei non avea parte pia bella :

Così ebbi da color, che vidder quella ,

Nettunno lei fi dice che ftrupoe

Nel tempio di Minerva , onde la Dea
Con lo feudo i fuoi cafli occhi veloe
Rivolta indietro , ed a Medufa rea
In ferpi per caftigo il crin cangioe ;
Ed oggi ancor gli angui che , fatti avea,
Sul petto oppofto porta , che fpaventi
I fuoi nemici a riguardarla intenti.

Ma Ifacio (7) racconta, che diverfa fu la cagione delle calamità di Medufa ; perchè, ei dice,
era la più bella in Pifide tra tutte le femmine dell' età fua ; e principalmente glorìandofi molto della
bellezza dei fuoi capelli, fi vamcva più bella di Pallade i/le fa , e ardì ancora difputare con la
jìejfa Dea della leggiadra fua forma . Sdegnataci Pallade per l'arroganza, e /' imprudenza di Me-
dufa, primieramente i fuoi capelli, de' quali fopra tutto fi vantava, convertì in de,ormiJJimi e formi-
dabjliffimi ferpenti ; dipoi allontano in tal guifa gli uomini tutti dal riguardare la fua bellezza, che
chiunque avefle dipoi ardito di fijfare in lei lo fguardo, diventale dì fajfo.

(1) Gem. p- 86. Quella gemma fu già pubblicati dal eh.
Maffei voi. 4. Gemm. tav. 48.

(2) Sylvar. 1. 4- Sylv. 6. p. 43.

(3) Metamorph. 1. 4. p. 338.

(4t Così egregiamente la deferiva Lucano lib. g.v- 643.

& feq. ......./ vaghi augelli

Per lei piombar confuhitaneo pefo
Dall' etra ,: s'impietrir pre£o gli /cogli

DIO-

Le Jìere ; e tutte V Etiope genti

Del circonvici» paefe in fredde fajja

Si convertir. No» foftenea /' «[petto

Di lei vivente alcuno : e gli angui ìflejjì

Sparfì pe'l capo orrendo , il fero volta

Schivava» della Gorgone .
(5)Tetr. Arb. Sat. p. 4J4. (<?) Metarri. I.4. v. 754. feg
(7) -App. Nat.Conti Mythol. 1. 7. c. ri.

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