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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 2) — Florenz, 1786

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https://doi.org/10.11588/diglit.3577#0247

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MEMORIE DEGLI ANTICHX INCISORI 229

CX.

CUPIDO DOMANDO DELLE LEONESSE.

OPERA DI SO STRATO,

Incifa in Cammeo in una Sardonica di due colori.
NEL MUSEO DEL DUCA DEVONSHIRE.

SOftrato, dice Stofch (i), quel celebre Statuario, difcepolo , e figlio della Sorella di Pitagora
di Reggio, fiorì neW Olimp. 114. ,ai tempi di Ale fiandra Magno, come lo atte fi a Plinio (z).
Quefto unitamente a Ecatodoro fece una in/igne fiatua di Minerva in Alifera rammentata da
Polibio (3) . Da quello preziofo frammento noi poffiamo congetturare, che quello infigne ar-
tefice fia fiorito ne' tempi delle Belle Arti della Grecia . Varie gemme fon riportate dal
Chiar. Winkelmann col nome di Sollrato , e Sotrato, traile quali Une Nereide (4) étendue
far un cheval mariti , qii elle tient étroitement embrafié, avec le noni du graveur SfiSTPATOT.
La ViBoire (5) far une Biga avec le noni du graveur SflSTPATOT, & la marque moderne
LAVR. MED., e' efi a dire Laurent Medicis . Gemma Antica in Cammeo di eccellente lavoro
predo il Re delle due Sicilie.

La ViBoire (6) dans /' aBitude de facrifier un Boeuf, avec le noni de graveur 2QZTPATOT.
L' originai de cette graveur e, dont la beante furprend, efi pajje de nutre Cabinet , du vivant de
feu Pojjejfeur, dans, echi du Due de Devonshìre &c. Il Sig. Winkelmann pubblicò quella gem-
ma per antica (7), della quale ne fa menzione nella fua Prefazione pag. XI.

E' fiata incifa ancora in rame per antica una gemma col nome di Sotrato, della quale
Tappiamo efier lavoro del celebre Flavio Sirleti, nella quale così ftà efpreflò . Infignis car-
neola Dammi Ioannis Philippi a Turre, quarti Sotrates fcalpfit. Pegafus volitans in Helicona un-
gula faxum ferii, & latices aperit Hippocrenaeos Apollini, ac Mufis facros, qui dum ex fonte
Corinthio Pyrene bibit, capitur a Bellorophonte parante expeditionem in Chimaeram.

Fu da Soflrato , dice il B. Stofch (8), in un Cammeo di due colori incifo il Cupido, come fanciullo
alato, il quale ftà in piedi allato a due LeoneJJè ferocìffime beftie, bardate ed attaccate ad ima biga ,
che egli con non leggiere sforzo, come apparifee dal moto del corpo , le raffrena , e doma ,- vo-
lendo così l' artefice dimoftrare la potenza di Cupido, che forza gV ingegni eziandio più feroci
ad afibggettarfi al firn dominio . Marc' Antonio fu certamente il primo tra i Romani, che fottopofe
al giogo ì leoni, e gli attaccò al cocchio, non fenza un certo, prodigio, di quei tempi, volendo
con quello fignificare, che ancora gli fpiriti generofi andavano a portare il giogo della fchia-
vitù (9) . Abbiamo già parlato di quello argomento nel Cupido, che doma un leone, opera
di Aleffandro (io), e umilmente nell'Amore dell'Artefice Frotarco (n). Noi lo, chiameremo
con Euripide il maggiore di tutti gli Dei (12):

Chi non reputa Amore- un Nume grande ,
E il maggiore degli Dei tutti, 0 un folle
£' de fio, oppure ,, non efiendo efpeno
Dì ciò , che è bello, non conofee, eli Egli
E' il mafiimo de' Numi appo i mortali .

(1) Gem. p. 85. (2) L. 34. e. 8.

(3) Hift. 1. 4- e 78. p. 307.

(4) \Vinkel. Defcription &c. pag. 107.
(;) L. cit. pag. 18;.

(<S) L. cit. p. 187. fecondo il giudizio del peritifiìmo
Sig Gio. Pikler , il quale così mi icrive. La Vittoria, che
fagrif.ca Hit, Toro , lo credo lavoro buono del cinquecento .

A quello

(7) Monum. Ant. Ined; Tratt, Pieliti*, p. CHI.

(8) L. e.

(9) Plin. hift. lib. S. e. io", c Fiutare, in vit. M. Ant.
voi. 1. p. Ilo.

(io) Voi. 1. pag. 46".
(11) Voi. j, pag. 173.
(la) Fragni, in Tragaed. Augae p. 4*4-
 
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