Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0014
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext

I. 34- c. 7.
vocatut-
Pompei a-
nus a vip
ci ni tate
Theatri^

mliiii -
theatri
tanta vis
<
£lo opere
interiis.

15 JU il Cr JL. 1 A
Ansiteatro bello e intero;ma tali Medaglie
io non le ho vedute mai se non falle, nè al-
tro che false posfon vederli. Il Mezabarba
su 1’ altrui fede ne regisirò una col Consola-
lo terzo, eh’ognun vede quanto sia vana:
su la fede d’ Occone regifirò 1’ altra più ri-
cevuta col Considato ottavo , alla quale
prestò credenza anche Giulio Lipsio : io 1’
ho bellissima quanto posfia lavorar ?impo-
stura. Ma con ? ottavo di Vespasiano si ac-
coppiò il siesto di dito, nel qual’anno, o
nel siusfeguente, diè compimento alla sua
opera Plinio, come dalla Dedicatoria ali-
to si riconosice, dicendolo fiei volte Console:
or chi potrà mai credere , che sie in quel
tempo, o terminata, o presio al termine
fosse siata tal fabrica, non ne avesise fatto
7 Un. 1.36. parola quello Scrittore tanto parziale della
«.15. .

F I TE ATRI 16
! Il comune consenso de’moderni Scrittoriha
già fissato da gran tempo, che così si deno-.
minasse !’■ Anfiteatro dal popolo , perchè
in poca dislanza da esso siesse il Colosso di
Nerone : ma alcune considerazioni io pro-
porrò, perch’altri giudichi, sé così debba
continuarli a credere. Il Colofso di Nerone Su. Me».
alto 120 piedi, opera di Zenodoro, fu col-p^^'34.
locato nel veslibolo della sua Cala aurea. cap. 7.
Abbiamo un epigramma in Marziale, per Epi%. z.
cui si loda Tito d’aver restituita all’ uso pu-
blico, e convertita in benefizio comune quel-
la gran parte di Roma, che Nerone avea
occupata con la sua cala . Vediamo in esso,
come ov’ era prima ? Atrio , Tito fece lira-
da, in poca dislanza dalla quale era il Co-
losso, e vediamo come la venerabil mole dell*
Anfiteatro non fu alzata nel sito dell’Atrio,
o sia del veslibolo , ma in quello delle
Pefcbiere, che dovean certamente esser dal A?'**,
veslibolo assai lontane. Presso all’ Anfitea-eJ^7'
tro, ov’eran prima orti, e passeggi, fece
Terme , chiamate da Marziale veloci doni ; veloci*
la ragione appar da Svetonio, che dice fu-
rono edisicate in fretta. Altre osservazioni ceierite?
ancora par chepersuadano, rimanesse in nonextr:!ii,s
piccola dislanza dall’ Anfiteatro il Colosso
di Nerone,fu essomosso poi dal suo luogo,
e satto trasportar da Adriano : secondo Spar-
ziano fu allora dedicato al Sole ; ma sap-
piam da Plinio, che ciò era già fatto fin da
suoi tempi, in odio delle seelèraggini di Ne- “f^atis
rone, e però quando il fece risiorar Vespa-pWwr
siano, diche parla Svetonio: Comodo P°i
lo tramutò di nuovo, fattagli levar la tesla
con riporvi la sua.Ora dice Soarziano,che Pe eo loco*
, r r -s 1 r c • r . *n quo nuntt
nel sito, ov’ era prima il Colosso, tu poi fat- Tempium
to.il Tempio della Dea Roma, quale non Urbis efi.,
sarà certamente fiato pollo a ridosso dell’
Anfiteatro; anzi convien dire ne fosse assai
lontano, s’ è il mentovato da Vittore in Re-
gion diversa, L’ istessò Autore mette pure urbis
in Region diversa dall’ Anfiteatro un Co- Rom*..
losio, distinto tra gli altri , e di consimil
grandezza .che per quello appunto, di cui si
parla, par fi palesi dall’ avere avuto sette
raggi intorno al capo, che Io dinotavano sa-
ero al sole. Non potè adunque denominar-
li 1’ Anfiteatro da Statua, che non gli era
prossima, nè attinente per nisfun conto. Che
se prossimo ancora fofle slato un Colosfo a
così vallo, e dominante edilizio, anzi che
dato il nome, è assai più credibile 1’ avesse
preso: e n’ abbiam chiaro 1’ esempio ove ri-
ferisee Plinio, eh’ un Colosso di Giove, gran-
de come una torre , fatto porre nel Campo
marzo da Claudio, per esser vicino al Tea-
tro di Pompeo, acquiflò il nome di Pom-
peiano .
Che s’altri mi richiede, donde adunque
ori-

gloria di Vespasiano? e spezialmente dove
tratta degl’ insigni edifizj di Roma, e met-
te tra primi il Tempio della Pace da Vespa-
siano eretto? C’ è chi risponde, poterli cre-
der la Medaglia col? Anfiteatro battuta
dopo la morte di lui per memoria d’aver-
lo lui cominciato ; ma in tal caso l’iscrizio-
ne lo direbbe Divo, non Console. Che ve-
ramente siotto Tito per la maggior parte 1’
Anfiteatro si lavorasse, può raccoglierli an-
cora da Eutropio, e da i Cronici Eusebia-
no, e di S. Prospero, e di Cassiodorio, che
assblutamente Io dicono edisicato da lui ; e
da Dione compendiato, che in Vespasiano
noi nomina, ma ben’in Tito, e dice, che
Vespasiano non esfondo inclinato a i Giuo-
chi de’ Gladiatori, diede le Cacce di Fiere
ne’Teatri; dove solendo Sifilino confonde-
re quelli nomi, è da intender ne’ Ci rchi.
Così Marziale n’ esalta Tito. Vittore ne’
Celati dice cominciata da Vespasiano così
gran mole, e finita da Tito, e accenna esfor
ere. perfe- lui morto poco dopo d’ averla perfezionata.
Così Svetonio afferma morisfo terminati gli
spettacoli, che furon quelli della Dedicazio-
ne ; onde si può dedurre, che vi facesse
lavorare quali tutto il tempo del suo Prin-
cipato. La Dedicazione fu fatta da Tito in
nome suo, e non del Padre. Nella solen-
nità seri ve Eutropio si ammazzassero <;ooo
Fiere, e Dione 9000 con quattro Elefanti,
e vi si fàcessero pugne navali ancora, intro-
ììb. 66. dotta in un /abito nell'Ansiteatro l'acqua\ e
in e*sa prima animali, poi fatte combatter
piy navi, che fingeano esser di Corinti!, e
di Corfiotti, l’antica guerra de’ quali è scrit-
ta da Tucidide. Gente vi concerie da ogni
parte della terra allor conosciuta , se ab-
PP- 3- biam fede a Marziale,
Quella mirabil mole chiamali in Roma
per tradizione immemorabile il Coliseo; in
Latino si trova scritto Colisseam} e ColoÙeum,
 
Annotationen