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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0026
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39

DE GLI ANFITEATRI 40

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&c.

di molte Fiere da Giustiniano nell’ Anfi-
teatro rammenta al suo primo Consola-
to . Ma tal voce adoprò egli pure nell’
istesso modo ; e non so ancora qual fede me-
riti nel fatto; perchè parla Procopio nell’
Isioria Occulta del bando dato a gli antichi
spettacolida Giustiniano, e si lamenta, che
oziavano da lungo tempo z Teatrini Circhi, c. 26.
ed i Cacciatora, cioè luoghi alle Cacce de- K‘JV”riv,a ■
flinati, e attribuisce il divieto fattone da
quell’ Imperadore alla sua avarizia .
Particolar’ esame vuol farli per Alesfan-
dria, sì per edere fiata sopra tutte 1’ altre
Città dedita a gli spettacoli; e sì per quel-
lo che di essa in tal proposito da famosi
Scrittori è fiato detto. Leggesi nelle fiam-
pe di Plinio, ove della carta di Papiro Egi-
ziaco tratta, che una spezie di elsa chia- z i
ma vali Anfiteatri a dal luogo ove si lavorava. a c»nse-
Guilandino, che del Papiro scrisse, veden- ^ura loei-
do nel contesto di quel luogo non ben’ en-
trare l’Anfiteatro, fu d’opinione si dovesse
leggere Atribitìca, dalla Città principale d’
una provincia d’Egitto, siccome due altre
spezie di tal carta per l’ideila ragione inso-
gna quivi Plinio, che si chiamavano Sadi-
ca , e secondo altra correzione dell’ istesso
Guilandino Tanitica, non Tdemotica, com’
hanno le stampe.Si rise di così bella emen- in opusc.
dazione Giosesiò Scaligero, deridendo Gui-
landino, perchè volessè, che non soffe Anfi- trum non
teatro in Ale Mandria Città si piena di delizie. fuide. Al‘-
T-x- o r -X7 rr J* xandri£
Dietro Scaligero le n’ andò Voliio5e dietro.
ambedue 1’ Harduino, come nel secondo
libro dell’ Issoria Diplomatica ho già avverti-
to. Ma in primo luogo è da osservare,che
ninna menzione fa Plinio in quel luogo d’
Alessandria, e niun cenno ne dà,onde sen-
za immaginabil ragione venne in mente a
que’ valentuomini, che la Città, ove si fia-
cca la Carta, che voglion detta Anfiteatrì-
ca, fosse Alessandria,e che Guilandinocon
la sua emendazione venisse a negare Anfi-
teatro in Alessandria, al che egli non pensò
mai. Dopo questo abbiali per certo, che
questa opinione non sarebbe fiata ridicola
e stravagante, com’ essi per la prevenzion
comune degli Anfiteatri in ogni Città han-
no creduto, ma verissima. Lasoiamo, che
quando scrivea Plinio non si era veduto an-
cora 1’ esomplare di così fatte moli, cioè
quella di Tito, e non è però credibile, che
Anfiteatro permanente potesse essèr già in
altra parte : ma che non vi fosse anterior-
mente, 1’ indica Filone, ove narra, che il Pbd •»
Preside Fiacco facea in Alessandria tormen- Flacc‘
tare i Giudei nel Teatro avanti di comin-
ciar la musica, e i giuochi Scenici, il che
si sarebbe più tolto fatto nell’ Anfiteatro, e
tra i sieri spettacoli ; e che non vi fosse nè
pur

essà abbiam negli Atti diS. Demetrio serir-
ti per Anastagio Bibliotecario, e registrati
tra suoi Analetti dal Mabillone, come 1’
Imperador Massimiano si compiaceva del
veder pugne di Gladiatori, ma ciò nello Sta-
dio della Città-, anzi impariam dagli Aedi
'mìeetenìm Atti, come tai certami si fiaccano ancora
pZ'fvas-’' dentro un Cerchio, o sia recinto di tavole-,
dam tabu- quello balta per far’ intendere come si sup-
tas circuì™ piisse mancar de gli Ansiteatri in Orien-
ctrjtm\ep ' (jhe in Antiochia non fosse Anfiteatro,
riluce da Libanio stesso, il quale nel ram-
mentare le cose cospicue della sua patria,
nomina in più orazioni Teatro, e Circo, non
mai Anfiteatro ; e dice nel Panegirico, che
oltre al gran Teatro erano nel mezo della
Città Teatri d’altra forma , alcuni per At-
leti , alcuni per Fiere : dove si conferma,
come faceansi Giuochi di Fiere anche fuor
d’Anfiteatro, e in edifizj diverti, e mino-
ri . Riluce anche più tal verità, dove S.
Jsom. 15. Gioan Grisollomo per dire, che gli Antio-
^9^'cheni aveano intralasciati tutti gli spettaco-
rii li, dietro a qyali erano per altro perduti,
I -Ttaroi^- cos^ s’esprjme : H Circo rè abbandonato, ed
hanno chiufa l'Or chefir a : e così dove narra
/ Jr /r' 7 -Ammian Marcellino, che Coltanzo Gallo
cruen is in quella Città dimorando, e dilettandoli
de’ Giuochi fanguinofi, benché già più volte
vietati, sei, o sette spettacoli fece, che o
-furon di Gladiatori, o di Pugili armati di
'Cello; ma quelli sempre nel Circo: non
avrebbe certamente salciato di far’uso dell’
Anfiteatro, se flato vi fosse . In Costantino-
poli, che diventò una seconda Roma, fa-
ma so Ippodromo o Circo edificò il suo fon-
datore; di cui parlano Eusebio, Sozome-
no, Zonara, ed altri molti, i quali non
avrebbero certamente taciuto dell’Anfitea-
tro se l’avessè parimente eretto. Vera cosa
è, che Anfiteatro situato poco lungi dalpor-
c. Tb. i. to di Giuliano, si mentova in una legge del
*3.^C<llc' codice di Teodosio, e parimente in quelli-
bretto delle Regioni di Costantinopoli pu-
plicato dal Pancirolo. Ma è certo, dover-
li quivi intendere d’alcun recinto, così chia-
mato da’Latini per similitudine, e per far-
vi si mostra di bellie; mentre del Circo, si
conserve fino a gli ultimi tempi dell’impe-
rio Greco gran parte, d’Anfiteatri non si
è mai veduta reliquia alcuna; nè Greco mo-
numento si ha che ne faccia menzione, e
ninno de’ tanti Bizantini Scrittori ne fàmai
parola, e nè pur quell’ Anonimo siorito in
tempo di Costantino Duca, che può veder-
li ocàs Imperio Orientale del P. Banduri, e
il quale lopra le Antichità Costantinopoli-
tane più libri foce, e ricercò gli edifizj mi-
nutamente. Non è da tralasciare,che Mar-
cellino nel Cronico fatto insigne spettacolo
 
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