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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0045
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77

LIBRO

Quella buona donna Seguendo 1’istinto del-
la sua pietà, secondo la bizarra religion di
quel tempo, lasciò in teslamento, che si
celebrasse una Caccia di Fiere . Lasciò in
oltre, che fosse fatta una (tatua di Diana.
A Diana Preside d’ogni Caccia erano spes-
so consacrati,non già gli Anfiteatri, come
vien creduto , ma sì fatti spettacoli. In
qual (ito tale (tatua fossè collocata, non si
potrebbe indovinare; ma non certamente
nel mezo dell’Anfiteatro,com’altri ha pen-
sato. Ordinò in oltre coslei, che si facesiè-
ro Salienti. Non si ha altrove menzion di

Salienti in proposito d’ Anfiteatro. Quella
voce suole intenderli per cannoni o tubi da
condurr’ acqua . Potrebbe però sospettarsi
ancora, che significasse qui quelle occulte
cannelle, per le quali con artifizio mirabile
^'^9" due volte rammentato da Seneca, si facea-
Epiji. sa- no salire dal fondo dell’Anfiteatro sino alla
cima liquori odorosi, che schizzavano poi,
e si spargean peri’ Aria in modo di minutis
(ima pioggia. Sparfioni chiama vanii quelle
s. effusioni, e appar predò l’altro Seneca nel-
le Controverse, come c’era chi rettorican-
do chiamavaie piogge odorate. Si può rica-
var da quel luogo, che tali canne s’ inten-
dessero comunemente con nome di Sifoni:
quindi è, ch’io nella noslra Lapida più vo-
lentieri intenderei per Salienti ciò, che in
oggi diciam Fontane, quali era molto a pro-
posto di fare predò l’Anfiteatro, onde tal
si è creduta quella Meta, che si vede nel-
le Medaglie a canto del Coliseo. Anzi io
penso da quella voce Latina esser venuta in
noslra lingua quella di Sorgente, benché so-
glia usarsi in senso alquanto diverso; e per
fontane panni doverli speslò intender tal vo-
Fatn. ce anche ne gli Scrittori , come in Cicerone,
l- 3'I7’ dove nominala peschiera, e i Salienti; e in

Plinio, ove dice che Agrippa a comodo pu-
/. 36. c. 15. blico tanti laghi fece, e cento cinque Salienti^
de Aqued- e in Frontino, ove conferma che Agrippa
io. d' acque Salienti sornì la Città, e dove nota,

Hb. 15.
D. de acl.
emp.

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Grut. p.
232.
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onde si prendesse l’acqua per fujsidio de' Sa-
lienti publici\ e predò Ulpiano, ove nomi-
na le canne y che fi attaccano a' Salienti ,0 alle
Salienti, come più propriamente direbbe!!.
Di tutte quelle cose la noslra Licinia ,
che di gran condizione convien creder fos-
se, mentre potè ordinare una Caccia An-
fiteatrale, volle se ne desse l’onore a suo fi-
gliuolo, e si celebrasse lo slettacelo in no-
me suo, com5 egli n’avesse fatta la spesa.
Così veggiamo in Dione, che Auguslocer-
tami Gladiatorii diede a nome de' figliuoli
suoi, e ne diede anche a nome de’ nipoti ,
come dalle Lapide Anciranes’ impara. Leg-
gesi parimente in Tacito, che a nome suo, e
del fratello Germanico fece Giuochi Druso.

PRIMO.

78

Ma 1’ uso asfidilo , e continuato di tali sitto-
spettacoli in Verona molto piùsi comprova m"‘
dalla terza Lapida, che insogna come qui nepotum -
era Ludo secondo il parlar de i Latini,cioè Ann-1^.
Seminario per così dire, escuola di coloro,
che si addestravano per 1’ Anfiteatro. In
questo senso sogliono usar le Iscrisioni tal
voce, e in questo senso disse Fabretti usar-
la anche alcune leggi, che parlano del con-
dannare adludum\ ma in esse dee veramen-
te intenderli dello spettacolo ; e non del gla-
diatorio solamente, come spiega Gotofre- c.Tb.ad
do, anzi più precisamente del beftiario ,
Di così fatti Ludi erano diversi in Roma
mentovati ne’marmi, e da Publio Vittore.
Fuor di Roma tarissimo è, che menzion se
ne vegga. In Capua si osservano, e in Ra-
venna presso Cesare,e Strabone: nell’una,
e nell’altra Città tenne Cesare ineducazion
Gladiatori: in Capua, come di grand’An-
fiteatro fornita, quantità ne soggiornava fi-
• s A >• ir ». Spar.
no a tempi di Didio Giuliano. Ma ciò che
si rende nella noslra Lapida più osservabile,
è l’indizio, che in Verona ancora come in
Roma più Ludi fòdero, mentre disfinguesi
quello , di cui si fa menzione, con nomedi
Ludo Publìco. Ecco il marmo mancante nel
principio.

. . . LVCIL. IVSTINVS
EQVO pvblico
HONORIB. OMNIB
IN MVNICIPIO . FVNCTVS
IDEM. IN. PORTICV. QVA£
DVCIT. AT. LVDVM. PVBLICVM
GOLVMN. IIII. CVM. SVP3<
IE. STRATVRA. PIGTVRA
VOLENTE. POPVLO. DEDIT
a tergo della stessà Lapida
n p a
K A I
TX K H
Nel Gruferò e negli altri quell’ Iscrizione
al solito è poco ssattamente presa. Le let-
tere contradislinte mancano nel marmo, e
l’ho Supplite, ma al quinto verso, ove in
tutte le slarnpe vien supplito PARTEM,
la pietra non ha luogo che per due lettere,
onde altronon potea dir che ITEM, il qual
modo anche in altre si vede ; e forsè era
ser ito IDEM, come spesso osservasi perla
popolar pronunzia, che scambiaya fra quel-
le due, ond’anco qui si fa AI per AD.
Avea
 
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