Lìp. c.it.
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DE GLI ANFITEATRI
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numeriti d'Antfio, dove però posiòn vederli.
Particolarità molto curiosa in erte è la de-
scnzion del luogo detonato a quelli Sacer-
doti nell’Anfiteatro . L’assegnazione par
fatta qeli’ultim’anno di Tito , che vuol
dire nel primo porre in uso P Anfiteatro :
l’istessò si sarà praticato con l’altre con-
dizion di persone. Dal contenuto di que-
lla Iscrizione si trae , che al Collegio Ar-
vale fu dato luogo in varie prefe , cioè pri-
ma al Meni ano primo, nel Cuneo duodecimo,
in otto gradi marmorei. Poi al Meniano alto
fecondo, nel Cuneo fefto , in gradi marmorei
quattro. Indi al Meniano alto nelle tavole
di legno, al numero cinquanta tre ìm undi-
ci gradi, Lo spazio in tutti quelli liti asi
segnato notali nel fine , che'summava pie-
di cento ventinove e mezo ; nel numero
de’piedi distribuito in cialcun de’gradi, e
nelle notate sonarne di elsi,è un poco d’im-
broglio. Ma osserviam per ora con quanta
esattezza si distribuisseroi liti ; e come non
si collocavano i corpi in linea su un grado
solo, ma più tosto a truppe , e di ballò in
alto. Fu assegnato tanto (ito, perchè le
dignità venivano all’Anfiteatro col corteg-
gio de’Ior serventi, e ministri onde abbiam
veduto sopra, che vi avean luogo i Via-
tori Tribunizi! . Meniano lignificava pog-
ginolo, ballatoio, ringhiera, luogo da cam-
minare in alto. Meniano primo è credibi-
le si debba intendere il Podio, seben non
veggo nominati i Fratelli Arvali da Arno-
bio co’principali Sacerdozio, che con deco-
ro ne’publici spettacoli intervenivano: for-
sè a quel tempo tal Collegio non vera
più. Gli altri Meniani sono i piani delle
Precinzioni, e parmi poterli da quello no-
me arguire , che avellerò anch’ essi spon-
da, e folsero balaustrati. Sembra in oltre
qui, che con nome di Meniano intendes-
sero talvolta lo spazio tra una Precinzio-
ne, e l’altra, Appare altresì, come i Cu-
nei eran molti , e come dalle Precinzioni
venian separati gli uni da gli altri, e se ne
costituivano serie, enumerazioni diverse,
e non poteano però essere in altro modo ,
che come nella Tavola nona abbiam figu-
rato. Si ricava non meno in conferma di
quanto si è detto , che un’ ordine ve ne
fosse ancora (òpra i marmorei gradi , e
come molti luoghi fossero in tavolati di
legno, e come di legno v’eran gradi, in
undici de’quali furon polli i serventi del
Collegio Arvale, non dovendoli creder con
Lipsio , che il seguito ancora de’Magi-
strati stesse sui Podio con essi . Prezio-
so monumento è però quello per is Anfi-
teatro.
Alcuni ho udito talvolta maravigliarli,
come potessero gli uomini civili, e nobili
ancora , lènza molto danno della sanità
star tutto un giorno sedendo su gradi di ge-
lida pietra. Per verità sarebbe in tal modo
fiata peggiore la condizion loro di quella
de’plebei, che (lavano in cima ne’tavola-
ti : e tanto più , che si facean d’inverno
ancora spettacoli, Ma è da sapere , che
sopra i gradi di pietra assi di legno erano
stese,e su quelle sedeasi. Narra Dione, che Lùp.c.i^
in tempo di Caligola furon porti guanciali
lotto a’Senatori, perche non fede siero fopra ìTri yusiytoV
le nude Tavole. Il P. Montfaucon in.tese
quello passo di cuscini polli siotto piedi
ma sarebbe siata poca economia ij farne
un tal’ uso.. Pavimentati di legno i gradi' "v
moftra lo rtesso Storico, ove parla del ful-
mine altre volte mentovato , benché la
mancanza di tal notizia nlabbia fatto riti-
scire la version Latina poco felice . Die-*
egli, che da quel fuoco si abbruggiò tutta
la circonserenzafuperiore, e insieme rèi ìvtoq
ra xJxAa n-avra, : Leunclavio, legni-
tato in quello, luogo dall’editor della nuo-
va giunta a Dione, rende, quidquid effet Ub.^.
in folo interiori! circuii-, che potea render-
li , et pavimenta interiora omnia ; cioè a
dire tutti i pavimenti degradi , o sia le
assi , che sopra i gradi teneansi : nell’b
stesìò palso ancora non avrei tradotto Are-
nar ium, e avrei detto fi accese , più tosto
che dessagranti , non essendosi consuma-,
to l’Anfiteatro , ma acceso fuoco in
elso.
I guanciali da'Senatori passàrono. a Ca-
valieri, come un passo di Giuvenale ac-
cenna. Non mera ignoto l’uso a’Greci ,
nel Teatro, perchè gli mentova Teofrasto , pcs'Xafa.
ove dell’Adulatore. Nell’Arena di Vero-
na durò fino a tempo de’ padri nostri l’uso,
di sedere alla Gomedia le Dame ancora
ne’gradi, ma sopra i cuscini delle Carroz-
ze, che i lor servidori vi portavano. Sul
Podio però (lavali ancora con maggior di-
gnità , cioè (òpra sedie, che vi eran reca-
te. Sopra sella curule (lava Augnilo,come
da Svetonio : per Tiberio, e per Sciano si
portatori dorate, come da D-ione . La fot- z
ma di quelle si vede in molte Medaglie ;
la materia s’impara da Orazio , che le
chiama curule avorio : competeano a varie
dignità. Ma forsè tutti quelli d’ordine Se-
natorio passaron poi da’guanciali alle sedie
nell’Anfiteatro ; e pare ve ne fòdero più
file, mentre quel Manneio derido da Mar-
ziale , che si era messo nel primo gra-
do , com’avea in uso avanti l’editto di
Domiziano, fatto levare, si cacciò nel /. y.I4.
terz,’ordine delle dedie, com’io leggo quel
verso , corrispondente nel modo di parlare
al ,