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Repertorium für Kunstwissenschaft — 25.1902

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Malaguzzi Valeri, Francesco: Artisti lombardi a Roma nel Rinascimento: (nuovi documenti su Cristoforo Solari, Bramante e Caradosso)
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.61695#0065

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Artisti Lombardi a Roma nel Rinascimento.

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II Bertolotti trovö numerosi ricordi, negli archivi romani, dei Solari.
Un Alberio Solario milanese arcliitetto peritissimo, morto nel 1514,
era sepolto nella chiesa di S. Girolamo della Caritä; la tomba ricordava
i nomi dei fratelli di lui, Pietro Cristoforo e Andrea. Francesco Solari
intagliatore milanese abitava a Roma in Campo Marzio ed e ricordato
negli atti veduti dal Bertolotti, del 1581. Un Alberto de Solario da Milano
carpentiere figura presente a un rogito del 13 giugno 1508, relative a
una costruzione fatta dall’ universitä degli orefici.
Un Pietro Antonio Solari e ricordato nei documenti milanesi ma
non e possibile stabilire se si tratti di una persona sola con quello ehe,
insieme ai fratelli, eresse il ricordo funebre ad Alberio (o Alberto) in
S. Girolamo della Caritä a Roma. Del primo si sa ehe il 13 gennaio 1481
era nominato ingegnere ducale in luogo del defunto suo padre Guiniforte
a proposto dei lavori per la Certosa di Pavia: e poiche Guiniforte aveva
costrutto o restaurato il ponte sul Tanaro in quel di Alessandria, il figlio
esigeva il credito di quell’ opera verso la comunitä di quella terra.* 10)
Fra i Solari famoso e Cristoforo ed uno di questo nome, come ve-
demmo, figura presente a Roma nel 1514: si tratta forse della stessa
persona, se e da credersi a quanto scrive il Calvi ehe Andrea e Cristo-
foro fosser fratelli.11)
Cristoforo Solari, detto il Gobbo, scultore di merito non comune, ehe
legö il proprio nome ad opere notevolissime, fra le quali le statue funebri
di Beatrice d’Este e di Lodovico il Moro ehe si ammirano nella Certosa di
Pavia, e ricordato di frequente nelle carte milanesi per lavori importanti. Se
& possibile ehe egli stesso nel 1514 si trovasse a Roma e certo ehe non
vi si dovette trattenere a lungo. Il Calvi fa coincidere la sua andata
a Roma insieme ad altri milanesi studiosi delle arti con la caduta di
Lodovico il Moro. La sua presenza a Milano pochi anni prima di questo
avvenimento e accertata da una lettera ducale del 14 Novembre 1495 al
Priore della Certosa di Pavia con la quäle lo esortava a sostituire il
nostro artista al defunto Antonio Mantegazza per terminare i lavori della
fronte del tempio12); da altra di Battista Sfoudrati al duca, del 18 aprile
1497, nella quäle si parla della fabbrica di Santa Maria delle Grazie e dei
marmi da inviarsi da Carrara a Venezia e di qui a Milano13) e dalle con-
fessioni dell’ artista, in data 14 Settembre e 24 Ottobre 1497, d’aver
ricevuto ordine di fare il sepolcro a Beatrice d’Este nella chiesa delle
Grazie e i relativi marmi dai monaci della Certosa di Pavia.14) Se si
lü) Archivio di Stato di Milano. Missive ducali. 1481. 13 Genn. 1486.
10 Gennaio.
u) C. L. Calvi »Notizie sulla vita e sulla opere dei principali architetti,
scultori e pittori ehe fiorirono in Milano durante ii governo dei Visconti e degli
Sforza“. Milano 1859. vol. II.
12) Archivio di Stato di Milano. Missive ducali No. 201. c. 75. vo.
13) Arch. cit. Autografl — Artisti — Solari.
u) Arch. cit. Loc. cit. — Calvi op. cit.

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