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ta!e grazia e decoro (oitre ii possedcre ie doti pid
ecceiienti che negii esscri inferiori sono scomparti-
te, e la ragione cb'è tutta sua propria) da renderio
superiore ad ogni aitra creatura.
Nè da queste soie condizioni argomentasi in tut-
to ia nobiità di iui; ma ancbe, e moito più, percbè
come priviiegiata creatura ebbe i'essere daiie mani
deii'eterno Facitore; iaddove ie aitre creature coi
solo cenno della sua onnipotenza furono prodotte.
Ma l'uomo si compiacque comporio di fango, for-
mandone ie ossa, colie giandoie insieme e co'nervi,
aggiungendovi muscoli, arterie, cartiia'gini, vene, e
sottiiissime membrane. indi soiievò in iui ia fronte,
afdiovvi ii naso, aprì ia bocca, abbassò ii mento, in-
cavò ie orecchic, scompartì i capeiii, incurvò ie spai-
ie, aliargò il petto, aiiungò ie braccia, distinse le
mani, riievò i fìancbi, fece muscoiose ie coscie e ner-
borute ie gambe, posandoie sopra ie basifortissime
de'piedi; e come supremo pittore, intinto ii pen-
nelio nei candore dei gigii e nei vermigiio deiie ro-
se, coiorì ie guancie, le molii iabbra, ed ii resto
dei corpo tutto.
Nè qui terminò ia maravigiia; poicbè, infonden-
dogii un'anima intciiettiva, io costituì ad immagine
di sè stesso, recandoio in tai guisa ai sommo deiia
pcrfezione. Ma perchè fu nostra intenzione faveiiare
soitanto delie forme estcriori,traiasciando le interne
bciiezze, ci basterà aver dato a vedere come i'uomo,
peri'ordine deiia sua creazione e per ia beliezza
delie parti sue, preceda in nobiità tutte ie altre crca-
ture. Onde si può senza difbcoltà concbiuderc, che
se iddio neii'ordine delia natura non fece cosa pin
ta!e grazia e decoro (oitre ii possedcre ie doti pid
ecceiienti che negii esscri inferiori sono scomparti-
te, e la ragione cb'è tutta sua propria) da renderio
superiore ad ogni aitra creatura.
Nè da queste soie condizioni argomentasi in tut-
to ia nobiità di iui; ma ancbe, e moito più, percbè
come priviiegiata creatura ebbe i'essere daiie mani
deii'eterno Facitore; iaddove ie aitre creature coi
solo cenno della sua onnipotenza furono prodotte.
Ma l'uomo si compiacque comporio di fango, for-
mandone ie ossa, colie giandoie insieme e co'nervi,
aggiungendovi muscoli, arterie, cartiia'gini, vene, e
sottiiissime membrane. indi soiievò in iui ia fronte,
afdiovvi ii naso, aprì ia bocca, abbassò ii mento, in-
cavò ie orecchic, scompartì i capeiii, incurvò ie spai-
ie, aliargò il petto, aiiungò ie braccia, distinse le
mani, riievò i fìancbi, fece muscoiose ie coscie e ner-
borute ie gambe, posandoie sopra ie basifortissime
de'piedi; e come supremo pittore, intinto ii pen-
nelio nei candore dei gigii e nei vermigiio deiie ro-
se, coiorì ie guancie, le molii iabbra, ed ii resto
dei corpo tutto.
Nè qui terminò ia maravigiia; poicbè, infonden-
dogii un'anima intciiettiva, io costituì ad immagine
di sè stesso, recandoio in tai guisa ai sommo deiia
pcrfezione. Ma perchè fu nostra intenzione faveiiare
soitanto delie forme estcriori,traiasciando le interne
bciiezze, ci basterà aver dato a vedere come i'uomo,
peri'ordine deiia sua creazione e per ia beliezza
delie parti sue, preceda in nobiità tutte ie altre crca-
ture. Onde si può senza difbcoltà concbiuderc, che
se iddio neii'ordine delia natura non fece cosa pin