^88
VZTA
DI LEONARDO CORONA
DA MURANO
J-1 on uscì per avventura da Murano migìiore in-
gegno di Leonardo, che nacque Tanno 15G i, per ap-
portare perpetuo grido alla patria, e per provare
insieme gli aggravii delìa fortuna, a'quaii sono sem-
pre soggetti gii uomini di ecceliente virtù. Questi,
ajutato maravigliosamente daiia natura, produsse le
cose sue senza stento, con queiia faciiità che sgorga
l'acqua da abbondevole hume. Fu risoluto non soio
neìFoperare, ma studioso soprammodo di beiia idea
neiie invenzìoni, ed in particolare dotato d'un coio-
rito molto naturaie e pastoso.
Fu Leonardo Hgiiuoio di Micheie Corona minia-
tore da santi? che lo appiicò ai mestier suo; ma ve-
dutolo attivo, ed essendo aggravato da molta fami-
giia, non potendo aiie.vario col dovuto modo, ii pose
in Venezia con maestro Rocco, detto da san Siive-
stro, pittore di poco pregio, acciò col prestargii ai-
cun servigio potesse prohttare neii'arte,tenendo
quegii in casa buon numero di Fiamminghi, quali
occupava in far copie dei quadri di buoni maestri;
onde con quelia occasìone ebbe materia di praticar
ii dipingere, e coi ritrarre egii pure ie medesime pit-
ture apprese una buona e maestrevole maniera.
Ma ii padre vedendoio in breve avanzato in vir-
tù, lo voile appresso di sè, occupandoio a dipingere
VZTA
DI LEONARDO CORONA
DA MURANO
J-1 on uscì per avventura da Murano migìiore in-
gegno di Leonardo, che nacque Tanno 15G i, per ap-
portare perpetuo grido alla patria, e per provare
insieme gli aggravii delìa fortuna, a'quaii sono sem-
pre soggetti gii uomini di ecceliente virtù. Questi,
ajutato maravigliosamente daiia natura, produsse le
cose sue senza stento, con queiia faciiità che sgorga
l'acqua da abbondevole hume. Fu risoluto non soio
neìFoperare, ma studioso soprammodo di beiia idea
neiie invenzìoni, ed in particolare dotato d'un coio-
rito molto naturaie e pastoso.
Fu Leonardo Hgiiuoio di Micheie Corona minia-
tore da santi? che lo appiicò ai mestier suo; ma ve-
dutolo attivo, ed essendo aggravato da molta fami-
giia, non potendo aiie.vario col dovuto modo, ii pose
in Venezia con maestro Rocco, detto da san Siive-
stro, pittore di poco pregio, acciò col prestargii ai-
cun servigio potesse prohttare neii'arte,tenendo
quegii in casa buon numero di Fiamminghi, quali
occupava in far copie dei quadri di buoni maestri;
onde con quelia occasìone ebbe materia di praticar
ii dipingere, e coi ritrarre egii pure ie medesime pit-
ture apprese una buona e maestrevole maniera.
Ma ii padre vedendoio in breve avanzato in vir-
tù, lo voile appresso di sè, occupandoio a dipingere