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Ridolfi, Carlo
Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri pittori Veneti e dello stato (Band 2) — Padova, 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.33474#0496

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458

V!TA
AMTOKIO YICEMTINO
DETTO TOGNONE

j^e dali'apparenza si dovesse argomentare deiia
qualità degli uomini, quanti belii ingegni vanno ve-
stiti di rozzi panni, e per lo contrario quanti scioc-
chi si pavoneggiano ornati di seta e d'oro! queiii
sprezzati per ia povertà ioro, questi onorati daì
mondo per ie ricchezze. Quindi é, che spesso si
vede l'ignoranza riverita sotto ia hgura d^un Mida.
Infeiice Virtù, che vai mendicando talora ii pane
aiie case di coioro ai quali starebbe megiio un' ac-
cetta in ispaila, che il mantello di velluto. Tanto
avvenne a Tognone, mal veduto dal mondo per la
sua inlelicità; onde gli convenne in Ane misera-
mente morire.
INel tempo adunque che Battista Zeiotti dipin-
geva in Vicenza il Monte di Pietà? Tognone po-
vero fanciullo, nato di bassi parenti, ma di vivace
ingegno, si aiiogò al servigio di lui, portandogli
acqua e macinandogli i colori. In quelhoccasione,
indotto da naturale istinto, si pose a disegnare;
e come avvenne a Polidoro da Caravaggio serven-
do i pittori di Roma nel portar lo schifo delia cai-
ce, divenne buon pittore. E ii Battista eragii cor-
 
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